Nurse24.it
scopri il programma della pediatric masterclass

farmaci

Soluzione glucosata

di Giacomo Sebastiano Canova

La soluzione glucosata è una soluzione da somministrare per via endovenosa che contiene al suo interno glucosio. È indicata per fornire all’organismo acqua e zuccheri adatti a fornire un apporto calorico, specialmente nei pazienti che non necessitano di sali o nei casi in cui questi vadano evitati e per il trattamento della diminuzione degli zuccheri nel sangue (ipoglicemia).

Diverse concentrazioni delle soluzioni glucosate

In commercio esistono soluzioni glucosate a diversa concentrazione, con conseguente differente apporto di glucosio e osmolarità rispetto al plasma:

  • Glucosata 5%: 55 g/l di glucosio monoidrato (50 g di glucosio anidro); 278 mOsmol/L
  • Glucosata 10%: 110 g/l di glucosio monoidrato (100 g glucosio anidro); 555 mOsmol/L
  • Glucosata 20%: 220 g/l di glucosio monoidrato (200 g glucosio anidro); 1110 mOsmol/L
  • Glucosata 33%: 363 g di glucosio monoidrato (330 g glucosio anidro); 1832 mOsmol/L
  • Glucosata 50%: 550 g di glucosio monoidrato (500 g glucosio anidro); 2775 mOsmol/L
  • Glucosata 70%: 770 g di glucosio monoidrato (700 g glucosio anidro); 3885 mOsmol/L

Tutte le soluzioni glucosate sopra elencate, indipendentemente dalla concentrazione, possiedono un pH tra 3,5 e 6,5.

Indicazioni sulla somministrazione di glucosata

In riferimento alla via di somministrazione, a causa dell’elevata osmolarità le indicazioni sono quelle di somministrare esclusivamente per catetere venoso centrale le soluzioni glucosate aventi concentrazione pari o superiore al 20%. Tuttavia, qualora dovesse essere necessario somministrare le soluzioni perifericamente ad esempio nel trattamento di urgenza di crisi ipoglicemiche, le soluzioni devono essere iniettate molto lentamente in una vena di grosso calibro del braccio.

Le soluzioni di glucosio concentrate non devono essere somministrate per via sottocutanea o intramuscolare.

La velocità di infusione generalmente è di 0,4 - 0,8 g/ora per kg di peso corporeo. In generale, a seconda delle necessità possono essere somministrate al paziente:

  • Soluzioni 5%-10%: reintegrazione dei liquidi e delle calorie
  • Soluzioni 20%-33%: reintegrazione calorica e limitata reintegrazione dei liquidi
  • Soluzioni 50%-70%: trattamento dell’ipoglicemia dovuta a iperinsulinemia o ad altre cause

In ogni caso, la concentrazione della soluzione di glucosio e la dose da impiegare dipendono dalle caratteristiche del paziente (età, peso, condizioni cliniche, equilibrio idro-elettrolitico e acido-base).

In riferimento all’età del paziente, gli studi clinici e la pratica clinica non hanno mostrato differenze nella risposta tra pazienti anziani e più giovani a seguito di somministrazione di glucosio. Come regola generale, occorre cautela nella somministrazione di farmaci a pazienti anziani, mentre nei bambini il dosaggio e la velocità di somministrazione devono essere scelte in funzione dell’età, del peso e delle condizioni cliniche. Generalmente non vengono utilizzate soluzioni di concentrazione superiore al 10%. Occorre inoltre particolare cautela nei pazienti pediatrici e soprattutto nei neonati o nei bambini con un basso peso corporeo in quanto la somministrazione di glucosio può aumentare il rischio di iperglicemia.

Inoltre, nei bambini con un basso peso corporeo, un’infusione rapida o eccessiva può causare un aumento dell’osmolarità sierica ed emorragia intracerebrale.

In riferimento all’osmolarità delle varie soluzioni, mentre la soluzione al 5% è isotonica rispetto al sangue, le soluzioni a concentrazioni superiori sono ipertoniche e devono essere infuse con cautela e a velocità di infusione controllata. Da un punto di vista calorico, un grammo di glucosio fornisce un contributo calorico pari a 3,74 Kcal (circa 15,6 Kjoule).

Le soluzioni glucosate vanno somministrate con cautela nei pazienti con diabete mellito conclamato o subclinico o con intolleranza al glucosio di qualsiasi natura. Per minimizzare il rischio di iperglicemia e conseguente glicosuria, è necessario monitorare il glucosio nel sangue e nelle urine e, se richiesto, somministrare insulina.

Durante un uso prolungato di soluzioni concentrate di glucosio può verificarsi un sovraccarico idrico, stato congestizio e deficit di elettroliti, in particolare di potassio e fosfato. Pertanto, è fondamentale monitorare gli elettroliti presenti nel sangue ed eventualmente correggere gli sbilanciamenti dell’equilibrio idrico ed elettrolitico. Inoltre, qualora dovesse risultare necessario, è possibile somministrare vitamine e sali minerali.

Quando l’infusione di glucosio concentrato deve essere improvvisamente sospesa, si consiglia di proseguire con una somministrazione di glucosio 5% - 10%, in modo da evitare l’ipoglicemia di rimbalzo.

Occorre inoltre particolare cautela soprattutto nei pazienti con insufficienza cardiaca, insufficienza renale grave e in stati clinici associati ad edemi e ritenzione idrosalina. Va poi prestata particolare attenzione nel somministrare glucosio nei pazienti che ricevono corticosteroidi o corticotropina, in quanto questi due farmaci si associano a una diminuita tolleranza di glucidi con possibile manifestazione di diabete mellito latente; per questo motivo occorre monitorare attentamente il paziente in caso di somministrazione contemporanea di glucosio.

Scopri i master in convenzione
Articoli correlati

Commento (0)