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Carta di Riva, 13 punti per riformare il sistema 118

di Redazione Roma

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Nell’ambito del 2° Congresso Nazionale Emergenza Urgenza a Riva del Garda, tutti gli stakeholders si sono trovati d’accordo nel riassumere, all’interno di un documento, la Carta di Riva, i passi necessari che la politica deve compiere per ottenere un unico ed efficiente sistema emergenza, omogeneo a livello nazionale. Il presidente del Gruppo Formazione Triage, Marchisio: È la prima volta che osservo una così alta attenzione delle forze politiche nei confronti del mondo professionale.

Riforma 118: medici, infermieri e volontari siglano la Carta di Riva

Le società e le associazioni infermieristiche e mediche, unitamente alle loro sigle sindacali, ai presidenti di Croce Rossa, ANPAS, Misericordie e CoES Italia hanno sottoscritto la Carta di Riva

Giro di boa a Riva del Garda per il 2° Congresso Nazionale Emergenza Urgenza dal titolo “Fare il punto per evitare pericolosi passi indietro”. L’evento – che proseguirà fino a mercoledì 22 settembre – con l’alternarsi di circa 300 speaker in 23 sessioni e 14 workshop (oltre a tavole rotonde e simulazioni in alta fedeltà) ha fissato 13 punti considerati imprescindibili per il cambiamento del Sistema.

Tredici punti, quelli sottoscritti all’interno della Carta di Riva, nei quali tutte le realtà dell’Emergenza Urgenza hanno inteso riassumere i passi imprescindibili che la politica deve compiere se non vuole fallire l’obiettivo di avere un unico ed efficiente sistema emergenza, omogeneo sull’intero territorio nazionale.

La Carta di Riva mira ad ottenere una riforma sostanziale del sistema sanitario, in ogni sua parte. Per la prima volta, in maniera coesa, il mondo del professionismo e quello del volontariato, congiuntamente ai sindacati, sono riusciti non solo a trovare una sintesi, ma una concreta convergenza di visione che – questo è l’auspicio – verrà raccolta dai decisori politici, gli stessi che nel corso della Conferenza hanno espresso ampia disponibilità e necessità di un confronto continuo. Tutti gli stakeholders si sono espressi in maniera chiara ed univoca sui temi contenuti in questa Carta, ha puntualizzato Andrea Andreucci, infermiere e presidente del Congresso.

Tra i firmatari della Carta di Riva c’è il presidente del Gruppo Formazione Triage, Daniele Marchisio, che ha affermato con soddisfazione: È la prima volta che si trovano tutti insieme a discutere e firmare un documento tutte le società scientifiche dell’Emergenza Urgenza, le associazioni di volontariato, le associazioni degli autisti soccorritori, alcuni sindacati. Ed è anche la prima volta che osservo una così alta attenzione da parte delle forze politiche, dichiaratamente intenzionate a confrontarsi con chi rappresenta il mondo professionale.

E proprio la senatrice Mariastella Gelmini, presidente della comunità del Garda (in collegamento), e l’assessore Raffaele Donini, coordinatore della commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, hanno concordato in merito all’importanza di un dialogo aperto tra le istituzioni e le realtà del sistema emergenza. Partiamo dalle criticità notate nella tenuta complessiva, per superarle mediante un intervento strutturale. La pandemia ha dimostrato che il sistema dell’emergenza è centrale nel servizio sanitario, le parole dell’assessore Donini.

Nel corso dei lavori non sono mancati sul tavolo alcuni tra i più pregnanti dati (raccolti nelle 110 province del paese) dell’indagine sul sistema 118 Italia, realizzata dalla Siems (Società italiana emergenza sanitaria) e dalla Siiet (Società italiana infermieri emergenza territoriale). E sulla professione infermieristica, lo stesso Marchisio ha poi affermato: Dal 1992 in poi il sistema Emergenza Urgenza ha rappresentato un’occasione unica per sviluppare delle competenze rilevanti. Come Gruppo Formazione Triage ci ha fornito l’opportunità di lavorare sul Triage, che per noi ha rappresentato l’occasione dello sviluppo di trent’anni di studio e di lavoro, con l’intento di accrescere un’assistenza sanitaria sempre più scrupolosa ai bisogni della persona che si rivolge in pronto soccorso. Per noi è importante la continuità in quella che è l’attenzione verso l’istituzione del Triage in centrale operativa e in Ps.

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