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Terapie intensive aperte, avanti con la proposta di legge

di Redazione

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Un passo avanti significativo quello fatto nella discussione presso la Commissione Affari Sociali della Camera della proposta di legge 141 Disposizioni concernenti la realizzazione di reparti di terapia intensiva aperta ai familiari. Lo dichiara Maria Antezza, deputata Pd e prima firmataria della proposta di legge che attende il parere della Commissione Bilancio per essere approvata definitivamente dalla Commissione di merito.

Terapie intensive aperte, Antezza (Pd): Passo avanti significativo

Ad oggi - ricorda Antezza all'agenzia Dire - in Italia la presenza delle persone care in reparto di Terapia intensiva è ancora soggetta a troppe restrizioni, anche in caso di pazienti pediatrici. Ad esempio solo il 2% dei reparti consente la presenza di familiari senza limitazioni nelle 24 ore contro una percentuale del 70% della Svezia. Inoltre, la media del tempo di visita è attualmente di solo due ore al giorno nelle TI per adulti e di otto ore nelle TI pediatriche.

"Come è già avvenuto nel 2010 con la Legge 38 sulle cure palliative e la terapia del dolore, i tempi sono maturi perché possa essere definito uno specifico testo di legge che, nel rispetto delle competenze delle Regioni, intervenga a stimolare, governare e rendere omogenea sull'intero territorio nazionale la realizzazione del modello della Terapia Intensiva aperta, un modello culturale diverso che abbia al centro la persona e la sua famiglia, prima della patologia"

In dettaglio, la pdl propone non solo la definizione di un orario minimo di visita ai pazienti da parte dei familiari, (12 ore al giorno per gli adulti e 24 ore al giorno per i minori) ma punta anche ad ottenere la realizzazione di programmi formativi in tema di comunicazione destinati a medici e infermieri. Ed ancora a garantire un supporto psicologico al paziente e ai suoi familiari, nonché a realizzare piani di edilizia sanitaria che contemplino spazi adeguatamente attrezzati per i familiari.

In sostanza - sottolinea Antezza - la proposta di legge mira a portare al centro del sistema il malato in quanto persona e non solo come corpo da curare e a far emergere l'importanza dell'aspetto relativo all'umanità dei trattamenti rivolti ai pazienti dei reparti in questione.

Il mio auspicio - conclude la deputata lucana del Pd – è che la Commissione Affari Sociali possa approvare in tempi brevi la proposta di legge - magari evitando il passaggio in aula - per mandarla al Senato, così da offrire un nuovo ed efficace strumento per migliorare l'organizzazione del nostro sistema ospedaliero nazionale. È una scelta di civiltà e di rispetto per gli altri.

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