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Gli infermieri salvano la vita anche in vacanza

di Redazione Roma

A Bolzano un infermiere, con alle spalle anni di lavoro all’interno del reparto di rianimazione dell’ospedale di Piacenza, ha effettuato le manovre di rianimazione cardiopolmonare che hanno sortito effetto senza la necessità di ricorrere al defibrillatore. Mentre a Jesolo, dove si trovava anche lui in vacanza, il coordinatore infermieristico del reparto ortopedico dell’ospedale di Camposampiero (Padova) ha salvato la vita a un uomo colto da malore in spiaggia. I complimenti del governatore del Veneto, Luca Zaia: Infermieri si nasce. La cura per le persone e la vita è una passione che non conosce ferie.

Bolzano, infermiere salva bambino che stava annegando

Infermieri eroi. Nessuna accezione “banale” qui – prima delle etichette, ci vorrebbe sempre e comunque rispetto (che spesso manca) nei confronti della professione – ma è pura cronaca perché proprio l’intervento di due professionisti sanitari, in altrettanti casi, è stato decisivo per salvare la vita a delle persone.

Temporalmente parlando, il primo fatto è avvenuto in Trentino, all’interno di un centro sportivo vicino di Castelrotto (Bolzano). Qui un infermiere piacentino, che si trovava in vacanza con la famiglia, ha salvato la vita a un bambino di 10 anni che rischiava di annegare.

L’uomo si chiama Maurizio Beretta ed è tutor didattico presso il corso di laurea in Infermieristica a Piacenza, con alle spalle anni di lavoro nel reparto di rianimazione dell’ospedale cittadino. Racconta Beretta: È accaduto tutto molto rapidamente. Ero con mio figlio in piscina quando è giunta la comitiva di ragazzi accompagnati da una coppia di educatori. Il ragazzo deve aver avuto un malore ed è andato sul fondo della piscina che in quel punto raggiungeva i due metri di altezza. Nel momento in cui il bagnino lo ha estratto dall’acqua, era incosciente e in arresto respiratorio. Così, mentre il personale ha recuperato il defibrillatore semiautomatico esterno abbiamo cominciato le manovre di rianimazione cardiopolmonare che hanno sortito effetto senza dover ricorrere al Dae.

Nel momento in cui sono giunti sul posto i sanitari del 118 che lo hanno trasportato al Pronto soccorso di Siusi, il bambino era cosciente e in buono stato. Sono abituato a intervenire in situazioni di emergenza – ha precisato Beretta – ma quella situazione, con un giovanissimo e in una cornice paesaggistica così bella, mi ha colpito nel profondo.

Sull’accaduto si è espresso il presidente del Nursing Up, Antonio De Palma, parlando di una storia italiana che merita di essere raccontata. Un episodio che evidenzia ancora una volta, se fosse necessario, come la figura dell’infermiere occupa, sempre di più e legittimamente, una posizione di assoluto rilievo nella nostra comunità, e non solo per l’impegno spasmodico con il quale ogni giorno i professionisti della sanità combattono, nelle corsie degli ospedali, per tutelare la salute dei cittadini.

Malore in spiaggia a Jesolo, salvato da un infermiere e vicesindaco

Ha avuto coraggio, sangue freddo e capacità, Beretta, proprio come il vicesindaco di Villa del Conte (Padova), Giacinto Pegoraro – dal 2014 coordinatore infermieristico del reparto ortopedico dell’ospedale di Camposampiero – che ha salvato una vita in pericolo.

Anche lui era in vacanza con la famiglia, in questo caso a Jesolo, quando un uomo ha perso i sensi sulla battigia, colto da malore. Il vicesindaco non ha perduto attimi preziosi ed è intervenuto prontamente, salvandogli la vita. E adesso ricorda: Mi trovavo sotto l’ombrellone quanto ho sentito un fischio d’allarme. Pensavo fosse il bagnino, ma poi mi sono accorto che proveniva da una signora che noleggiava i pedalò. Mi sono alzato per capire cosa non andasse e ho visto un signore sorretto da un’altra persona sul pontile. Poco dopo si è accasciato. A quel punto mi sono precipitato di corsa e lui era completamente incosciente.

Quindi Pegoraro spiega in che modo è intervenuto. Prima di tutto l’ho steso e ho chiesto ai presenti di chiamare i soccorsi e di portare un ombrellone, per evitare che il sole continuasse a battere sul signore. Lui non rispondeva, non sentivo il respiro e non c’era polso. Ho cominciato subito la pratica Rcp. Cinque secondi dopo ho sentito di nuovo il battito, per fortuna. Poi è ripartito anche il respiro e a poco a poco ha ripreso coscienza. Nel frattempo, sono arrivati anche i bagnini. Gli hanno misurato la pressione, che era bassa ovviamente. L’ambulanza ci ha raggiunto in brevissimo. Appreso l’accaduto, il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha affermato: Infermieri si nasce. La cura per le persone e la vita è una passione che non finisce mai. Neanche in vacanza.

Giornalista
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