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Specializzazioni Infermieristiche

Infermiere Terapia Intensiva, pensiero critico e competenze

di Francesca Gianfrancesco

L’Infermiere di Terapia Intensiva deve possedere alti livelli di conoscenza, esperienza e specializzazione. Inoltre, deve essere fortemente motivato, pensare alla parte umana dell’assistenza e dotarsi di un necessario pensiero critico, fattore determinante in un ambito così complesso. Le conoscenze e l'aggiornamento continuo sono imprescindibili per garantire sicurezza e qualità assistenziale. 

Negli ultimi dieci anni la sanità in Italia è stata oggetto di numerosi cambiamenti che hanno evidenziato la necessità di evolversi da un'organizzazione di tipo tradizionale ad una incentrata sugli obiettivi e sui risultati, caratterizzata dalla continuità, con lo scopo di ottenere un miglioramento dell'efficienza, una razionalizzazione delle risorse e un aumento della competitività.

L’Infermiere della Terapia Intensiva necessita di un pensiero critico

Il contesto lavorativo della Terapia Intensiva implica alti livelli di conoscenza

Le professioni sanitarie sono il motore che fa funzionare l'intero "sistema sanità". Per questo motivo la competenza individuale e la qualità del lavoro del singolo incidono sulla qualità delle performance dell'organizzazione, in un contesto sanitario nel quale garantire e soddisfare le aspettative dei pazienti diviene sempre più importante, sia a livello normativo sia a livello strategico.

Fino all'abolizione del mansionario, la professione infermieristica si atteneva alle attività da svolgere dettate da questo. In seguito, l'infermiere ha iniziato ad acquisire un’autonomia decisionale che implica non soltanto lo svolgimento di mansioni fini a loro stesse, ma anche di attività con un obiettivo predefinito e responsabilità nel risultato finale.

Di conseguenza, si capisce che la definizione dei ruoli e delle job description fanno solo riferimento alla parte normativa e alle conoscenze di base necessarie per ricoprire un determinato posto lavorativo, mentre il vero valore aggiunto si trova in quella autonomia decisionale che permette agli infermieri di sviluppare competenze avanzate e migliorare le performance individuali.

Questa autonomia decisionale porta gli infermieri a parlare delle proprie competenze specifiche – non solo degli aspetti tecnici – e ad indagare sui ragionamenti che portano alle loro decisioni, attraverso il pensiero critico.

Il contesto lavorativo della Terapia Intensiva implica alti livelli di conoscenza, esperienza e specializzazione. Tra le competenze necessarie, il pensiero critico è determinante in un ambito così complesso, dove non bastano le conoscenze e l'aggiornamento per garantire sicurezza e qualità assistenziale.

L'assistenza infermieristica si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale ed educativa. In Terapia Intensiva l'infermiere svolge vari compiti essenziali, dall'osservazione continua del paziente alla prevenzione delle complicanze.

L'infermiere di Terapia Intensiva ricopre dunque un ruolo "d'eccezione", le cui competenze sono mosse da due fattori determinanti:

  • la motivazione personale: intesa come la spinta che permette di raggiungere gli obiettivi preposti;
  • l'esperienza, la quale si acquisisce con la maturazione delle conoscenze.

Pertanto, un individuo dimostra di essere competente quando mette in atto volontariamente una serie di comportamenti osservabili, che determinano la realizzazione di una performance superiore.

Qualità nell'assistenza infermieristica

Per garantire qualità nell'assistenza sono richiesti diversi tipi di competenze ai professionisti sanitari:

