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Infezione da stafilococco: cause, trasmissione e trattamento

di Ilaria Campagna

Normalmente presenti sulla pelle, nel naso, nella gola e a volte nell’intestino di individui sani, gli stafilococchi possono causare manifestazioni molto diverse tra loro. Dalle infezioni cutanee alle tossinfezioni alimentari, fino all’interessamento di cuore, sangue, articolazioni, ossa e polmoni. Gli stafilococchi possono essere di diversi tipi, tuttavia quello responsabile della maggior parte delle infezioni è lo Staphylococcus aureus; questo microrganismo prolifera anche negli ospedali, spesso nella sua forma meticillino-resistente (MRSA). La trasmissione avviene in seguito al contatto con una persona o con superfici infette e in alcuni casi dopo ingestione di cibi contaminati. Rappresentano dei fattori di rischio le ferite aperte sulla cute, le malattie di base, la presenza di dispositivi impiantabili e le lunghe ospedalizzazioni. La cura si basa sulla somministrazione di antibiotici ed è fondamentale la prevenzione mediante l’adozione di adeguate norme igieniche.

Cosa sono gli stafilococchi

Gli stafilococchi sono batteri gram-positivi di forma sferica e possono essere sia aerobi sia anaerobi facoltativi, cioè hanno bisogno di ossigeno per vivere ma in caso di necessità possono sopravvivere anche in sua assenza. Gli stafilococchi si trovano in genere sulla pelle, nel naso, nella gola e a volte nell'intestino del 20-30% degli individui sani.

Staphylococcus aureus

Lo Staphylococcus aureus è il maggiore responsabile delle infezioni della cute e talvolta può dare origine anche a intossicazioni alimentari. Lo Staphylococcus aureus è anche il batterio che prospera maggiormente negli ospedali, dove può infettare sia gli operatori sanitari sia i pazienti e può sviluppare una resistenza alla meticillina (MRSA); questo tipo di stafilococco dà generalmente luogo a infezioni della ferita chirurgica e polmoniti in soggetti sottoposti a ventilazione meccanica.

Le infezioni ospedaliere (infezioni nosocomiali) da MRSA si verificano più di frequente in neonati, bambini e in generale in soggetti con un sistema immunitario compromesso, che hanno subito interventi chirurgici o che sono affetti da malattie di base.

Come si trasmette l’infezione da stafilococco

L’infezione da stafilococco di solito viene trasmessa attraverso il contatto con una persona infetta o con superfici contaminate (ad esempio maniglie delle porte, pulsanti degli ascensori, federe, asciugamani, etc).

In alcuni casi lo stafilococco può essere trasmesso anche attraverso l'ingestione di cibo contaminato (tossinfezione alimentare); le cause possono essere la manipolazione degli alimenti da parte di persone con infezioni cutanee da stafilococco o l’ingestione di latte crudo proveniente da mucche affette da mastite. Meno frequentemente il contagio avviene attraverso l’inalazione di goccioline diffuse con starnuti, colpi di tosse o mentre si parla.

Il rischio di contrarre l’infezione da stafilococco aumenta in presenza di alcuni fattori:

  • Malattie croniche della cute
  • Ustioni cutanee
  • Ferite (tagli, escoriazioni) o ulcere aperte
  • Infezioni cutanee locali
  • Punture di insetti
  • Malattie renali croniche in trattamento dialitico
  • Diabete mellito
  • Malattie polmonari
  • Tumori
  • Radioterapia
  • Influenza
  • HIV/AIDS
  • Farmaci immunosoppressori, chemioterapici o corticosteroidi
  • Trapianto d’organo
  • Uso di droghe per via endovenosa
  • Scarsa igiene
  • Dispositivi medici impiantati (es: catetere venoso o protesi)
  • Interventi chirurgici
  • Contatto con persone infette
  • Ricovero di lunga durata
  • Neonati e donne che allattano

Come si manifesta l’infezione da stafilococchi

Gli stafilococchi possono dare origine a infezioni lievi, in genere localizzate a livello cutaneo, ma anche molto più gravi e potenzialmente letali a carico di

  • Cuore
  • Sangue
  • Articolazioni
  • Ossa
  • Polmoni

Le infezioni da stafilococco, a seconda della gravità, del tipo di microrganismo responsabile e della localizzazione, possono presentarsi in diversi modi.

Sindrome della cute ustionata

È causata dalle tossine (note come tossine esfoliative) dello stafilococco e si presenta con febbre, secrezioni oculari e vescicole simili a quelle date dalle ustioni, cui segue il distacco di ampie zone di epidermide. Questa sindrome colpisce principalmente neonati e bambini.

