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Infermieristica

La blended learning, didattica mista

di Daniela Berardinelli

Con l’avvento della pandemia da Covid-19 tutti i Corsi di Laurea di Infermieristica hanno subito dei profondi cambiamenti organizzativi: prima la sospensione dei tirocini, poi la conversione della didattica su piattaforma online. Può sembrare quasi un paradosso per una categoria professionale che non è mai stata abituata ad operare a distanza, ma da sempre ha giovato del rapporto con il paziente. La velocità di questo cambiamento ha richiesto ai tutor e docenti un utilizzo repentino della tecnologia come supporto, ancora più avanzato, se non quasi interamente sostitutivo, della didattica precedente, inducendo anche una rivalutazione delle teorie di apprendimento tutoriale e dei bisogni formativi degli studenti.

Studiare infermieristica: i vantaggi della blended learning

La blended learning (apprendimento misto) è utile ed efficace nel campo della formazione infermieristica

La scelta di molti Corsi di Laurea si è orientata verso l’active learning, ovvero l’apprendimento attivo, che prevede non solo la produzione di materiale didattico specifico per gli studenti, ma anche la simulazione di ambienti e gruppi di lavoro, lo sviluppo del ragionamento clinico e la collaborazione con gli altri studenti.

Una recente scoping review ha analizzato quanto l’apprendimento misto possa essere utile ed efficace nel campo della formazione infermieristica, evidenziando anche le percezioni degli studenti in merito all’utilizzo di questi nuovi strumenti.

Il fattore che sembra incidere di più sulla qualità del prodotto realizzato e sulla soddisfazione degli studenti è lo spirito collaborativo, realizzabile sia online che di persona. Secondo la letteratura gli studenti devono essere messi nella condizione di familiarizzare con una metodica mista, alla quale prima non erano abituati e per fare questo si rende necessaria anche una spiegazione accurata del programma che si intende sviluppare e con quale metodo.

Un aspetto positivo della didattica a distanza, se prevede il coinvolgimento attivo e il confronto dello studente tra pari e con i tutor di riferimento, è dato dalla flessibilità dei tempi previsti per usufruire dei contenuti proposti online. La letteratura ha anche evidenziato che più un ambiente formativo online è programmato in modo scrupoloso e si avvale di strategie comunicative che vanno a ridurre l’asincronia dell’apprendimento, più la soddisfazione dello studente è incrementata. Il supporto fornito agli studenti rappresenta, infine, un elemento cruciale per il successo dell’attività didattica prevista, realizzabile attraverso regolari feedback.

Nuovi strumenti didattici per l’Infermieristica

Il Corso di Laurea di Infermieristica di Perugia ha sperimentato una nuova piattaforma di apprendimento edita dalla Casa Editrice Ambrosiana: Florence. Questo nuovo strumento ha permesso agli studenti di calarsi nella realtà clinica in un modo inedito, viaggiando all’interno di una piattaforma che propone dei casi clinico-assistenziali molto dettagliati, i quali vengono raccontati attraverso delle simulazioni e narrazioni ad alta fedeltà.

Viene inoltre predisposta la compilazione di una cartella infermieristica con una reale raccolta dati, fino ad arrivare ad una pianificazione assistenziale attraverso l’identificazione delle diagnosi infermieristiche, secondo la tassonomia Nanda e l’individuazione di interventi e risultati mediante la scelta di NIC (Nursing Interventions Classification) e NOC (Nursing Outcome Classification).

Tale strumento non vuole essere sostitutivo del ragionamento clinico, ma di supporto per lo studio per gli studenti, proprio come un nuovo libro di testo in formato digitale. Tramite l’assoluta verosimiglianza del caso lo studente può infatti immedesimarsi nella realtà e nella relazione di cura, riconoscere le alterazioni dei principali modelli funzionali di Gordon e, al contempo, utilizzare e sensibilizzarsi all’utilizzo della terminologia standardizzata.

Nicola Ramacciati, infermiere e dottore di ricerca responsabile delle attività didattiche e professionalizzanti del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università degli Studi di Perugia, ha definito Florence come un addestramento ad esplicitare il nostro agire professionale, poiché solo l’utilizzo di una terminologia scientifica comune può renderci maggiormente consapevoli del nostro essere professionisti della cura. Al contempo parlare il medesimo linguaggio all’interno della categoria professionale infermieristica ci contraddistinguerebbe inoltre da tutte le altre figure che operano nel mondo della sanità e con cui interagiamo.

Le classificazioni tassonomiche divengono così un paradigma di riferimento, finalizzato a dare “un nome ed un cognome” ad un bisogno ed un problema di salute dei nostri assistiti. Quello che Ramacciati auspica è uno sforzo semeiotico per raggiungere una competenza terminologica valida e scientifica all’interno di tutta la categoria professionale.

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