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Rinnovo CCNL Sanità, Enpapi: “Non risponde alle esigenze degli infermieri”

di Redazione

Pubblico Impiego

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Non solo plausi all’attesa firma che porterà al rinnovo del Contratto collettivo nazionale del comparto sanità 2022-2024, ma anche tante perplessità per chi invece vede nell’accordo raggiunto la scorsa settimana tra Aran e la maggioranza delle sigle sindacali un segnale non risolutivo per gli oltre 580 mila dipendenti non medici del SSN. A dirlo è Luigi Baldini, presidente di Enpapi, l'Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica.

Bocciato l'assistente infermiere, figura destinata a creare confusione nei ruoli

Enpapi non vede un segnale risolutivo nell'accordo siglato fra Aran e la maggioranza delle sigle sindacali.

La firma della pre-intesa tra Aran-sindacati, per il rinnovo del contratto sanità 2022-2024, è stata accolta anche da alcune voci critiche, non solo, come prevedibile, dai sindacati che hanno deciso di smarcarsi e non sottoscrivere l’accordo, quindi Cgil e Uil.

Tra chi vede più ombre che luci figura anche Enpapi, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica, che lamenta le mancanze su un aspetto in particolare.

A fronte di aspettative alte e di un bisogno urgente di riconoscimento – spiega infatti il presidente Enpapi, Luigi Baldini – la firma del nuovo contratto del comparto Sanità è un segnale non risolutivo, che non risponde alle esigenze della categoria e apre interrogativi rilevanti sul futuro della professione infermieristica.

L’assistente infermiere, una ‘toppa’ contro la mancanza di personale

A sollevare dubbi è poi una delle novità previste nel nuovo contratto: Tra le misure introdotte – osserva infatti Baldini – desta perplessità l'istituzione della figura dell'assistente infermiere. Si tratta di una risposta che appare più orientata a tamponare carenze di personale che a costruire una strategia lungimirante per la professione.

Non solo: È una scelta – continua il portavoce Enpapi – che rischia di generare confusione nei ruoli e di ridurre ulteriormente la percezione del valore e dell'autonomia dell'infermiere, invece di rafforzarla.

Ridare centralità nel SSN agli infermieri è una priorità

Al contrario, come Enpapi ribadiamo la necessità di un cambiamento profondo – insiste Baldini – che restituisca agli infermieri il ruolo centrale che meritano nel sistema sanitario, all'altezza del loro contributo essenziale alla salute pubblica conclude.

In sostanza, l’Ente mette in guardia dai rischi che potrebbe portare l’istituzione della nuova figura, che invece di supportare gli infermieri potrebbe sminuirne il ruolo, in un momento in cui la categoria sta cercando di rafforzare la propria identità professionale. E in cui cade la ri-partenza del round negoziale con Aran per il rinnovo del contratto 2025-2027.

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