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COVID-19

DPI e RCP, l’ambigua posizione del governo inglese

di Sara Daglio

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In questo momento è molto difficile avere una visione generale e obiettiva di quanto stia accadendo nel sistema sanitario pubblico inglese, in cui lavorano migliaia di operatori sanitari italiani emigrati. Indiscutibilmente nella comunità di professioni espatriata è diffusa la sensazione che il vantaggio temporale di cui ha goduto UK sulla crisi pandemica da Covid-19 non sia stato accompagnato da una risposta coordinata, coerente e lungimirante da parte del governo. Sotto i riflettori sono tanti i temi scottanti: la leadership di Boris Johnson, anch’egli contagiato dal virus; il numero dei tamponi effettuati; la sicurezza dei lavoratori; le misure “rilassate” del lockdown britannico e l’inizio delle sperimentazioni sull’uomo del vaccino messo a punto dall’Università di Oxford, l’Imperial College of London e l’azienda italiana di Pomezia Advent-IRBM.

Ambiguità linee guida PHE su gestione massaggio cardiaco in Covid-19

In materia di DPI, dispositivi di protezione individuale, le raccomandazioni dell’agenzia governativa Public Health England (PHE) sono state modificate e aggiornate numerose volte dall’inizio della crisi. Oggi vorremmo concentrarci sull’ambiguità delle linee guida proposte da PHE in merito alla gestione in sicurezza del massaggio cardiaco.

Il massaggio cardiaco rientra tra le cosiddette “Areosol generating Procedures” o AGP, ovvero procedure in grado di produrre l’aerosolizzazione del virus e perciò rappresenta potenzialmente una delle procedure più ad alto rischio per gli operatori sanitari che le praticano.

Per questo motivo la raccomandazione che viene fatta a coloro che praticano le compressioni toraciche in ambiente ospedaliero è quella di indossare dispositivi di sicurezza definiti “level 3”, ovvero i più protettivi: maschera FPP2 o FPP3, visore o occhiali, camice idrorepellente a maniche lunghe e guanti.

Questi DPI rappresentano il minimo necessario per somministrare il massaggio cardiaco e sono avvalorati dal loro inquadramento nelle raccomandazioni di organizzazioni scientifiche quali ad esempio l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’European Resuscitation Council (ERC), la British Medical Association (BMA) e non ultimo il Resuscitation Council UK, che delinea lo standard nelle manovre di risuscitazione in UK.

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