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Stomia

PMASD, dermatite irritativa da contatto

di Vincenzo Pedace

Stomie

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Il confezionamento di una stomia, allo scopo di consentire l’eliminazione di feci o urina, è spesso una componente necessaria del trattamento in diverse condizioni patologiche. La creazione di una stomia in chirurgia è molto frequente: nel Regno Unito, circa 102.000 persone hanno una stomia definitiva; gli Stati Uniti stimano che circa 450.000 persone sono portatrici di stomia con una media di circa 120.000 persone sottoposte a confezionamento ogni anno. Come risultato di questa procedura, che altera la vita, le persone possono incontrare sfide sia fisiche che psicosociali nell’adattamento all’utilizzo di un dispositivo di raccolta.

Cosa sono le PMASD, alterazioni della cute peristomale

Esempio di PMASD

Tra le molte sfide affrontate da persone con stomia c’è il rischio di sviluppare complicanze legate all’alterazione della cute peristomale.

La ricerca dimostra che le complicanze relative a questo aspetto sono quelle che si manifestano più frequentemente ed interessano dal 45% al 68% delle persone stomizzate.

Herlusfsen et al. in uno “study investigated” dichiarano che la frequenza e gravità delle alterazioni della cute peristomale, in persone con stomia definitiva (colostomia, ileostomia o urostomia), dovute al contatto della cute integra con gli effluenti si riscontrano con una frequenza di circa il 77%.

Bosio et al. in uno studio multicentrico osservazionale hanno riconosciuto la necessità di uno strumento per classificare le alterazioni della cute peristomale; gli autori hanno condotto uno studio in 8 centri di stomaterapia in tutta Italia allo scopo di creare uno strumento che facilitasse l'interpretazione e il rilevamento delle lesioni (Classificazione SACS).

La maggior parte delle complicanze relative ad una stomia sono correlate a perdite, che consentono agli effluenti di entrare in contatto con la cute. Una barriera cutanea per stomia è progettata per proteggere la cute peristomale, ma una barriera inadatta può consentire agli effluenti di entrare in contatto con la cute causando un’alterazione della stessa.

Una persona stomizzata che sviluppa una cute peristomale compromessa va incontro ad una adesione non ottimale della barriera, distacchi continui del dispositivo e peggioramento della cute peristomale. Di conseguenza, l’integrità della cute peristomale è un fattore essenziale per favorire una corretta adesione della barriera alla cute; la chiusura quindi degli spazi vuoti tra la barriera e la stomia è il primo passo per ottenere un sigillo sicuro allo scopo di prevenire perdite e mantenere una cute integra.

La problematica più frequente è rappresentata dalla dermatite irritativa da contatto o PMASD (Peristomal Moisture Associated Skin Damage). Si verifica spesso a causa di complicanze quali l’ernia parastomale, retrazione, distacco muco-cutaneo, o semplicemente da un cambiamento della conformazione addominale causata dall'aumento o dalla perdita di peso.

La cute intorno a uno stoma fornisce un ambiente ideale per lo sviluppo di un'allergia o un'irritazione dovuta al fatto che viene ripetutamente “spogliata” quando i dispositivi di raccolta vengono rimossi (causando irritazione), per il contatto con effluenti irritanti che fuoriescono dallo stoma ed anche perché, la maggior parte del giorno, la cute è occlusa in un ambiente umido (aumentando il rischio di sensibilizzazione).

Classificazione delle PMASD

Pertanto eventuali potenziali allergeni vengono trattenuti vicino alla cute e, insieme all'umidità, rendono più probabile la sensibilizzazione. Le PMASD vengono classificate attraverso lo strumento SACS. Bosio et al. in uno studio multicentrico osservazionale hanno infatti riconosciuto la necessità di creare uno strumento per classificare le alterazioni della cute peristomale; gli autori hanno condotto uno studio in 8 centri di stomaterapia in tutta Italia allo scopo di creare uno strumento che facilitasse l'interpretazione e il rilevamento delle lesioni (Classificazione SACS).

