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Patologia

Idronefrosi

di Sara Pieri

L’idronefrosi è una patologia a carico dell’apparato genitourinario che consiste nella dilatazione renale (rene, bacinetto renale, calice renale) causata da ristagno di urina che può essere a sua volta provocato da una ostruzione a valle o da un reflusso di urina dalla vescica; nella maggioranza dei casi è una patologia benigna, esente da gravi complicanze, che colpisce la popolazione adulta.

Cause di idronefrosi

L’idronefrosi può essere causata da:

  • ostruzione ureterale: presenza di ostruzione meccanica (es. calcolo) all’interno dell’uretere o di ostruzione esterna (es. compressione da ipertrofia prostatica)
  • reflusso di urina: insufficienza della valvola vescico-ureterale e conseguente reflusso di urina verso il rene
  • Segni e sintomi di idronefrosi

I sintomi manifestati dai pazienti possono essere:

I sintomi possono essere di intensità differente in base al grado di idronefrosi presente.

L’idronefrosi è classificabile in:

  • idronefrosi I grado: lieve dilatazione della pelvi renale, senza dilatazione dei calici
  • idronefrosi II grado: lieve dilatazione della pelvi renale, lieve dilatazione dei calici e parenchima normale
  • idronefrosi III grado: moderata dilatazione della pelvi renale, moderata dilatazione dei calici e parenchima normale
  • idronefrosi IV grado: severa dilatazione della pelvi renale con parenchima assottigliato

In casi complicati può presentarsi febbre, indice di sovra-infezione.

Diagnosi e trattamento di idronefrosi

Per poter fare diagnosi di idronefrosi è necessario un esame ecografico dell’addome mirato alla visualizzazione del/dei reni e delle vie urinarie. Il sospetto diagnostico può essere perseguito valutando la sintomatologia descritta dal paziente, dall’esame obiettivo, dalla valutazione dell’addome e relativi segni, tra cui il più indicativo di problematica a livello renale risulta essere il segno di Giordano.

Eventuale diagnostica di secondo livello come TC può essere utile per definire meglio la situazione patologica in atto a livello renale. Esami ematici possono essere eseguiti per valutare funzionalità renale e indici di infiammazione.

Il trattamento può essere la sola espulsione fisiologica del calcolo qualora esso sia di piccole dimensioni, si istruisce il paziente alla raccolta delle urine con l’utilizzo di un contenitore con filtro per poter raccogliere il calcolo espulso e volendo, sottoporlo ad analisi laboratoristica per la definizione della sua natura. Per calcoli di maggiore entità può rendersi necessaria la terapia ad ultrasuoni per “rompere” il calcolo in parti più piccole e favorire l’escrezione fisiologica, oppure il trattamento può essere di rimozione del calcolo per via endoscopica o chirurgica.

Note aggiuntive

Ai pazienti con predisposizione alla formazione di calcoli viene consigliata una dieta specifica a seconda della natura del calcolo:

  • calcoli di calcio: alimentazione a base di carne, poche verdure, ridurre consumo di uova, latte e prodotti caseari
  • calcoli di acido urico: alimentazione povera di carni e idratazione con acqua minerale alcalina o alcalinizzante
  • calcoli di ossalato di calcio: alimentazione povera di verdura e frutta e idratazione abbondante

In ogni caso, una dieta equilibrata e una corretta idratazione riducono il rischio di formazione di calcoli renali.

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