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Tranquillanti ai pazienti, nei guai due infermiere del PS di Lavagna

di Redazione

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Ispezione del Nas di Genova all’ospedale della cittadina ligure anche a seguito di una precedente denuncia dell’Asl4 all’Autorità giudiziaria. Le due professioniste della salute sono ritenute responsabili di aver somministrato ai pazienti farmaci a base di benzodiazepine e ora risultano indagate per sequestro di persona, abbandono di incapace, esercizio abusivo della professione e peculato.

Perquisite le abitazioni delle donne: trovati medicinali e materiale dell’ospedale

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Indagate due infermiere per sequestro di persona, abbandono di incapace, esercizio abusivo della professione e peculato.

Le accuse sono gravissime e vanno dal sequestro di persona al peculato: nel mirino dell’autorità giudiziaria e dell’indagine condotta dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri di Genova sono finite due infermiere dell’Ospedale di Lavagna, in servizio all'Obi, il reparto di osservazione breve intensiva, del Pronto soccorso.

I militari hanno eseguito un sopralluogo in ospedale, sabato scorso, di notte, insieme a due medici legali per effettuare esami sui pazienti che possano trovare tracce di benzodiazepine.

Le due dipendenti dell’Asl4 ligure infatti sono ritenute responsabili per sospette irregolarità nel dosaggio di tranquillanti a base di benzodiazepine ai ricoverati.

Non solo, gli inquirenti hanno effettuato anche una perquisizione in casa delle due donne in cui sono state trovate le scatole di medicinali e materiale proveniente dall'ospedale, come garze e aghi, e per questo è scattata l'accusa di peculato.

Asl4: Al vaglio le posizioni delle dipendenti, pronti a costituirci parte civile

Sulla notizia è intervenuta anche la direzione dell’Asl4, con una nota che conferma l’ispezione di sabato 17 maggio nel reparto Obi (osservazione breve intensiva) del pronto soccorso dell'ospedale di Lavagna.

Ispezione avvenuta anche a seguito di una precedente denuncia che l'ente – rivela l’azienda – tempestivamente adoperatosi a tutela dei pazienti, aveva presentato all'autorità giudiziaria competente.

Allo stato – prosegue la nota – all'attenzione degli inquirenti risultano le posizioni di due dipendenti, le cui condotte saranno immediatamente valutate a livello interno, sotto il profilo disciplinare, ai fini dell'applicazione delle sanzioni previste dalla legge.

Infine l’Azienda ribadisce la massima disponibilità a collaborare con la Procura della Repubblica e con l’Autorità di polizia, riservandosi ogni più efficace sua tutela mediante la costituzione di parte civile in sede penale.

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