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Italian Job, viaggio nel lavoro precario compresi gli infermieri

di Leila Ben Salah

Un libro inchiesta, un viaggio nel cuore del lavoro italiano. Questo è “Italian Job” (Sperling & Kupfer) di Maurizio Di Fazio. E nel mercato del lavoro del nostro paese una fetta importantissima è data dalla sanità e in particolare da quegli infermieri troppo spesso sottopagati e sfruttati.

Italian Job. Le storie di Nurse24 nel libro inchiesta di Di Fazio

Tra i piloti delle low cost obbligati ad aspettare il volo in aeroporto come non fosse orario di lavoro, le commesse dei centri commerciali costrette a domeniche lavorative per pochi spiccioli in più sullo stipendio, fino agli infermieri e agli operatori socio sanitari sottopagati e sfruttati. A raccogliere le storie del lavoro italiano è stato Maurizio Di Fazio nel suo ultimo libro ”Italian Job”, edito da Sperling & Kupfer.

Di Fazio, in particolare, cita Nurse24.it e ne parla come una miniera di informazioni, dettagli giuridici, emozioni e avvenimenti dal pianeta infermieristico. E sull’onda lunga della crisi iniziata ormai dieci anni fa, ecco le storie raccontare dal giornalista nel suo libro: Florence Nightingale

Si tratta di Chiara, assunta con un’agenzia interinale

Francesco. Partita iva, o nulla. Mi hanno messo con le spalle al muro. Lavoro da tre anni in una comunità-alloggio per adulti con disagio psichico, con un contratto di collaborazione. Il lavoro, assistere questo tipo di pazienti, mi piace tantissimo, ma ho una busta paga che non copre nemmeno lontanamente tutto l’impegno che ci metto.

Maria, infermiera in una casa di riposo in Piemonte. Faceva di tutto – scrive Di Fazio -: il giro letti, le pulizie, le medicazioni, i prelievi, somministrava le terapie, imboccava gli ospiti, apparecchiava e sparecchiava. Poi, tutt’a un tratto, per comode e pilatesche vie indirette, è stata licenziata dallo studio di infermieri associati dove era stata costretta a iscriversi. Ed è cominciata la sua battaglia.

Dopo gli infermieri, la parola passa agli operatori socio sanitari. Una storia su tutte: quella di Carmela, che ha registrato per il portale Nurse24.it un colloquio di lavoro in una struttura pubblica. Cercavano un’operatrice socio sanitaria. Le hanno offerto seicentocinquanta euro al mese, per ottantaquattro ore di lavoro alla settimana. Meno di due euro l’ora.

Insomma, lavorare in Italia spesso equivale ad essere sfruttati in un mercato dove vince il più debole, quello che per necessità accetta condizioni spesso inaccettabili. Di Fazio conclude la sua inchiesta con un ringraziamento speciale:

A tutti voi, lavoratori precari e sfruttati dell’impervio tempo presente, che mi avete reso la vostra testimonianza. Spero che il mio libro possa contribuire a migliorare questo pesante stato delle cose

Giornalista
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