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Indennità di rischio per chi lavora in Ps e 118. Il caso Puglia

di Francesco Pollasto

Pubblico Impiego

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Indennità di rischio per gli infermieri del 118 e del Pronto soccorso? Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, dice no. Ma la Cgil rimanda alla contrattazione di secondo livello.

Puglia, Fp Cgil chiede l’apertura di un tavolo

ambulanza

Richiesta l'indennità di rischio per chi lavora al 118 

Tutto nasce da un’interrogazione del consigliere regionale di Si Mino Borraccino, che chiedeva il riconoscimento dell’indennità di rischio anche per gli infermieri di Pronto soccorso, 118 e Sert. A rispondere era stato direttamente il governatore della Puglia, con delega alla Sanità, Michele Emiliano. Il quale aveva chiuso a ogni possibilità di ottenere l’indennità.

Ma non tutto è perduto. Il delegato aziendale della Fp Cgil di Brindisi Domenico Stella, infatti, ha scritto al presidente emiliano, ricordando che esiste una contrattazione di secondo livello, che ha la funzione di ottemperare a situazioni analoghe. Stella ha chiesto l’apertura di un tavolo tecnico per risolvere definitivamente la questione.

Da anni – si legge nella nota di Stella - oramai si discute sull’evenienza di estendere tale indennità anche al personale infermieristico che opera nelle postazioni del 118 e in tutti i Pronto soccorso, così come già avviene in altre realtà della penisola italiana. A tale personale va riconosciuta l’indennità per tutta una serie di motivazioni che scaturiscono da particolari situazioni di rischi e disagi.

La Cgil esorta ancora una volta la direzione generale della Asl Br – dice il sindacalista - a discuterne in piena autonomia, con le parti interessate, per valutare se ci sono i presupposti che possano far traguardare le aspettative sacrosante degli infermieri interessati.

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