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Salute

Virus intestinale

di Ilaria Campagna

Non è un virus specifico, ma un tipo di gastroenterite che può essere causata da diversi virus (rotavirus, adenovirus enterico, astrovirus, norovirus e virus di norwalk). Noto come influenza intestinale o gastroenterite virale, il virus intestinale è caratterizzato da infiammazione di stomaco e intestino. Si presenta con sintomi come crampi e dolori all’addome, diarrea, vomito e febbre e può colpire persone di ogni sesso ed età, sebbene sia più frequente nei bambini. Il virus intestinale è molto contagioso e si diffonde facilmente in spazi chiusi e molto affollati, come scuole, case di cura o navi da crociera. Nella maggior parte dei casi la trasmissione è per via oro-fecale, ma può avvenire anche per contatto oppure consumando cibi e bevande contaminati. La diagnosi si effettua mediante l’anamnesi e l’esame obiettivo ed è completata dall’esame delle feci, utile per individuare il virus responsabile. La terapia è di tipo sintomatico ed è orientata per lo più a prevenire la disidratazione attraverso il reintegro di liquidi e sali minerali persi. Molto importante anche un’alimentazione adeguata, costituita da pasti piccoli, frequenti e facilmente digeribili. Nei casi più gravi potrebbe essere necessaria l’ospedalizzazione, tuttavia, se adeguatamente trattato, il virus intestinale si risolve in pochi giorni senza particolari conseguenze. Resta però fondamentale la prevenzione mediante: vaccino contro il rotavirus, igiene adeguata e corretta gestione e consumo degli alimenti.

Che cos’è il virus intestinale

Con il termine Virus intestinale si intende una condizione definita in medicina come influenza intestinale o gastroenterite virale. Non si tratta quindi di uno specifico virus, ma di una tipologia di gastroenterite (cioè un’infiammazione di stomaco e intestino) causata da diversi virus.

Il virus intestinale è diffuso in tutto il mondo e colpisce persone di ogni età (anche se è più frequente nei bambini) e sesso; costituisce infatti la maggiore causa di diarrea grave in adulti e bambini e una delle principali cause di morte nei bambini sotto i 5 anni di età. Nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione transitoria la cui durata non supera i 2-3 giorni; ci sono però situazioni particolari, come quando colpisce bambini, anziani o persone con difese immunitarie ridotte, in cui il virus intestinale può presentarsi con sintomi gravi e durare più a lungo.

Cause di virus intestinale

I virus che causano l’influenza intestinale sono:

  • Rotavirus: ogni anno colpisce milioni di persone in tutto il mondo, anche se da quando esiste il vaccino, il numero di infezioni sta diminuendo sensibilmente. Il rotavirus circola per lo più durante la stagione invernale ed è la causa principale di gastroenterite virale grave in neonati e bambini fino ai 2 anni di età; può colpire anche gli adulti, nei quali tuttavia, si presenta con sintomi lievi o in modo del tutto asintomatico. La trasmissione del rotavirus, che è molto contagioso, avviene quasi sempre per via oro-fecale. Meno comune è invece la trasmissione per contatto o per via respiratoria. Il rotavirus è anche uno dei patogeni responsabili della condizione nota come “diarrea del viaggiatore”
  • Adenovirus enterico: dopo il rotavirus, l’adenovirus enterico è la seconda causa di gastroenterite virale in neonati e bambini al di sotto dei 2 anni di vita a livello mondiale. La trasmissione avviene per via oro-fecale e il virus colpisce durante tutto l'anno, sebbene presenti un lieve aumento durante la stagione estiva
  • Astrovirus: circola maggiormente in inverno e colpisce persone di tutte le età, anche se infetta maggiormente lattanti e bambini sotto i 10 anni. La trasmissione, favorita da una scarsa igiene, può avvenire in vari modi: per via oro-fecale, per contatto diretto con una persona infetta o tramite aerosol
  • Norovirus: è la causa più comune di malattie di origine alimentare in tutto il mondo. Il virus ha un andamento stagionale e circola per lo più tra novembre e aprile; può colpire persone di tutte le età, ma è più frequente nei bambini tra i 6 e i 18 mesi di vita. La trasmissione avviene per lo più in seguito a ingestione di cibi (tra cui ostriche, vongole o cozze) e bevande contaminate, ma può avvenire anche da persona a persona. Il contagio è infatti molto frequente in luoghi chiusi e affollati come navi da crociera, scuole, ospedali, case di riposo e caserme
  • Virus di Norwalk: colpisce sia adulti sia bambini, non ha andamento stagionale e si manifesta solitamente in epidemie

