Che siano relative al sito della stomia, alla sua portata o alla patologia di base, le complicanze peristomali possono verificarsi in qualunque momento nella vita di una persona. Considerando che il confezionamento di una stomia impatta anche sull’assorbimento dei micro e macronutrienti fondamentali, ecco che quella di una visione integrata della gestione della stomia - che includa sia gli aspetti nutrizionali sia quelli legati alla tipologia di presidio utilizzato - è la strada da promuovere per il miglioramento della qualità di vita dell'assistito.
Importanza di un'alimentazione corretta in base alla tipologia di stomia
La persona portatrice di stomia ha bisogno di un’assistenza infermieristica che abbracci a 360° la sua situazione, a partire dai momenti che precedono il confezionamento dello stoma, per arrivare al periodo post-operatorio, passando per il supporto emotivo che l’aiuti a comprendere che è possibile avere una vita pressoché normale anche da stomizzati.
In questo processo risalta, fra le altre comunque imprescindibili, la componente educativa dell’assistenza infermieristica, che comprende necessariamente anche la sfera della nutrizione.
Affrontare un intervento che porta al confezionamento di una stomia, infatti, è fonte di preoccupazione non soltanto per le normali paure legate al proprio stato di salute e al cambiamento dell’immagine corporea, ma anche su come cambierà la propria vita quotidiana, anche durante i pasti.
Questo perché la stomia può generare ansia a livello di approccio con il cibo e/o una maggiore insicurezza nell’alimentarsi, condizionando da un lato l’aspetto conviviale e, dall'altro, aggravando l’infiammazione intestinale (ad esempio, con una ileostomia il rischio di carenze nutrizionali è maggiore).
Indicazioni nutrizionali per persone portatrici di stomia
Una dieta equilibrata e una corretta educazione alimentare svolgono un ruolo chiave tra i metodi di prevenzione delle complicanze che possono accompagnare le persone con stomia.
Rischi nutrizionali per ciascuna stomia
Ileostomia
Colostomia
Urostomia
Malnutrizione da esclusione volontaria di gruppi alimentari da parte della persona stomizzata
Rischio di disidratazione e alterato bilancio idroelettrolitico
Rischio maggiore di urolitiasi
Rischio maggiore di colelitiasi
Carenza di vitamine liposolubili, vitamine del gruppo B, acido folico e acidi grassi a catena corta (SCFA)
Irritazione ileale e peristomale per eccesso di enzimi ancora attivi
Rischio maggiore di stipsi
Rischio di disidratazione e alterato bilancio idroelettrolitico
Rischio maggiore di malassorbimento proteico in caso di IBD
Rischio di carenza di calcio, potassio e zinco
Rischio di carenza vitaminica
Rischio maggiore di infezioni urinarie
Il cibo, nel fornire energia attraverso le reazioni metaboliche, intreccia una serie di relazioni con batteri o strutture presenti nel nostro organismo (microbiota), fornendo continuamente segnali di tipo differente, che attivano o silenziano determinati percorsi biochimici.
Il punto fondamentale è rappresentato da quanto quell’energia infiamma il nostro organismo, vero criterio utile per stabilire la salute nutrizionale, che perché sia ottimale devono verificarsi tre condizioni fondamentali:
Assunzione adeguata di nutrienti
Assorbimento adeguato di tali nutrienti (affinché possano svolgere le funzioni che gli sono proprie)
Utilizzo dei nutrienti (efficacia di tutte le reazioni metaboliche cui sono soggetti i nutrienti stessi)
Asparagi, legumi, broccoli, cavolo verza, cavolfiore, pesci, olio di fegato di merluzzo, uova, aglio, cipolle, burro di arachidi, formaggi stagionati, uovo
Bevande alcoliche, cereali integrali, cereali a base di crusca, cavolo verza, frutta fresca, verdure a foglia verde, latte, prugne, uva passa, verdure crude, spezie, patate, formaggio
Bucce di mela, cavolo verza, sedano, cavolo cinese, mais, noci di cocco, frutta secca, funghi, arance, ananas, popcorn, semi vari
Sacche convesse, la soluzione contro le infiltrazioni
Cosa mi succederà dopo l’intervento? Come cambierà la mia vita? Potrò ancora lavorare, fare sport, andare al mare, a cena fuori? Che cosa potrò mangiare?
Sono solo alcune delle domande che una persona si pone prima del confezionamento di una stomia e nell'immediato post operatorio di un intervento che, temporaneamente o definitivamente che sia, gli cambierà la vita.
L'impatto visivo, fisico ed emotivo del vivere con la stomia è molto forte. Nell'approccio olistico necessario per la presa in carico di una persona con stomia, il presidio giusto fa sicuramente la differenza.
Considerando che il 77%1 delle complicanze relative ad una stomia sono correlate a perdite ed infiltrazioni degli effluenti dal presidio, quello di ridurne il rischio potenziale è la caratteristica principale da ricercare nella sacca adatta ad ogni singola persona, per migliorarne la qualità di vita. Quando si verificano delle perdite, infatti, gli effluenti possono irritare la cute peristomale e persino infiltrarsi sotto la placca, compromettendo l’adesione del presidio e danneggiando la cute sottostante.
Sicurezza e comfort sono le caratteristiche principali che uno stomizzato ricerca in un presidio. Una possibile soluzione è rappresentata dalla convessità soffice, in grado di adattarsi anche agli stomi più complessi, sia che si tratti di ileostomia, che di colostomia o urostomia.
Anche in presenza di stomie ben confezionate, infatti, quando gli effluenti risultano più liquidi, è possibile che si infiltrino più facilmente nelle piccole cavità cutanee rispetto a feci più solide, attraversando quindi più rapidamente il protettore cutaneo. In questi casi, i dispositivi con convessità soffice possono rappresentare una soluzione, adattandosi perfettamente alle pliche cutanee e proteggendo l’intera area peristomale.
Un sistema di raccolta monopezzo convesso soffice come Flexima® Active O’ Convex, con il suo caratteristico protettore cutaneo con flangia destrutturata e costituito da una particolare miscela di idrocolloidi, si adatta ad ogni tipologia di addome, garantendo massima flessibilità, maggiore comodità, sicurezza e discrezione all’indosso e nessun fastidio in presenza di ernie peristomali e avvallamenti.
Oltre ad una alimentazione adeguatamente bilanciata - che permette di gestire al meglio le evacuazioni, evitando il rischio di produrre feci troppo liquide o troppo solide e conseguenti complicanze - è quindi altrettanto importante anche l'utilizzo di un dispositivo che si adatti alla tipologia di stomia e alle esigenze di chi lo indossa.