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Una favola amara in Pronto soccorso

di Mimma Sternativo

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Vi siete mai chiesti come possa un cuore solo sopportare tanta gioia e tanto dolore allo stesso tempo? A me è capitato quando ho conosciuto Luca, che non avendo più tanto tempo su questa terra ha voluto coronare a tutti i costi, con tutte le forze, il suo sogno d’amore.

La storia di Luca, sposo in Pronto soccorso

L'altare improvvisato in Pronto soccorso per il matrimonio di Luca

Lui è Luca (nome di fantasia). Luca ha 71 anni, è in Pronto soccorso da ieri.

Luca è in una stanza di isolamento, non perché sia infetto, ma perché anche un raffreddore potrebbe essergli fatale. Una malattia che non lascia scampo e che ti divora giorno dopo giorno.

È notte. Luca non riesce a dormire e allora perché non fargli compagnia? Luca stanotte ha un pensiero nuovo: è la sua notte prima delle nozze.

Il suo addio al celibato lo trascorre tra flebo e pastiglie, in una stanza tremendamente spoglia e quelle luci al neon così fredde. Intorno a lui non ci sono gli amici, non ci sono quadri, foto di famiglia. Non c’è nessuno che gli danzi attorno, non c’è euforia. Neppure gioia.

Luca domani si sposa, eppure i suoi occhi non riescono a rimanere asciutti. Luca è felice sì, ma anche così tremendamente triste.

E allora nel tentativo di scacciare i brutti pensieri si racconta:

Le ho chiesto di sposarmi qualche mese fa, la data era stata fissata per il 4 aprile, ma come vedi sono qui. I medici mi hanno detto che potrò farlo, perché mancano un po’ di giorni, ma io preferisco che sia ora. Lo so che non ho più tanto tempo. Non voglio rischiare di non sposarla

Perché non l’hai sposata prima? Perché la vuoi sposare proprio ora?

Stiamo insieme da 25 anni, la vita è strana e ognuno ha i propri casini… pensavo di avere tempo, pensavo che anche così andasse bene. Avevo paura. Ma ora non mi resta tanto tempo, io devo sposare la donna della mia vita, io voglio che lei possa stare al mio capezzale, voglio che lei abbia ogni diritto sulla mia vita e su quello che verrà dopo.

Domani Luca si sposerà, ha deciso. Non ci saranno fiori, non ci saranno gli amici, ma ci sarà lei.

E i testimoni? – gli ho domandato. I testimoni saranno le altre due persone più importanti per me: l’ematologa che mi ha seguito in questi anni e la mia infermiera preferita, quella che mi ha seguito in questi anni. Loro insieme alla mia amata sono state il mio sostegno.

È già stato tutto organizzato: domani all’ora di pranzo un funzionario del comune unirà in matrimonio Luca e la sua donna.

È importante aggiungere più vita agli anni, non più anni alla vita

E non ci sarà la musica, non ci saranno i fiori, il fotografo, gli amici, i parenti, ma ci sarà lei. Lo sfondo sarà quello di una stanza fredda e bianca, ma ci sarà comunque un’esplosione di colori perché loro si amano e nonostante tutto coroneranno il loro sogno d’amore.

Sono le 4 del mattino: Ancora un altro cocktail e si va a letto, Luca! - sperando che quell’analgesico guarisca anche le ferite del cuore.

Un bacio e una stretta di mano, in barba all’empatia. È ora che io vada Luca. Perdonami, scappo via dai tuoi sentimenti e da quelle emozioni che mi stanno prendendo a calci cuore e stomaco.

Dopo mesi di preparativi per una grande festa, Luca sposa la sua donna in una stanza di un Pronto soccorso. C’è lei e ci sono i loro testimoni. Il resto non conta.

Un tavolino foderato con una metallina funge da altare. Un’infermiera in turno decide di dargli in regalo la sua bellissima voce e allora ecco, ora non manca più niente.

La musica invade la corsia, si accendono i sorrisi e poi le lacrime…

L’intensa felicità mista all’intensa tristezza. Ma come fa un cuore a sopportare tutto questo insieme?

Una favola romantica su uno sfondo tragico.

Un Pronto soccorso che tenta di curare l’anima, perché col corpo la medicina ha fallito.

Ciao Luca…

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