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Infermiera

Sotto procedimento disciplinare: Il Flash Mob di solidarietà

di Redazione

Presente anche Ciro Carbone, presidente dell’Ordine degli infermieri di Napoli, questa mattina al Flash Mob in sostegno dell’infermiera che, all'Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, contestò il governatore De Luca per le condizioni lavorative al limite del paradossale. Siamo senza infermieri, senza personale. Ci facciamo in quattro, non abbiamo materiali, non abbiamo più nulla. Siamo ridotti all’osso. Queste le dichiarazioni per le quali adesso la dipendente dell’Asl Napoli2 Nord è in attesa di sapere cosa le accadrà a livello disciplinare.

Pozzuoli, anche Ciro Carbone al Flash Mob a sostegno dell'infermiera

Anche il Presidente dell'Ordine degli infermieri di Napoli, Ciro Carbone, ha preso parte stamane al Flash Mob organizzato a sostegno e come momento di solidarietà nei confronti dell'infermiera Rossana Bianchi, dipendente dell'Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, per la quale il direttore generale dell'Asl Napoli 2 Nord, Antonio D'Amore, sta valutando un provvedimento disciplinare.

Tutto è scattato perché nel corso dell'inaugurazione del reparto di urologia dell'ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli di qualche settimana fa, alla presenza del governatore De Luca, l'infermiera ha preso la parola per denunciare la mancanza di personale e materiali nella struttura.

Quanto denunciato dalla collega Rossana Bianchi corrisponde al vero, è cosa nota a tutti ed è un disagio che l'Ordine degli infermieri di Napoli ha più volte denunciato nelle opportune sedi istituzionali. Stupisce quindi la decisione di provvedimenti disciplinari nei confronti di chi non ha fatto altro che dire quanto è vero ed è a conoscenza di tutti.

A causa di quelle parole – avevano commentato dall’Azienda, che ha negato le carenze - è venuta fuori un’immagine del nostro ospedale molto negativa.

Ma a sostegno dell’infermiera si sono subito mobilitati i colleghi, al punto che i vertici territoriali della Uil Fpl hanno organizzato un Flash Mob proprio nel giorno dell’8 marzo, Festa della donna.

La nostra collega – scrivono in un comunicato Ciro Chietti e Salvatore Altieri, rispettivamente coordinatore aziendale e segretario territoriale Uil Fpl - non voleva di certo infangare il nostro Ospedale e lo chiamiamo nostro perché, oltre al fatto che ci lavoriamo da anni, è proprio qui, alla pari di tutti gli altri Cittadini, che vengono i nostri figli, le nostre mogli, i nostri mariti e parenti nel tentativo di soddisfare il bisogno e il diritto all’assistenza sanitaria.

Proprio il fatto di vivere in prima persona le problematiche dell’Azienda, sottolineano dal sindacato, porta a rivendicare come cittadini e come lavoratori il diritto di critica, il nostro diritto alla salute e il nostro diritto a poter lavorare bene e in serenità.

Ed è proprio in virtù di questo diritto che chiediamo al Direttore Generale di chiudere questa pagina di storia della nostra Azienda nell’unico modo possibile, riconoscendo alla nostra Collega Rossana il Diritto, a nome di Tutti i Lavoratori, di poter esprime almeno il proprio disagio lavorativo, senza per questo dover subire dei provvedimenti disciplinari.

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