Sintomi del virus intestinale

I sintomi tipici del virus intestinale, che in genere insorgono 2-3 giorni dopo il contagio e durano da 2 a 10 giorni, sono:

  • Diarrea acquosa
  • Nausea
  • Vomito
  • Dolore addominale, spesso associato a crampi
  • Mal di testa
  • Dolori muscolari e articolari
  • Perdita di peso
  • Perdita di appetito
  • Febbre e brividi
  • Sudorazione profusa

Diagnosi di virus intestinale

La diagnosi di virus intestinale si effettua attraverso:

La diagnosi differenziale si pone con:

Come curare il virus intestinale

Se la persona colpita da virus intestinale è in buona salute, la condizione si risolve in pochi giorni, con molto riposo e senza necessità di una terapia. In ogni caso non esiste un trattamento apposito per il virus intestinale e la cura è di tipo sintomatico, finalizzata per lo più a evitare la disidratazione (condizione pericolosa soprattutto nei bambini).

Si consiglia quindi di:

  • Assumere liquidi: in caso di vomito e diarrea frequenti e abbondanti l’assunzione di acqua non è sufficiente ed è quindi necessario ricorrere alle soluzioni reidratanti orali, utili per reintegrare non solo i liquidi, ma anche i sali minerali persi. I liquidi devono essere assunti in piccole quantità ogni 30-60 minuti, per non peggiorare la sintomatologia. È fondamentale evitare bevande come le spremute di agrumi o i succhi di frutta che non apportano sali minerali e favoriscono il reflusso acido, la diarrea e il vomito. Da evitare anche le bevande alla caffeina e/o frizzanti, le bevande alcoliche, gli infusi o le tisane. L’allattamento materno al contrario non deve essere mai interrotto
  • Assumere una dieta adeguata: consumare pasti piccoli e facilmente digeribili costituiti da alimenti come cereali, pane, cracker, fette biscottate, patate, riso, carni magre, yogurt bianco, banane e mele, soprattutto cotte. Al contrario, sono assolutamente da evitare i cibi grassi

Possono inoltre essere necessari:

  • Terapia farmacologica: può essere utile somministrare paracetamolo e ibuprofene per ridurre febbre e dolori
  • Fermenti lattici: in caso di diarrea e vomito persistenti potrebbe essere necessario ripristinare la flora batterica intestinale con l’assunzione di fermenti lattici
  • Terapia antibiotica: da effettuare solo in caso di sovrainfezioni batteriche, poiché sui virus gli antibiotici non hanno alcun effetto
  • Ricovero ospedaliero: in casi gravi e/o in persone con condizioni di rischio potrebbe essere necessario il ricovero in ospedale così da somministrare per via endovenosa i liquidi necessari a prevenire la disidratazione

Complicanze del virus intestinale

La complicanza maggiore del virus intestinale è la disidratazione, a causa delle cospicue perdite di liquidi e sali minerali con vomito e diarrea. Se è molto grave e non trattata tempestivamente e adeguatamente, la disidratazione può portare a gravi conseguenze come shock ipovolemico, insufficienza renale, coma e anche morte.

Tra i soggetti più a rischio di sviluppare disidratazione grave ci sono i neonati, gli anziani, le donne in gravidanza e i soggetti immunodepressi.

Prognosi

Nella maggior parte dei casi il virus intestinale guarisce senza problemi nel giro di 2-3 giorni; in tutti gli altri casi è fondamentale che venga curato in modo tempestivo e adeguato. Al contrario, se non trattato porta allo sviluppo di una grave disidratazione e al conseguente rischio di morte.

Prevenire il virus intestinale

Il virus intestinale può essere prevenuto attraverso:

  • Vaccino contro il rotavirus
  • Adeguata igiene delle mani: specialmente dopo aver usato la toilette, cambiato pannolini, prima e dopo aver maneggiato, preparato e mangiato cibi
  • Utilizzo separato di oggetti di uso quotidiano: ad esempio asciugamani, stoviglie e spazzolini da denti, specialmente in caso di un membro della famiglia con influenza intestinale
  • Adeguata gestione degli alimenti: è opportuno evitare di mangiare molluschi crudi, specie se non si conosce la provenienza, poiché potrebbero veicolare il virus. È inoltre importante lavare accuratamente frutta e verdura prima della consumazione. Infine, quando si è in viaggio è fondamentale consumare solo cibi (carne, pesce, verdure) cotti
  • Sanificazione delle superfici: da effettuare con maggiore frequenza se è presente in casa un membro della famiglia con gastroenterite virale
  • Pulizia del neonato in ambienti diversi da quelli in cui si mangia
  • Consumazione di acqua imbottigliata: quando si è in viaggio è importante consumare solo acqua imbottigliata, da usare anche per lavare i denti

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