Nurse24.it

Stomia

Presidi per stomia venduti su Amazon

di Leila Ben Salah

Stomie

    Precedente Successivo

Placche, sacche, accessori per i portatori di stomia venduti su Amazon. La Fais, Federazione associazioni incontinenti e stomizzati, lancia l’allarme.

La Fais scrive ad Amazon

kit stomia

Un kit per stomia

Nelle ultime settimane – dice la Fais in un comunicato - abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di soci che riportavano un notevole malcontento per aver visto in vendita online numerosi presidi per stomia e accessori, venduti senza tener conto di alcune precauzioni necessarie per questo tipo di prodotto. È bene premettere che la Federazione non nutre alcun pregiudizio sulla possibilità di vendere prodotti per stomia online, ma questo va fatto in maniera corretta e seguendo alcune linee di comportamento.

La Federazione ha scritto alla filiale italiana di Amazon. Infatti, vendere un presidio per stomia non è come vendere garze e cerotti, si tratta di prodotti forniti gratuitamente dal servizio sanitario nazionale e previa prescrizione medica, accompagnata da un piano terapeutico dettagliato e personale.

Abbiamo condotto un’attenta analisi del fenomeno e ci sono molte cose che non ci sono piaciute - commenta Marina Perrotta, presidente della Fais onlus -. La nostra preoccupazione nasce dall’esigenza di assicurare al paziente il dispositivo più idoneo alla sua stomia, alla sua conformazione anatomica, alle sue possibili allergie verso alcuni elementi che lo compongono. Un dispositivo medico non appropriato per scelte erronee riguardo al materiale e al tipo di stomia sono causa di grave disagio personale, nonché di ulteriori patologie con complicanze.

Da nostri controlli abbiamo registrato che la maggior parte dei prodotti in vendita sono venduti da soggetti terzi, spesso sanitarie, farmacie e grossisti italiani e stranieri - continua Pier Raffaele Spena, segretario nazionale della Fais -. Abbiamo quindi sollecitato Amazon a mettere in campo tutti i mezzi in loro possesso per far pressione sui venditori, affinché rivedano le singole inserzioni al fine di fornire almeno le indicazioni come il nome completo del prodotto, la descrizione dettagliata del prodotto (indicare quantità e utilizzo), l’azienda produttrice, il codice prodotto e referenza, alcune foto dettagliate del prodotto e la data di scadenza. Riteniamo anche che le aziende produttrici subiscano un danno d’immagine in questo contesto.

In attesa della risposta da Amazon, la Fais ha avviato delle verifiche anche su altri siti e-commerce come Ebay e Aliexpress.

Ritorna al sommario del dossier Dossier Incontinenza

Giornalista

Commento (0)