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Rovigo, in tribunale arrivano gli infermieri legali e forensi

di Redazione

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Le prime due infermiere con master post laurea di I livello in Infermieristica Legale e Forense hanno ottenuto il nullaosta all’iscrizione nell’albo dei Ctu e in quello dei periti presso il Tribunale di Rovigo.

L’infermiere legale e forense giudicherà gli infermieri, accanto al medico legale

Non è stato facile – commenta Marco Contro, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Rovigo – superare alcune resistenze al giusto riconoscimento di questa figura emergente di infermiere specialista, ma ora gli infermieri legali e forensi sono una realtà anche nel contesto rodigino, ottenendo altresì la menzione nell’albo della specifica qualifica rivestita. L’accoglimento dell’istanza di iscrizione ha rappresentato il giusto coronamento del pluriennale impegno profuso dall’Apsilef, l’Associazione professioni sanitarie italiane legali e forensi, presieduta da Mara Pavan, la quale ha collaborato in sinergia con l’Opi di Rovigo nel raggiungimento di questo risultato. Finalmente, da questo momento, nelle cause civili e penali concernenti la malpractice dell’esercizio professionale che coinvolgono gli infermieri, a giudicare sulla correttezza del loro operato in termini di perizia, prudenza, diligenza e di osservanza delle leges artis e della normativa professionale vigente, saranno proprio i colleghi infermieri e non più il solo medico legale.

Apslife da tempo, infatti, si batte perché gli infermieri siano giudicati da infermieri legali e forensi e non dai medici legali.

Ora, nelle cause in cui si dibatte di responsabilità degli esercenti le professioni sanitarie, dovrà obbligatoriamente costituirsi un collegio di esperti, comprendente, oltre al medico legale, un professionista appartenente al pari profilo di quello sulla cui responsabilità si discute.

La portata epocale di questo riconoscimento – conclude Marco Contro – è dovuta al fatto che non si tratterà semplicemente di un ausiliario del medico legale, ma di un vero e proprio professionista intellettuale autonomo, dotato di potestà valutativa e certificativa per quanto di propria competenza. La presenza del medico legale rimane ineludibile per quanto concerne le valutazioni che gli sono proprie, come, a titolo esemplificativo, lo stabilire l’orario e le modalità di un decesso. Sarà invece di chiara competenza dell’infermiere forense la valutazione dell’agito professionale, come per esempio l’aver adottato correttamente i vari interventi assistenziali, sulla base di un giudizio di prevenibilità/prevedibilità, onde potere fare emergere o escludere eventuali profili di responsabilità in capo al professionista.

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