La cardioaspirina, acido acetilsalicilico a basse dosi, è un farmaco antitrombotico, nonché un medicinale che viene utilizzato a scopo preventivo nella formazione di coaguli di sangue (detti trombi) all’interno dei vasi sanguigni. Trova il suo principale impiego nella prevenzione di eventi atero-trombotici come: dopo un infarto miocardico, dopo un ictus cerebrale o in pazienti affetti da patologie cardiache quali angina pectoris stabile o instabile. Viene prescritta a pazienti che hanno subito interventi di angioplastica coronarica o per prevenire la riocclusione di by-pass; così come nei pazienti sottoposti a emodialisi e durante la circolazione extracorporea. In tutti questi casi sopra descritti, la cardioaspirina viene assunta a scopo preventivo per evitare la formazione di trombi sanguigni che, all’interno del sistema vascolare, possono provocare gravi danni interrompendo totalmente o parzialmente il flusso sanguigno a importanti organi del nostro corpo come cuore e cervello.
Meccanismo d’azione della cardioaspirina
L’acido acetilsalicilico appartiene al gruppo dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), il quale impedisce l’aggregazione piastrinica tramite il blocco della sintesi del trombassano A2 (molecola coinvolta nel processo di emostasi) nelle piastrine.
Il suo meccanismo di azione si basa sulla inibizione della ciclo-ossigenasi 1, conosciuta come COX-1. Tale inibizione comporta essenzialmente quattro effetti a livello sistemico:
- Riduzione dell'infiammazione
- Effetto antipiretico (se febbre)
- Effetto analgesico
- Effetto antiaggregante piastrinico
La cardioasprina, infatti, viene assunta per via orale in compresse gastroresistenti allo scopo di raggiungere le massime concentrazioni plasmatiche, ma senza raggiungere tassi ematici elevati, grazie al rilascio graduale del principio attivo.
Tale caratteristica permette all’acido acetilsalicico di essere metabolizzato solo in parte dagli enzimi intestinali ed epatici mantenendo le sue proprietà antitrombotiche rispetto a quelle analgesiche.
Interazioni con altri farmaci
L’effetto della cardioaspirina può essere modificato se viene assunto in concomitanza di:
- Antipertensivi
- Antinfiammatori
- Antidolorifici
- Anticancro
- Anticoagulanti, poiché vi è un aumentato rischio di sanguinamento
Di contro, la cardioasprina può modificare l’effetto di:
- Anticoagulanti
- Diuretici
- Corticosteroidi
- Ipoglicemizzanti
aumentando l’incidenza di effetti collaterali.
Indicazioni alla somministrazione di cardioaspirina
È consigliabile assumere cardioaspirina a stomaco vuoto (30 minuti prima del pasto) ed evitare di schiacciare o rompere la compressa poiché presenta involucro gastroresistente necessario per assicurare il rilascio del farmaco nell’ambiente intestinale.
Il dosaggio raccomandato è di 100 mg al giorno. Il sovradosaggio del farmaco può causare complicanze anche gravi come ad esempio: febbre, insufficienza respiratoria, aritmie, insufficienza renale, sanguinamento gastrointestinale, alterazione della coagulazione del sangue.
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