Nurse24.it
scopri il programma della pediatric masterclass

Politica Infermieri

Tra contratto e ddl ordini. Le sfide degli infermieri

di Redazione

La trasformazione dei collegi in ordini, il coinvolgimento degli infermieri nel biotestamento e il ddl sull’equo compenso. E ancora il contratto e le società scientifiche. Ecco le sfide che gli infermieri dovranno affrontare da qui alla fine dell’anno. Parola di Barbara Mangiacavalli, presidente Ipasvi.

Le sfide e le aspettative degli infermieri per i prossimi mesi

nurse 2017

Le sfide degli infermieri nel 2017

Al primo posto, secondo Mangiacavalli, c’è l’approvazione del disegno di legge Lorenzin per la trasformazione dei collegi in ordini. Si acceleri l’iter – dice la presidente - perché la legge possa davvero giungere a conclusione subito a inizio autunno. E perché si possa affrontare con la massima decisione e trasparenza problemi come per esempio quello dell’abusivismo in cui gli infermieri sono la professione più coinvolta. Chiediamo sblocchi del turnover e assunzioni, abbiamo circa 16mila infermieri disoccupati e non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo accettare che posti possibili siano occupati da chi infermiere non è. La Federazione in questo senso ha sempre sollecitato le autorità competenti, ma probabilmente è il caso di intensificare l’azione contro l’abusivismo dilagante.

Poi il biotestamento per il quale abbiamo sottolineato la necessità che gli infermieri vengano coinvolti maggiormente per il loro ruolo di vicinanza coi pazienti nei momenti più difficili e anche il Ddl sull’equo compenso in cui abbiamo chiesto di inserire la professione infermieristica per fermare grazie alla tariffa minima quel mercato di intermediari che, non essendo gestiti e costituiti da soggetti che esercitano la professione, ragionano in un’ottica di mero profitto, adottando strategie che contribuiscono alla dequalificazione della professione infermieristica.

Altro tassello fondamentale da mettere a posto è il contratto. Il contratto – dice Mangiacavalli - descriverà, analogamente a quanto già fatto per l’insieme dei profili, le declaratorie delle competenze proprie delle posizioni di “professionista specialista” e di “professionista esperto” delle professioni sanitarie infermieristica - ostetrica, tecnica, della riabilitazione e della prevenzione, nel rispetto di quanto previsto dal profilo professionale, dal percorso formativo e dal codice deontologico, salvaguardando le specifiche competenze professionali degli altri professionisti

Non ultimo la questione delle società scientifiche nella nuova legge sulla responsabilità professionale. Le associazioni infermieristiche – afferma la presidente Ipasvi - devono fare quadrato per garantire i requisiti previsti dall’ultimo decreto attuativo firmato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin: il decreto che istituisce e regolamenta l’elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico scientifiche delle professioni sanitarie, che avranno il compito di elaborare le linee guida cui gli esercenti le professioni sanitarie si devono attenere nell'esecuzione delle prestazioni sanitarie. Gli infermieri devono esserci con le loro associazioni. Devono avere un ruolo di primo piano nella definizione di quelle linee guida che saranno poi l’ago della bilancia della responsabilità professionale di tutti i nostri professionisti. C’è un canale aperto tra Federazione, ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità perché alle linee guida gli infermieri devono partecipare. Ma una cosa deve essere chiara e soprattutto deve rappresentare il faro che illumina la professione: tutto questo si fa in funzione dei bisogni dei pazienti e con loro e per loro si devono analizzare le strade della crescita e del continuo miglioramento.

Tra gli appuntamenti importanti che riguardano la nostra professione, nei prossimi mesi c’è il nuovo Codice deontologico. Il comitato centrale ha già fatto un primo incontro – dice Mangiacavalli -, perché a questo punto il lavoro da fare non è solo tecnico ma anche politico e ci vorrà il tempo necessario a far quadrare tutte le richieste e le esigenze degli infermieri.

C’è poi il congresso triennale che questa volta è in programma all’Auditorium di Roma a marzo e che come sempre sarà il momento in cui gli infermieri daranno la massima risonanza all’attività degli infermieri. Passi avanti – aggiunge la presidente - li abbiamo già fatti in questi tre anni, non c’è dubbio, e di notevole entità. Ma si tratta spesso di situazioni gestite in singole regioni che affidano agli infermieri quel ruolo di case manager rispetto alla cronicità, alla non autosufficienza e all’assistenza sul territorio e così via. Patto per la salute e nuovi Lea lo prevedono: ora va applicato ovunque, in modo uniforme e secondo le vere esigenze dei cittadini, che per primi lo chiedono, non solo in ospedale, ma anche e soprattutto sul territorio. E per questo ci batteremo: per il riconoscimento, progresso e l’omogeneità della professione.

Infine un annuncio: Abbiamo attivato e lo presenteremo a settembre in via ufficiale – dichiara -  anche un osservatorio civico con Cittadinanzattiva. Gli osservatori civici di Cittadinanzattiva hanno il significato di vedere con gli occhi delle persone le situazioni che caratterizzano i loro bisogni – in questo caso di salute e legati alla professione infermieristica – per promuovere politiche sanitarie che garantiscano equità di accesso, qualità e tutela dei diritti dei cittadini. È per noi – conclude - un elemento valoriale importante della professione e del suo patto col cittadino che da anni la caratterizza.

Scopri i master in convenzione

Commento (0)