Una PMASD si manifesta con un iniziale arrossamento peristomale senza perdita di sostanza o essudato (L1 – SACS), ma se non correttamente trattata può degenerare in una lesione erosiva con perdita di sostanza (L2 - SACS) fino a vere e proprie ulcerazioni (L3/L4 – SACS).

Partendo dalla tipologia di alterazione classificata in base allo strumento SACS e dalla alta percentuale di incidenza, uno studio del 2009 (Studio Osmose) ha stabilito che una errata preparazione di un dispositivo per stomia può portare a complicanze relative alla cute peristomale.

Secondo Colwell e Beitz la cute peristomale dovrebbe essere integra e senza evidenza di arrossamento, perdita di epidermide o sensazioni quali prurito, calore o dolore. L'abilità nel mantenere una cute peristomale sana è correlata alle capacità del corpo di tollerare la barriera cutanea e la componente adesiva in essa contenuta, dall’assenza di spazi vuoti intorno allo stoma e dalla capacità di gestire gli effluenti senza che la barriera subisca un danno da macerazione.

Le alterazioni cutanee diminuiscono con una barriera cutanea modellabile

I risultati dello studio di valutazione multicentrico canadese mostra livelli molto elevati di soddisfazione dopo applicazione di una barriera cutanea modellabile, indipendentemente dal tipo di stomia confezionata. I partecipanti con una stomia e gli ET hanno valutato il prodotto facile da usare e facile da insegnare per educare le persone stomizzate. Ma il dato più importante è dato dalla diminuzione delle alterazioni cutanee portandole ad una quota di solo il 5%. Tutti questi vantaggi hanno potenzialmente significative implicazioni per gli ET e le persone che vivono con una stomia.

A rafforzamento delle conclusioni dello “Studio Osmose”, un ulteriore studio prospettico osservazionale e multinazionale condotto nel 2014 ha valutato l'incidenza delle lesioni peristomali, le condizioni della cute peristomale ed i livelli di soddisfazione con l’utilizzo di barriere cutanee modellabili, non solo tra le persone con un nuovo confezionamento di stomia ma anche tra quelle già portatrici di stomia.

I risultati di questo studio dimostrano che le barriere cutanee modellabili sono efficaci a mantenere e migliorare l'integrità della cute peristomale. Uno studio del 2017 ha valutato l'applicazione di una barriera cutanea modellabile nel self-care di pazienti portatori di colostomia a seguito di intervento chirurgico per carcinoma del colon-retto. Un totale di 104 pazienti con stomia (inclusi in una fascia di età 65-79 anni) sono stati divisi casualmente in un gruppo sperimentale (56 casi), che ha ricevuto una barriera cutanea modellabile e un gruppo di controllo (48 casi), che ha ricevuto una barriera cutanea ritagliabile.

Le informazioni raccolte, ad un mese dalla dimissione, si basavano sulla presenza di pMASD, il gradimento degli utilizzatori ed i costi delle cure correlate in caso di alterazione della cute. Nelle persone utilizzatrici di una barriera con tecnologia modellabile l'incidenza complessiva di pMASD è risultata essere significativamente più bassa (p = .01) ed il punteggio di soddisfazione significativamente più alto (p = .02). Il costo relativo all’utilizzo di pasta livellante, per evitare le perdite, (p <.001) era significativamente inferiore nel gruppo sperimentale rispetto a quello di controllo. Al contrario, non è stata rilevata nessuna differenza significativa nel costo dei dispositivi per stomia e nell'intervallo di sostituzione della barriera.

In conclusione, una barriera cutanea modellabile può ridurre l'incidenza di alterazioni della cute peristomale, migliorare il self-care e ridurre il costo derivante dall'uso di paste livellanti rispetto ad una barriera cutanea ritagliabile.

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