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Salgono a 15 i contagiati in Lombardia: uno è grave

di Redazione

Sono 15 i pazienti positivi al coronavirus in Lombardia. Un 38enne italiano è ricoverato in Terapia intensiva all'ospedale di Codogno, in provincia di Lodi. L'uomo è in gravi condizioni. La prognosi è riservata e al momento non può essere trasferito al Sacco di Milano, dove si trova attualmente ricoverata sua moglie, anche lei positiva al test.

Coronavirus Codogno, caso indice ricoverato al Sacco di Milano

Stanotte è venuto il personale del Sacco, anestesisti e infettivologi - ha riferito all’Adnkronos il direttore sanitario dell’ospedale di Codogno, Andrea Filippin - e hanno deciso, d’accordo con i medici della rianimazione di Codogno, di tenerlo qui per le sue condizioni ancora instabili. Siamo in stretto contatto e c’è accordo sulla gestione del paziente tra noi e il Sacco.

L'uomo rientrato dalla Cina, un manager della Mae spa di Fiorenzuola d’Arda con cui il 38enne ricoverato a Codogno ha cenato più volte, è negativo al nuovo coronavirus, ha spiegato in conferenza stampa Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia. Il cosiddetto caso indice è ricoverato al Sacco di Milano.

Le indagini tuttavia proseguono: A un certo punto il virus viene eliminato e il test potrebbe non rilevarlo più, ha precisato infatti l'assessore. Per questo, materiale biologico è stato inviato all'Istituto superiore della sanità per la ricerca degli anticorpi". Quanto alla moglie del paziente, che è un'insegnante, "è in maternità. Non sta lavorando ha precisato la Regione Lombardia.

Casi positivi con quadri di polmonite importanti

Oltre al 38enne ricoverato in terapia intensiva all'ospedale di Codogno, alla moglie e a un contatto stretto, che condivideva l'attività sportiva con il primo paziente, ci sono altri casi che portano il totale a 15 pazienti positivi in Lombardia, ha riferito Gallera.

La moglie del 38enne ricoverata al Sacco e gli altri cinque a Codogno. Nella notte infatti - ha precisato l'assessore - hanno fatto l'accesso al pronto soccorso di Codogno altre tre persone, uno è venuto da solo, gli altri due in ambulanza. Ad oggi l'unico elemento che conosciamo è che vivono tutti nella stessa area. Dobbiamo parlare con loro e con i loro familiari per capire se c'è una connessione. Tutti con quadri di polmonite importanti.

I primi sintomi

Il paziente in prognosi riservata ha mostrato i primi sintomi il giorno 15 febbraio. Si è recato al pronto soccorso di Codogno il giorno 18. Il paziente aveva lamentato uno stato febbrile. È stato alcune ore in pronto soccorso ed è stato rimandato a casa. Dopo alcune ore è peggiorato e quindi è tornato al pronto soccorso. In quel momento è stato ricoverato e la sua condizione è degenerata velocemente.

E quando è stato portato in terapia intensiva, di fronte alle insistenti domande, la moglie ha ricordato che, i primi di febbraio, ha avuto degli incontri con un suo amico che tornava da un viaggio in Cina. Da lì abbiamo fatto i tamponi.

Lavoro, cene, calcio: i contatti del 38enne positivo al Coronavirus

I camici bianchi sono al lavoro per ricostruire la rete di contatti del 38enne e sono in corso analisi supplementari. Va infatti ricostruita la rete di persone che lo hanno frequentato nelle ultime settimane.

Secondo quanto si apprende, sarebbero stati individuati un centinaio di contatti, persone attualmente in "sorveglianza attiva". Il 38enne, stando a quanto apprende l’Adnkronos, prima di essere ricoverato ha giocato a calcio con la squadra del bar Picchio di Castiglione d’Adda e partecipato a un corso della Croce Rossa sabato mattina.

Una donna, sintomatica, collega del paziente 0 all’Unilever di Lodi, è ricoverata in isolamento nel reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Piacenza: è atteso l’esito del tampone esaminato presso il laboratorio di riferimento regionale del Sant’Orsola.

Non abbiamo ancora la certezza di quale sia il paziente zero, o caso indice, da cui sarebbero partiti i contagi di Covid-19 in Lombardia, ha detto l'assessore Gallera, aggiungendo che oggi abbiamo 149 persone, tra infermieri e altre persone che sono state in contatto con il primo paziente, a cui faremo i test per il nuovo coronavirus.

A questi si aggiungono coloro che lavorano nella sua azienda a cui andremo a fare un tampone, non tutti però. Solo chi ha avuto contatti molto ravvicinanti. A quanto apprende l’Adnkronos, arriveranno entro stasera i tamponi a Lodi, direzione sanitaria competente dell’ospedale di Codogno, per effettuare il test a chi è entrato in contatto diretto con il 38enne.

L’infermiere triagista piacentino che ha accolto il paziente 0 al Pronto soccorso di Codogno è in isolamento domiciliare volontario. Vive solo e, benché asintomatico, gli è stato eseguito il tampone, fa sapere la Regione Emilia Romagna.

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