La malattia da virus Ebola (EVD) è causata da un virus ad RNA appartenente alla famiglia dei Filoviridae. Ebola, precedentemente nota come febbre emorragica, è una malattia grave e spesso fatale nell’uomo. Attualmente non esiste un vaccino autorizzato per la malattia da virus Ebola. Diversi vaccini sono in fase di sperimentazione, ma nessuno è disponibile per uso clinico in questo momento. Il principale strumento di prevenzione è il rispetto delle misure igienico-sanitarie, a partire dalla capacità di una diagnosi clinica e di laboratorio precoci fino all’isolamento dei pazienti.
Come si trasmette il virus Ebola
Il virus Ebola si trasmette ad un soggetto umano attraverso il contatto con i fluidi corporei di un animale infetto.
La trasmissione successiva da uomo a uomo avviene per contatto diretto con il sangue oppure altri fluidi corporei di una persona infetta o per contatto indiretto con presidi medici contaminati, in particolare gli aghi e le siringhe.
Si ritiene che la malattia si sviluppi solo attraverso il contatto con soggetti che presentano già evidenti segni di infezione. La rapida insorgenza dei sintomi rende più facile l'identificazione delle persone malate e limita la capacità di una persona di diffondere la malattia ad altri soggetti stazionando in luoghi pubblici oppure viaggiando.
Poiché i cadaveri sono ancora infettivi è importante che i loro corpi vengano gestiti in modo sicuro, nonostante i tradizionali riti di sepoltura locali (Africa) che talvolta prevedono anche l’imbalsamatura.
Sintomi di infezione da virus Ebola
I sintomi della malattia iniziano da due a ventuno giorni dopo aver contratto il virus (periodo di incubazione dell’infezione da ebolavirus), con febbre, faringodinia, artromialgie e cefalea.
A questi seguono nausea vomito e diarrea. In circa il 50% dei casi si possono evidenziare alcune manifestazioni cutanee (eritema maculo-papuloso).
Dopo circa 7 giorni alcune persone possono cominciare a presentare emorragie: in particolare emorragie gastrointestinali, emorragie dal naso e dalle gengive.
Alcuni pazienti presentano emorragie estese e coagulazione intravasale disseminata (Cid).
In determinati casi, la malattia evolve con la comparsa di segni e sintomi ascrivibili a danni in diversi organi e apparati, espressione di una necrosi sistemica disseminata.
Diagnosi di infezione da ebolavirus
La diagnosi clinica è difficile nei primissimi giorni, a causa dell’aspecificità dei sintomi iniziali. Può essere facilitata dal contesto in cui si verifica il caso (area geografica di insorgenza o di contagio) e dal carattere epidemico della malattia.
Anche in caso di semplice sospetto è opportuno l’isolamento del paziente e la notifica alle autorità sanitarie.
Vengono eseguiti, per la conferma, esami di laboratorio con la ricerca del genoma virale, di antigeni virali o di anticorpi contro il virus.
Bibliografia
- EpiCentro ISS
- Ministero della Salute
- Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, 17 novembre 2014
- Ebola Hemorrhagic Fever Signs and Symptoms, su CDC, 28 gennaio 2014.
- Geisbert TW, Treatment of Ebola virus infection with a recombinant inhibitor of factor VIIa/tissue factor: a study in rhesus monkeys, in Lancet, vol. 362, nº 9400, dicembre 2003, pp. 1953–8
- Ebolavirus - Pathogen Safety Data Sheets, Public Health Agency of Canada.
- New England Medical Journal “Ebola RNA Persistence in Semen of Ebola Virus Disease Survivors — Preliminary Report”
- Clinical management of patients with viral haemorrhagic fever A pocket guide for the front-line health worker
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