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Sala Operatoria

Undici ore di riposo, chimera per gli infermieri marchigiani

di Redazione

Undici ore di riposo tra un turno e un altro? Una chimera per gli infermieri del blocco operatorio di Torrette di Ancona. E ora il coordinamento regionale degli Ipasvi delle Marche ha scritto al ministro Lorenzin e alla presidente della Federazione Mangiacavalli per chiedere di intervenire al più presto.

Ancona, in fuga dal blocco operatorio

sala operatoria

Gli infermieri fuggono dal blocco operatorio di Torrette di Ancona

Il coordinamento parla di una vera e propria fuga degli infermieri dal blocco operatorio di Ancona, perché nulla si è mosso riguardo alle garanzie del riposo di 11 ore consecutive, previste dalla normativa europea.

Restano i problemi: l’invecchiamento degli infermieri, sottoposti a turni massacranti, aumento del rischio per la loro salute, ma soprattutto per quella dei pazienti – scrivono i collegi nella lettera inviata al ministro della Salute, al governatore della regione,  all’ispettorato del lavoro e al tribunale per i diritti del malato -. In tali circostanze, statisticamente, la probabilità di commettere errori aumenta di tre volte, l’ingresso di nuove unità in misura così rilevante determina la riduzione del livello di professionalità nelle prestazioni, per ovvi motivi legati all’esperienza e alla formazione.

I collegi portano ad esempio due casi di un anno fa: a Perugia un’anziana infermiera venne licenziata, rea (s’ipotizza), di essersi addormentata durante il turno notturno presso il servizio di neonatologia, non avrebbe sentito gli allarmi dell’incubatrice; ad Ancona nel blocco operatorio è stata irrogata dall’Aou di Torrette una sanzione disciplinare per un infermiere di 60 anni, Francesco Pezzuto (ora in pensione). L’infermiere dopo aver lavorato 14 ore nell’arco di 24, di cui 8 ore notturne, richiamato per una urgenza in sala operatoria, aveva lasciato scritto in consegna di avere la necessità di riposare e di non potersi presentare nel turno pomeridiano, dopo neanche 5 ore dallo smonto notte.

Nonostante tutto, il riposo delle 11 ore consecutive, previste dalla normativa europea, ancora non è garantito dicono i collegi.

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