Impetigine

È caratterizzata dalla formazione sulla cute di bolle sierose che tendono a scoppiare e formare delle croste. È molto frequente in età pediatrica.

Cellulite

Si manifesta con la comparsa di rossore, infiammazione, edema e dolore cutaneo in corrispondenza dell'area interessata dall'infezione e spesso è accompagnata da febbre.

Follicolite e foruncolosi

La follicolite si manifesta con la comparsa, in corrispondenza dei follicoli piliferi infiammati, di foruncoli che possono arrossarsi, gonfiarsi, prudere e fare male. In caso di foruncolosi l’infezione interessa gli strati più profondi del follicolo, mentre la parte superficiale della cute può essere interessata dalla presenza di pus fino a veri e propri ascessi.

Orzaiolo

Consiste nell'infiammazione delle ghiandole sebacee presenti a livello delle ciglia e si presenta con una sorta di foruncolo accompagnato da gonfiore, rossore e dolore.

Batteriemia

Si verifica quando i batteri entrano nel circolo ematico, in genere a causa della presenza di cateteri intravascolari o altri dispositivi medici. La batteriemia da stafilococco è un'importante causa di morbilità e mortalità, specie in caso di ricoveri prolungati e/o soggetti debilitati. Lo Staphylococcus epidermidis ne è il maggiore responsabile.

Endocardite

È caratterizzata da febbre, brividi, perdita di appetito, mal di testa e soffio cardiaco. Colpisce per lo più soggetti con protesi cardiache o dispositivi impiantabili come i cateteri vascolari centrali, oppure soggetti che fanno abuso di stupefacenti endovena.

Lo Staphylococcus aureus è una delle principali cause, ma in una piccolissima percentuale di casi l’endocardite può essere provocata anche da Staphylococcus epidermidis.

Osteomielite

È caratterizzata da dolore, riduzione della mobilità della zona colpita, rossore, gonfiore, febbre e brividi. In alcuni casi potrebbero comparire anche fistole cutanee con fuoriuscita di pus.

L'osteomielite si manifesta in genere nei bambini e lo Staphylococcus aureus è la causa principale.

Polmonite batterica

Si manifesta con febbre alta, respiro affannoso, tosse, espettorato e talvolta ascessi polmonari. La polmonite da stafilococco si può verificare dopo assunzione prolungata di immunosoppressori o corticosteroidi, dopo una lunga ospedalizzazione o in seguito a ventilazione meccanica.

Tossinfezione alimentare

Alcuni ceppi di stafilococco producono tossine in grado di causare tossinfezioni alimentari. I sintomi consistono in vomito incoercibile, spesso associato a diarrea acquosa, brividi e lieve rialzo termico.

Sindrome da shock tossico

È causata da tossine prodotte dallo stafilococco e provoca una sintomatologia rapidamente progressiva che include febbre, vomito, diarrea, eruzione cutanea, vertiginoso abbassamento della pressione arteriosa e scompenso di diversi organi.

Mastite

Si manifesta con dolore, gonfiore e arrossamento del seno, malessere generalizzato e febbre alta. In genere si sviluppa nelle prime settimane dopo il parto e può comprendere anche cellulite e ascessi che rilasciano grandi quantità di batteri nel latte materno.

Artrite e borsite settica

Si manifestano con dolore in corrispondenza dell'articolazione interessata che tende ad accentuarsi con il movimento. Possono comparire anche gonfiore, rigidità articolare, febbre alta e sensazione di bruciore.

Enterocolite stafilococcica

Si verifica raramente e va sospettata nei soggetti ricoverati - specie se hanno recentemente subito un intervento chirurgico addominale o se sono stati sottoposti ad antibioticoterapia - che manifestano occlusione intestinale, distensione e dolore addominale, febbre, ipotensione e diarrea.