  • competenze professionali di base: intese come quelle acquisite durante i percorsi di formazione e studio, sono tutte quelle capacità che ciascun professionista dovrebbe possedere all'ingresso nel mondo del lavoro, come, ad esempio, la conoscenza dell'inglese, dell'informatica, delle basi sul diritto del lavoro e sull'organizzazione aziendale, etc. Queste competenze sono comuni a tutte le figure professionali all'interno dell'organizzazione;
  • competenze trasversali: sono quelle che ogni professionista dovrebbe avere in qualunque settore e vengono acquisite nel corso della vita, come ad esempio le capacità nell'area comunicativa, relazionale, gestionale, etc. Queste competenze si integrano alle conoscenze tecniche e sperimentali generando un aumento di valore del saper fare e del saper essere (Sasso, Bagnasco, Rocco, Zapponi, 2014);
  • competenze tecnico professionali specifiche: sono le capacità distintive individuate per ogni figura professionale, quali l'insieme di saperi specifici necessari per lo svolgimento delle attività richieste dal ruolo. Queste devono essere acquisite durante i percorsi di studio professionali e universitario e mediante l'esperienza lavorativa richiesta in un determinato contesto (ad esempio, la gestione di un paziente post-operato o l'utilizzo dell'apparecchiatura di una terapia intensiva);
  • competenze tecnico professionali trasversali: descrivono le competenze comuni a tutti i professionisti dell'ambito sanitario, ad esempio: gestione, formazione, ricerca e consulenza.

L'infermiere di Terapia Intensiva deve possedere tutte queste competenze per svolgere i compiti relativi al suo ruolo. Inoltre gli si richiedono sempre di più delle “competenze avanzate”, per le quali si intende la capacità di un infermiere già esperto di agire nei confronti di un problema non solo utilizzando in modo produttivo le proprie esperienze pregresse, ma anche identificando, progettando, negoziando e realizzando in termini multiprofessionali nuove soluzioni, allorché quelle disponibili non siano sufficienti o convincenti (Macario, 2000).

La tipologia di pazienti critici nel contesto attuale richiede un'accresciuta vigilanza e complesse cure erogate attraverso un team di professionisti sempre più qualificati a svolgere questo ruolo essenziale e prezioso. Gli infermieri di terapia intensiva devono così attingere ad un complesso repertorio di conoscenze specifiche tra le quali spiccano le competenze, l’esperienza e la valutazione del cambiamento di salute in atto, affrontando le situazioni di emergenza e urgenza che pongono la persona in condizioni critiche.

L’infermiere di Terapia Intensiva è in una posizione unica per migliorare la qualità delle cure e gli outcomes dei pazienti ricoverati fornendo assistenza qualificata. Deve essere in grado di analizzare i bisogni di assistenza, gestire il processo assistenziale nell’alta intensità di cure e la complessità assistenziale, garantire la continuità delle cure e l’integrazione multiprofessionale.

Una formazione post base, come un Master in Area Critica o Infermieristica di Terapia Intensiva, potrebbe aiutare molto nell'implementare e completare lo sviluppo di queste competenze.

Nella proposta formativa di tali Master rientrano degli aspetti essenziali che un infermiere in Terapia Intensiva deve saper gestire, come:

  • il proprio stato emotivo nella relazione infermiere-paziente;
  • individuazione di comportamenti e reazioni a rischio di burn-out;
  • supporto all’assistito e alla famiglia nell’elaborazione del lutto;
  • supporto alla persona nell’affrontare la propria sensazione di morte imminente;
  • interventi di educazione ed educazione terapeutica rivolti alla persona e ai familiari.

Il tutto porterebbe l'infermiere di Terapia Intensiva ad assumere un ruolo complesso e completo, ma non può mancare uno sguardo oltre oceano per farci tornare con i piedi per terra: gli infermieri USA, per certificare le loro competenze in Terapia Intensiva, hanno aderito al modello Synergy, incentrato sul paziente e sul concetto di base che le caratteristiche dei pazienti e delle loro famiglie guidano le competenze degli infermieri che si prendono cura di loro.

Tale modello identifica otto caratteristiche dei pazienti e delle famiglie che l’infermiere deve valutare:

  • complessità;
  • vulnerabilità; 
  • prevedibilità;
  • stabilità;
  • resilienza;
  • disponibilità delle risorse;
  • partecipazione alla cura;
  • partecipazione al processo decisionale.

Tale modello evidenzia l’inevitabile accrescimento delle competenze profonde dell’infermiere di area critica, ulteriormente raggruppate in otto caratteristiche, che includono:

  • giudizio clinico e di ragionamento;
  • patrocinio;
  • pratiche di assistenza;
  • collaborazione;
  • pensiero sistemico;
  • risposta alla diversità;
  • indagine;
  • facilitazione dell’apprendimento.

Un modello simile, potrebbe mai adattarsi alle nostre realtà?

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