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COVID-19

Vaccinazione dipendenti sanitari, focus del Garante privacy

di Redazione

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Il datore di lavoro può chiedere ai propri dipendenti di vaccinarsi contro il Covid per accedere ai luoghi di lavoro e per svolgere determinate mansioni, ad esempio in ambito sanitario? Può chiedere al medico competente i nominativi dei dipendenti vaccinati? O chiedere conferma della vaccinazione direttamente ai lavoratori? A rispondere a queste domande è il Garante per la privacy, con l’intento di fornire indicazioni utili ad imprese, enti e amministrazioni pubbliche affinché possano applicare correttamente la disciplina sulla protezione dei dati personali nel contesto emergenziale, anche al fine di prevenire possibili trattamenti illeciti di dati personali e di evitare inutili costi di gestione o possibili effetti discriminatori.

Garante Privacy: datore di lavoro non può acquisire dati su vaccinati Covid

II datore di lavoro non può acquisire, neanche con il consenso del dipendente o tramite il medico competente, i nominativi del personale vaccinato o la copia delle certificazioni vaccinali. Ciò non è consentito dalla disciplina in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ne dalle disposizioni sull'emergenza sanitaria. Il consenso del dipendente non può costituire, in questi casi, una condizione di liceità del trattamento dei dati. Il datore di lavoro può, invece, acquisire, in base al quadro normativo vigente, i soli giudizi di idoneità alla mansione specifica redatti dal medico competente. A precisarlo è il Garante della Privacy nelle "Faq" sulla Vaccinazione dei dipendenti pubblicate il 17 febbraio 2021.

Il Garante ha chiarito inoltre che - in attesa di un intervento del legislatore che eventualmente imponga la vaccinazione anti Covid quale condizione per lo svolgimento di determinate professioni, attività lavorative e mansioni - nei casi di esposizione diretta ad «agenti biologici» durante il lavoro, come nel contesto sanitario, si applicano le disposizioni vigenti sulle «misure speciali di protezione» previste per tali ambienti lavorativi (art. 279 del d.lgs. n. 81/2008).

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