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Patologia

Scompenso cardiaco o insufficienza cardiaca

di Sara Di Santo

L’insufficienza cardiaca (scompenso cardiaco) è una sindrome clinica caratterizzata dall’incapacità del cuore di rifornire adeguatamente di ossigeno tutti i tessuti. La condizione di insufficienza cardiaca si verifica come conseguenza di un’alterazione, strutturale o funzionale che sia, dell’effetto “pompa” del cuore, ovvero della sua capacità di riempirsi e di ridistribuire il sangue.

L’insufficienza cardiaca, o scompenso cardiaco, nello specifico

anziana donna con scompenso cardiaco

Il cuore è uno degli organi principali del corpo umano. Si tratta di una vera e propria “pompa biologica” capace di rifornire i tessuti e le cellule dei nutrienti e di ripulirli dalle sostanze potenzialmente dannose. Per questo un mal funzionamento dell’organo è indice di problemi gravi, che spesso colpiscono l’utente dal punto di vista sistemico e lo conducono verso un’esistenza complessa.

Sono i ventricoli, quello destro e quello sinistro, a svolgere la funzione di “pompa” ed essi possono essere danneggiati indipendentemente l’uno dall’altro. Si distinguono, infatti, due tipi di scompenso cardiaco: scompenso cardiaco destro e scompenso cardiaco sinistro.

L’insufficienza cardiaca, un deficit della capacità contrattile del cuore dovuto all’indebolimento della parete muscolare secondario ad un infarto del miocardio o ad un periodo prolungato di stress dell’organo, rappresenta una patologia molto diffusa tra la popolazione anziana e, dunque, ad ampia incidenza per l’intero Sistema Sanitario Nazionale visto il progressivo invecchiamento della popolazione.

Scompenso cardiaco sinistro

Lo scompenso cardiaco sinistro, che si sviluppa solitamente nei casi di ipertensione, malattie coronariche, cardiomiopatie e disfunzioni congenite, vede l’incapacità del ventricolo sinistro di pompare tutto il sangue nell’aorta.
Il ventricolo destro continua comunque a funzionare e a pompare una quantità di sangue sufficiente che riconfluisce poi verso il ventricolo sinistro, l’atrio sinistro e le vene polmonari. Il conseguente aumento dei liquidi in eccesso congestiona i polmoni ed ecco che il paziente appare cianotico, dispnoico, astenico, confuso e può tossire con emoftoe.
Molto spesso, controllando la pressione arteriosa, si rileva il binomio ipotensione-tachicardia: ipotensione, perché il cuore non è in grado di pompare una quantità di sangue sufficiente a far fronte alle esigenze dell’organismo; tachicardia, perché il cuore cerca un meccanismo di compensazione a questa mancanza.

Scompenso cardiaco destro

Lo scompenso cardiaco destro, generalmente causato da una precedente sofferenza del ventricolo sinistro a cui segue una condizione di ipertensione arteriosa polmonare, vede il sangue ristagnare nella vena cava inferiore e, con l’aggravarsi della situazione, il formarsi di edemi alle caviglie, alle gambe fino ad arrivare a livello addominale.
Un paziente con scompenso cardiaco destro presenterà dunque turgore delle vene giugulari, edemi declivi, aumento delle dimensioni di fegato (epatomegalia) e milza (splenomegalia), oliguria data dalla diminuzione di sangue che passa per i reni e che causa aumento della volemia e aumento del lavoro per il cuore. Presenterà, inoltre, affaticamento, dispnea, tosse lieve con scarso espettorato e difficoltà respiratorie durante il sonno notturno (dispnea parossistica notturna).

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