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Il punto di vista degli infermieri di Pronto soccorso

di Redazione

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Il tema della violenza verso gli infermieri è tornato in primo piano nel contesto scientifico infermieristico mondiale. Con Nicola Ramacciati - infermiere di emergenza oggi responsabile delle attività didattiche e professionalizzanti del Corso di Laurea in Infermieristica della Sede di Perugia - abbiamo parlato del primato della ricerca infermieristica italiana sull’analisi fenomenologica della violenza verso gli infermieri di Pronto soccorso.

Violenza verso gli infermieri e il contributo della ricerca italiana

Una scena del video di sensibilizzazione "La violenza ferma tutto"

È di qualche settimana fa la notizia dell’approvazione all’unanimità al Senato del DDL 867 “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”, salutata con favore da tutti gli stakeholder:

dagli ordini delle professioni sanitarie (come FNOPI, FNOMCeO e FNOPO), ai sindacati infermieristici (in primis Nursing Up e Nursind) e medici (nonché le principali confederazioni nazionali dei lavoratori), passando per le associazioni infermieristiche e chiaramente i rappresentanti di tutte le forze politiche parlamentari.

Con questo intervento del legislatore l’Italia si pone tra le nazioni più avanzate nel contrasto della violenza verso gli operatori sanitari, non solo grazie all’inasprimento delle pene per i perpetuatori degli atti di violenza e la procedibilità d’ufficio, ma anche per la promozione di interventi strategici per monitorare e gestire il fenomeno.

Fondamentale per questo il ruolo dell’istituendo “Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie”, che dovrà insediarsi entro 3 mesi dalla promulgazione della legge. Tra le molteplici attribuzioni assegnate all’Osservatorio, tra cui il monitoraggio degli episodi di violenza e degli eventi sentinella, il monitoraggio dell’adozione delle misure di prevenzione e protezione, la promozione della diffusione delle buone prassi in materia di sicurezza degli esercenti sanitari e dei corsi di formazione sulla gestione della violenza e sulla comunicazione, la legge prevede espressamente alla lettera c) dell’articolo 2 il compito di promuovere studi e analisi per la for¬mulazione di proposte e misure idonee a ri¬durre i fattori di rischio negli ambienti più esposti.

Su questo ultimo punto la commissione potrà contare sugli infermieri. La ricerca infermieristica italiana sul fenomeno della violenza verso gli infermieri è estremamente vivace e all’avanguardia, come ben evidenziato nel recente articolo di revisione “La violenza nel settore sanitario: il contributo della ricerca infermieristica italiana” pubblicato su Professioni Infermieristiche (rivista scientifica indicizzata su PubMed, Scopus e CINAHL n.d.r.) a firma di Nicola Ramacciati e Laura Rasero.

Su questa scia, in una delle più prestigiose e importanti riviste mondiali di riferimento, è stata pubblicata una meta-sintesi sul punto di vista degli infermieri di emergenza sulla violenza in Pronto soccorso (Al-Qadi MM. Nurses' perspectives of violence in emergency departments: A metasynthesis. Int Emerg Nurs. 2020; 52 :100905), che vede tra gli articoli scientifici selezionati dall’autore 6 studi provenienti da USA, Australia, Irlanda, Iran, Taiwan e appunto Italia.

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