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Ordine Infermieri

Ambulanza India funziona, ma a Siena qualcuno rema contro

di Sara Di Santo

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Quali evidenze devono portare le professioni sanitarie per vedere correttamente riconosciute le proprie competenze? Se lo chiedono i presidenti degli Ordini degli infermieri di Siena, Arezzo e Grosseto di fronte alla possibilità, sempre più concreta, di veder reintrodurre a Siena l'ambulanza con medico a bordo a scapito di quella con l'infermiere, l'India. Sentiamo tutti i giorni parlare di un sistema sanitario in difficoltà, della necessità di ricercare appropriatezza - scrivono - poi, alla prova dei fatti, nemmeno a fronte di risultati inequivocabili si ha la forza di sostenere i modelli virtuosi.

Nubi oscure all'orizzonte per l'ambulanza India di Siena

Nubi oscure si stanno addensando sull’ambulanza India (ambulanza di soccorso e rianimazione con Infermiere) di Siena. L’allarme lo hanno lanciato i presidenti degli Ordini degli infermieri di Siena, Arezzo e Grosseto - rispettivamente Michele Aurigi, Giovanni Grasso e Nicola Draoli – che in una nota congiunta esprimono tutta la loro preoccupazione per quella che sembra essere una scelta, tutta politica, che non sostiene modelli virtuosi.

Sì, perché - spiegano i presidenti - il modello India ha dimostrato di funzionare nonostante una campagna mediatica denigratoria, faziosa e strumentale subita dal momento della sua nascita sul territorio senese, un anno fa. La "colpa"? Quella di affiancare l'automedica andando a sostituire un'ambulanza medicalizzata.

Un modello già operativo in AUSL Toscana Sud Est (Arezzo e Grosseto), un modello che - e sono le evidenze a parlare - funziona. Non una criticità, prestazioni in linea con la medicalizzata, mai un evento negativo e, nonostante questo, all’orizzonte si addensano nubi oscure sull’India di Siena. Sebbene totalmente immotivate e prive di ogni evidenza, pare vi siano pressioni politicamente rilevanti, per il ripristino del modello precedente.

Di fronte a questo certamente non ci arrendiamo, ma continueremo a lavorare come Enti sussidiari dello Stato portando nelle interlocuzioni politiche elementi di realtà sulla salute dei cittadini, e non faziose posizioni anacronistiche

E l'Azienda, che - chiosano i presidenti Opi - dovrebbe mettere i politici in grado di capire e vedere oltre i luoghi comuni, con la dovuta onestà intellettuale sembra non intenda opporre resistenza. Se ne saprà qualcosa in più dopo la conferenza stampa del prossimo 16 luglio (palazzo Berlinghieri, ore 12.00), quando si capirà se questi nembi sono davvero destinati ad ingrigirsi ulteriormente.

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