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cardiologia

Levosimendan nella riacutizzazione dello scompenso cardiaco

di Valerio Casamassima

Il Levosimendan (conosciuto con il nome commerciale di SIMDAX®), è un nuovo inotropo di recente introduzione nella pratica clinica, proposto per il trattamento dell'insufficienza cardiaca in fase di scompenso acuto.

Il farmaco ha un duplice meccanismo d'azione: sensibilizza la troponina C (subunità proteica in grado di legarsi agli ioni calcio attivando così una contrazione muscolare) e induce vasodilatazione mediante l’apertura dei canali del potassio.

Classificazione di insufficienza cardiaca

L'insufficienza cardiaca acuta rappresenta un problema di difficile gestione, con importante rischio di mortalità per i pazienti sia durante il periodo di ospedalizzazione, sia successivamente, in quanto il numero e la gravità degli eventi che si susseguono alla dimissione peggiorano notevolmente la prognosi.

L'insufficienza cardiaca è la sindrome fisiopatologica cardiaca più frequente: secondo le più recenti linee guida della ESC (European Socity of Cardiology), nei Paesi industrializzati interessa l'1-2 % della popolazione, con una prevalenza che supera il 10% negli ultra-settantenni. Tale patologia può essere definita come un'alterazione fisiopatologica della struttura e/o della funzione cardiaca, in cui il cuore risulta incapace di apportare una quantità adeguata di sangue per le richieste metaboliche dei tessuti o non è in grado di svolgere tale funzione a scapito così di un aumento delle pressioni ventricolari di riempimento.

L'insufficienza cardiaca viene classificata in base ad un valore - la frazione di eiezione (EF) - che rappresenta il rapporto tra il sangue espulso dal ventricolo durante la fase di sistole (contrazione) e il volume telediastolico (volume di sangue presente nei ventricoli alla fine della diastole).

In base alla frazione di eiezione si riconoscono due categorie di HF:

  • Insufficienza cardiaca con ridotta frazione di eiezione
  • Insufficienza cardiaca con preservata funzione di eiezione, in presenza di un'alterazione strutturale d'organo

Altro criterio di classificazione dell'insufficienza cardiaca è relativo alla presentazione clinica:

  • Insufficienza cardiaca acuta: determinata da eventi che compromettono il compenso emodinamico in un paziente con insufficienza cronica, solitamente si presenta con un peggioramento del quadro clinico (edema polmonare acuto); raramente può rappresentare l'esordio dell'insufficienza fino a quel momento silente
  • Insufficienza cardiaca cronica: si assiste ad una progressiva e costante riduzione della funzionalità miocardica e sovente si manifesta con lo scompenso cardiaco congestizio
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