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Responsabilità professionale

Mancato intervento su sospetto COVID-19 per assenza DPI

di Giuseppe Sasso

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La determinazione degli operatori sanitari ha rappresentato una pietra miliare nella lotta al Coronavirus. Si è sviluppato un “sentimento” di resilienza estremo, in grado di permettere al Servizio Sanitario Nazionale e a tutti gli operatori sanitari di generare una risposta determinata, forte ed efficace, anche mettendo a costo la loro vita. Allo stesso tempo, però, abbiamo assistito a situazioni antitetiche che, in molti casi, hanno obbligato gli operatori sanitari a dover prendere delle decisioni rapide e, talvolta, estreme: si pensi al caso di un infermiere di un’ambulanza che rifiuti di intervenire su un paziente con sospetto COVID-19 per assenza di dispositivi di protezione individuale.

Rifiuto di intervento su sospetto COVID-19, cosa rischia l'operatore

In relazione a tale caso specifico potrebbero essere immaginate diverse contestazioni di ipotesi di reato. Tuttavia, risulta doveroso approfondire in maniera dettagliata, seppur sintetica, alcuni aspetti riguardanti anche le responsabilità civili e la sicurezza sul lavoro.

Si tratta di aspetti che, in questo caso, sarebbero strettamente connessi all’eventualità dell’insorgenza di responsabilità penali a carico dei singoli operatori sanitari e/o delle strutture sanitarie.

L’analisi dei diversi aspetti (penali, civili, sicurezza sui luoghi di lavoro) può essere utile agli esercenti una professione sanitaria al fine di renderli edotti su dinamiche, anche nuove, che con frequenza stanno ricorrendo in questa fase assistenzial-emergenziale.

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