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Falsi vaccini Covid, Fnopi e Opi: saremo inflessibili

di Redazione Roma

La presidente Fnopi, Mangiacavalli, e il presidente Opi Palermo, Amato, si sono espressi sulla vicenda dei falsi vaccini Covid nell’hub della Fiera del Mediterraneo. Fatti gravissimi: oltre al danno materiale è stata lesa l’immagine della categoria. Tra i fermati, infatti, c’è un’infermiera dell’ospedale Civico accusata di avere finto di inoculare i vaccini, incassando fino a 400 euro per ogni (mai avvenuta) somministrazione.

Indagine sui falsi vaccinati: Fnopi e Opi inflessibili

Tra i protagonisti dei falsi vaccinati un'infermiera che avrebbe finto di inoculare i vaccini

Accadimenti gravissimi sui cui siamo e saremo inflessibili. Oltre al danno materiale, è stata lesa l’immagine di una categoria di professionisti che sono in trincea contro il Covid. Sono più che ferme le parole (a cui seguiranno i fatti) del presidente dell’Opi Palermo, Nino Amato, e della presidente della Fnopi, Barbara Mangiacavalli, sui fatti avvenuti all’hub vaccinale allestito nella Fiera del Mediterraneo. Sono tre i fermati dalla Digos del capoluogo siciliano; tre cittadini che avrebbero chiuso un “accordo corruttivo”, in base a cui uno di loro, in cambio di denaro, avrebbe simulato la vaccinazione agli altri due indagati, oltre che a due parenti di uno di questi. I reati contestati sono di corruzione, falso ideologico in atto pubblico e peculato per false vaccinazioni anti-Covid. Si tratta del leader locale dei no vax, di un suo amico e – con un ruolo centrale – di un’infermiera dell’ospedale Civico che avrebbe finto di inoculare i vaccini (chi si sottoponeva avrebbe pagato da 100 a 400 euro).

Come ricostruito dagli investigatori grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza, l’infermiera dopo avere svuotato il siero contenuto nella siringa, già preparata in precedenza, all’interno di una garza di cotone (un’altra infermiera, tempo fa, aveva buttato il siero a terra fingendo di vaccinare il figlio), inseriva l’ago nel braccio del (finto) vaccinato senza iniettare nulla né muovendo lo stantuffo della siringa. Per giorni gli agenti hanno intercettato la professionista sanitaria accertando i contatti tra la stessa e chi si sottoponeva alla finta vaccinazione, disposto a sborsare centinaia di euro pur di ottenere il Green pass (anche qui, purtroppo, nulla di nuovo, visto che a settembre due no vax avevano intimidito un infermiere, fuori da un hub, con lo scopo di ottenere il green pass senza vaccinarsi).

In totale sono 8 le perquisizioni effettuate. Undici le certificazioni verdi bloccate in questa prima fase d’indagine a falsi vaccinati. Oggi si chiude un capitolo triste e, insieme, sconcertante. Ci sentiamo traditi e danneggiati, ha affermato il commissario per l’emergenza Covid a Palermo, Renato Costa. Aggiungendo: Abbiamo aumentato ancora di più l’attenzione che già era altissima e che è una garanzia per ognuno, perché, a questo punto, purtroppo, davanti a determinati comportamenti non possiamo escludere niente. Sulla stessa scia Amato e Mangiacavalli, che non riescono ad accettare (a ragione) che tra i protagonisti della vicenda ci sia anche un’infermiera. Gli arresti compiuti all’hub della Fiera del Mediterraneo mettono fine all’aspetto penale di una vicenda scandalosa – puntualizzano – ma non chiudono la vicenda professionale, deontologica e morale di questa operatrice che, fingendo di vaccinare cittadini, si è resa protagonista di un comportamento e di azioni indegne.

Ma non è tutto. Perché in quanto è avvenuto il presidente dell’Ordine degli infermieri di Palermo e la presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche rilevano l’aggravante di aver tradito la fiducia dei cittadini che credono nella professione infermieristica, dei colleghi professionisti che mettono a rischio la propria salute e spesso la vita per tutelare quella delle persone e soprattutto di aver disatteso il codice deontologico e ogni principio dettato dalla professione.

Giornalista

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