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Patologia

Embolia gassosa

di Redazione

Per embolia gassosa si intende la formazione di una o più bolle d’aria all’interno di una vena o di un’arteria, in grado di provocarne l’occlusione. A seconda del vaso in cui si viene a creare la bolla, si parla di embolia gassosa venosa o di embolia gassosa arteriosa.

Eziologia

Le cause che portano ad embolia polmonare sono numerose.

Le principali sono:

  • Immersioni subacquee
  • Trauma toracico
  • Complicanze in corso di intervento chirurgico di chirurgia toraco–addominale

La causa più frequente descritta in letteratura è legata alle immersioni subacquee. Quando un sub rimane per lunghi periodi sott’acqua, nel sangue si accumula azoto contenuto nelle bombole per la ventilazione. Quando l’azoto si accumula eccessivamente e non viene eliminato, possono formarsi delle bolle di gas all’interno del sangue.

Un’altra causa frequente è la rottura degli alveoli secondaria a barotrauma. Il barotrauma è una condizione che provoca una lesione dovuta alla differenza pressoria tra aria contenuta in un corpo e aria dell’ambiente. La principale causa di barotrauma è una risalita in superficie troppo rapida dopo un’immersione.

Oltre a queste due cause, ve ne sono altre secondarie a danni iatrogeni, come per esempio procedure mediche o chirurgiche, quali biopsia polmonare, intervento sul polmone o cateterismo arterioso.

Le bolle di gas si formano quando un vaso è esposto ad un gas e a causa di particolari condizioni pressorie, il gas riesce ad entrare nel vaso.

Diagnosi di embolia gassosa

La diagnosi, nei casi più gravi, deve essere preceduta dalla gestione dell’emergenza. In particolar modo, quando vi è compromissione della ventilazione o dell’attività circolatoria, va gestita l’insufficienza circolatoria o respiratoria e poi vanno indagate le cause attraverso le indagini diagnostiche.

L’esame obiettivo è sempre il primo passo da compiere per effettuare la diagnosi. In caso di compromissione delle vie respiratorie occorre innanzitutto valutare la funzionalità respiratoria ed evidenziare un’eventuale condizione di edema polmonare.

In caso di sintomatologia neurologica, occorre andare a ricercare sintomi come astenia, deficit sensoriali ed è fondamentale valutare la scala di Glasgow (Glasgow Coma Scale).

Oltre all’esame obiettivo, può essere utile eseguire una TC torace, mentre l’ecocardio transesofageo può aiutare a rilevare aria nelle camere cardiache. L’ecodoppler dei vasi permette infine di valutare il flusso all’interno dei vasi.

Come si tratta l’embolia gassosa

Le bolle di piccole dimensioni di norma si sciolgono nel circolo ematico in maniera spontanea. In caso di embolia polmonare massiva, dove le bolle sono di grandi dimensioni, è necessario mantenere innanzitutto la stabilità emodinamica ed evitare conseguenze letali.

Nei casi meno gravi può essere sufficiente somministrare ossigenoterapia e far distendere il paziente in posizione di trendelenburg. L’ossigenoterapia fa in modo che le bolle d’aria vengano compresse e si sciolgano nel sangue. Nei casi di insufficienza respiratoria più grave può essere necessario il trattamento in camera iperbarica.

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