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Paziente peggiora, ma l'infermiere non avverte. Condannato

di Redazione

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Il paziente peggiora dopo l’intervento e muore, ma l’infermiere non avverte subito il medico. La Cassazione lo giudica penalmente responsabile.

Se l’infermiere non avvisa il medico del peggioramento del paziente è colpevole

giustizia legge

La Cassazione ha giudicato colpevole l'infermiere

La IV sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna per un infermiere che non aveva avvertito il medico del peggioramento delle condizioni di un paziente dopo un intervento chirurgico.

Secondo i giudici, il non chiedere un tempestivo intervento del medico ha costituto un errore clamoroso che è costato la vita al paziente, a causa di una crisi ipotensiva. Anche le testimonianze raccolte tra i presenti infatti confermano che il paziente aveva avuto una prima crisi ipotensiva, ma l’infermiere non avrebbe immediatamente avvertito il medico.

L’infermiere, condannato dalla corte d’appello di Roma, aveva fatto ricorso in Cassazione. Ma la Corte ha respinto il ricorso, dicendo che questa Sezione - che ha già avuto modo di individuare n capo all'infermiere delle responsabilità di tipo omissivo riconducibili ad una specifica posizione di garanzia nei confronti del paziente del tutto autonoma rispetto a quella del medico  -  ha ravvisato ii fondamento di tale funzione di garanzia proprio nell'autonoma professionalità dell'infermiere quale soggetto che svolge un compito cautelare essenziale nella salvaguardia della salute  del paziente, essendo onerato di vigilare sul decorso post operatorio proprio ai fini di consentire, nel caso, l’intervento del medico, che va oggi considerato non più ausiliario del medico, ma professionista sanitario.

Il reato si è estinto per prescrizione, ma sono rimaste le ammende civili.

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