Diagnosi di infezione da stafilococco

La diagnosi di infezione da stafilococco viene effettuata mediante:

  • Anamnesi
  • Esame obiettivo
  • Esame colturale di campioni raccolti da: mucose nasali, vesciche o lesioni cutanee, sangue e altri fluidi corporei infetti. Una volta individuato il microrganismo responsabile viene eseguito un antibiogramma al fine di stabilire qual è l'antibiotico più efficace per debellarlo
  • Esami radiodiagnostici: in alcuni casi sono utili radiografia, TAC, risonanza magnetica, scintigrafia ossea
  • Biopsia cutanea: in alcuni casi particolarmente gravi potrebbe essere necessaria una biopsia nella zona interessata dalle lesioni

Come si curano le infezioni da stafilococco

La cura delle infezioni da stafilococco dipende da:

  • Sito dell’infezione
  • Gravità della malattia
  • Ceppo batterico responsabile

Le tossinfezioni alimentari e le infezioni cutanee meno gravi non hanno generalmente bisogno di una cura specifica e tendono a guarire spontaneamente nel giro di poco tempo. Nelle infezioni cutanee è fondamentale il rispetto di norme igieniche adeguate: tenere l’area infetta pulita e coperta; nei casi più seri possono essere necessarie delle creme antibiotiche da applicare localmente come quelle a base di bacitracina, neomicina e polimixina B.

Per le infezioni più gravi e/o a carico degli organi la scelta del tipo di antibiotico, da somministrare per via orale o via endovenosa, cade sulle penicilline o in alternativa su:

  • Oxacillina
  • Cefalosporine
  • Macrolidi
  • Tetracicline
  • Fluorochinoloni
  • Carbapenemi
  • Amminoglicosidi

Trattamento delle infezioni da MRSA

Per quanto riguarda invece il trattamento delle infezioni da stafilococco meticillino-resistente (MRSA) e per le infezioni particolarmente gravi causate da ceppi resistenti ad altri antibiotici si possono utilizzare:

  • Vancomicina
  • Teicoplanina
  • Daptomicina
  • Ceftarolina
  • Linezolid
  • Tedizolid
  • Telavancina
  • Quinupristina
  • Dalfopristina

Per le infezioni da MRSA acquisite invece al di fuori dell’ospedale (in comunità) possono essere utilizzati, in aggiunta a quelli utilizzati per le infezioni nosocomiali:

  • Trimetoprim-sulfametoxazolo
  • Clindamicina
  • Minociclina
  • Doxiciclina

Ulteriori trattamenti potenzialmente utili sono:

  • Drenaggio: da eseguire in caso di ascesso cutaneo
  • Intervento chirurgico: utile per rimuovere raccolte di pus sottocutanee, ascessi agli organi interni (cervello, cuore, reni, fegato, polmoni o milza), infezioni ossee o dispositivi impiantati infetti (valvole cardiache artificiali, protesi articolari, etc)
  • Liquidi EV
  • Assistenza respiratoria
  • Antidolorifici e antinfiammatori

Complicanze e prognosi

In genere le infezioni da stafilococco si risolvono, con le cure adeguate, in circa 1-3 settimane, anche se i tempi di recupero dipendono dalla salute generale del soggetto, dalla competenza del suo sistema immunitario, dal tipo di infezione e dal tipo di trattamento.

Le possibili complicanze includono la sepsi e lo shock settico, cui può seguire un’insufficienza multiorgano che porta, in una grande percentuale di casi (70%), a morte.

I soggetti sani che sviluppano un’infezione non grave da stafilococco guariscono in breve tempo senza alcun tipo di problema. Minori sono le percentuali di infezioni ripetute e infezioni gravi (profonde o invasive) che portano a conseguenze serie o alla morte.

Prevenire le infezioni da stafilococco

La prevenzione delle infezioni da stafilococco è possibile attraverso l'adozione di semplici accorgimenti e di adeguate norme igieniche:

  • Lavare accuratamente le mani (specie se si è stati a contatto con persone infette)
  • Evitare di manipolare alimenti in caso di infezione cutanea
  • Conservare e cuocere correttamente i cibi
  • Mantenere le ferite pulite e coperte
  • Disinfettare oggetti e superfici
  • Non toccare l’area infetta per non rischiare di trasmettere l’infezione ad altri o ad altre aree del proprio corpo
  • Evitare di condividere oggetti come biancheria, asciugamani, rasoi, spazzolini da denti, etc (specie se si hanno infezioni da stafilococco)
  • Utilizzare gli asciugamani solo una volta per pulire o asciugare l’area infetta e successivamente lavare in acqua calda

Nelle strutture sanitarie, inoltre, a fini preventivi di diagnosi precoce, al momento del ricovero viene spesso eseguito di routine (sorveglianza attiva), o solo ad alcune categorie di pazienti a rischio - ad esempio soggetti che devono essere sottoposti a interventi chirurgici o si trovano in terapia intensiva o hanno avuto una precedente infezione da stafilococco - uno screening per MRSA.

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