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FNOPI

I° Congresso nazionale: Gli infermieri guardano al futuro

di Sara Di Santo

Siamo infermieri prima di tutto e crediamo nella forza della relazione, dell'ascolto, dell'inclusione, dell'autorevolezza che vince sull’autorità. Con queste parole Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale delle Professioni Infermieristiche (Fnopi), ha aperto il primo Congresso nazionale della Fnopi, di fronte ad una platea di circa 3.500 infermieri riuniti nell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Tra i temi della giornata, le competenze professionali, l'importanza dell'infermiere sul territorio e della tutela di una professione ancora troppo esposta a vituperi figli di una spaccatura culturale ormai anacronistica.

La nostra impronta sul sistema salute: La prima giornata del Congresso

Crediamo in un gruppo allargato, partecipato, che lasci spazio ad autonomie di pensiero e di cultura, perché il rispetto della persona parte anche da questo. Siamo infermieri.

La giornata d’apertura del XVIII° Congresso nazionale degli infermieri, il I° Congresso dell’era Fnopi, non poteva che iniziare con la celebrazione dello stesso neonato Ordine professionale degli infermieri, iniziata domenica scorsa, con l'udienza dal Santo Padre.

Nella sua relazione introduttiva, però, la presidente Mangiacavalli ha lanciato anche un avvertimento a chi governa e alle istituzioni: Deve finire l’atteggiamento secondo cui l’infermiere rappresenta il ‘cuscinetto’ tra i bisogni dei pazienti e le esigenze di un’economia che, non per colpa nostra, spesso non li vede e non li affronta per quel che sono: il rispetto della persona parte dal presupposto di farla vivere in buona salute, possibilmente in assenza di malattia e in pieno benessere e non in modo residuale di un’economia che per sostenere se stessa finora ha limitato e tagliato i beni primari della vita.

Infermieri e cittadini: Esercitare guardando al futuro

Professione vituperata da una frattura culturale, ma professione fatta di disponibilità, competenza, ascolto, rispetto. E professionisti imprescindibili attori di un Sistema sanitario, che deve fare ancora tanto per tutelare quello che è un suo grande patrimonio.

Tutti concetti espressi dai diretti fruitori dell’operato degli infermieri: i cittadini. Lo ha ribadito nel corso della prima sessione del Congresso Tonino Aceti, Coordinatore nazionale Cittadinanzattiva, che ha sottolineato quanto sia imprescindibile la relazione di cura che solo gli infermieri hanno le competenze di instaurare con gli assistiti.

Assistiti che hanno sempre più bisogno di follow-up e assistenza sul territorio, perché è impensabile che i pazienti trovino il vuoto al di fuori dell'ospedale. Lo ha ribadito Pier Raffaele Spena, Segretario nazionale Fais, al quale ha fatto eco Roberto Messina, Presidente Senior Federanziani, che ha toccato un altro dei temi caldi per la professione: la figura dell'infermiere di famiglia.

Sono felice che siate diventati Ordine; lo dico per noi pazienti. Noi siamo l’80% del vostro tempo e abbiamo bisogno che vi evolviate velocemente, che il Ssn riconosca la vostra evoluzione e possiate scendere sempre di più nel territorio, dove abbiamo tanto bisogno di voi (R. Messina)

Tra gli altri temi della tavola rotonda, spicca quello delle continue ed intollerabili aggressioni alle quali gli infermieri sono quotidianamente esposti. Ne hanno discusso in particolare Nicola Draoli, componente Comitato centrale Fnopi, Tiziana Frittelli, Presidente Federsanità Anci e Salvo Leone, Direttore generale Amici Italia Onlus, moderati dal giornalista Salvo Sottile, che ha dato uno stop alla stampa che sbatte gli infermieri su titoloni che ne minano la credibilità.

A chiudere la prima giornata di Congresso, lo spettacolo musicale "Rock in classic" a cura della Overseas Orchestra, diretta dall'infermiere Filippo Martelli e il one-man show "Chiedimi se sono di turno" di Giacomo Poretti, comico ed ex infermiere.

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