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Pubblico Impiego

Sindacati: presto tavolo di confronto su rinnovo contratto

di Redazione

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Pensioni e non autosufficienza, fisco, pubblico impiego, investimenti. Su questi temi partiranno quattro tavoli di confronto a Palazzo Chigi tra Governo e sindacati. È quanto è emerso dall'incontro di lunedì 4 novembre tra il premier Conte, i ministri dell’Economia Gualtieri e del Lavoro Catalfo e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Tra le richieste dei sindacati, ci sono le risorse per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici. Intanto oggi pomeriggio parte l'esame in Commissione Bilancio del Senato del ddl Bilancio per il 2020.

Manovra, articolo 13 incrementa risorse per rinnovo contratto statali

Prenderà il via nel pomeriggio di oggi, martedì 5 novembre, l'esame in Commissione Bilancio del Senato del ddl Bilancio per il 2020, che prevede risorse finalizzate a specifici obiettivi. Tra questi, i rinnovi contrattuali 2019-2021.

L'articolo 13 incrementa le risorse a carico del bilancio dello Stato da destinare alla contrattazione collettiva nazionale del trienino 2019-2021 ed ai i miglioramenti economici del restante personale statale in regime di diritto pubblico.

2019 2020 A decorrere 2021
Legge 146/2018 1.100 1.425 1.775
Integrazione ddl Legge di bilancio 2020 225 1.400
Totale 1.100 1.650 3.175
*In milioni di euro

Il totale delle risorse stanziate comporta un incremento delle retribuzioni medie complessive del personale appartenente al settore Stato dell'1,3% per il 2019, dell'1,9% per il 2020 e del 3,5% a decorrere dal 2021, considerando anche gli effetti dei miglioramenti economici previsti per il personale in regime di diritto pubblico non contrattualizzato.

Tali percentuali di incremento sono state determinate sulla base dei seguenti dati:

  • Unità di personale statale complessive: circa 1,88 milioni di unità come risultanti dal conto annuale 2017
  • Retribuzione annua media: circa 33.500 euro lordo dipendente, stimata sulla base della retribuzione media annua risultante dal conto annuale 2017 e rivalutata del 3,48% per tener conto dei benefici strutturali previsti dal triennio contrattuale 2016-2018

Uil, Barbagallo: risorse insufficienti per il rinnovo dei contratti pubblici

Questo quanto si legge nelle relazioni illustrative; intanto nella tarda serata di lunedì 4 novembre si è concluso l'incontro tra il premier Conte, i ministri dell’Economia Gualtieri e del Lavoro Catalfo e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil che, tra le altre cose, tornano a battere proprio sulle risorse per il rinnovo del contratto.

Le nostre richieste - ha spiegato la leader della Cisl Annamaria Furlan - sono le risorse per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, l’attivazione dei cantieri delle opere infrastrutturali, la lotta all’evasione e la riduzione del peso fiscale a lavoratori e pensionati.

Abbiamo chiesto che il governo confermi il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori fino a 35 mila euro lordi annui, con il raddoppio nel 2021 dello stanziamento da tre a sei miliardi. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, mentre ha espresso il proprio apprezzamento per la disponibilità al dialogo il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo.

Il riferimento è all'apertura del Governo a quattro tavoli di lavoro di trattativa con i rispettivi ministri su argomenti specifici: pensioni e non autosufficienza, rinnovo dei contratti e assunzioni nel pubblico impiego, riforma del fisco e lotta all’evasione, investimenti e infrastrutture.

Al Governo ora chiediamo di prepararsi a tenere nel giusto conto le nostre rivendicazioni - continua Barbagallo - perché per la manovra restano i problemi già noti. Le risorse sono insufficienti per la riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti e per il rinnovo dei contratti pubblici e sono praticamente nulle per i pensionati.

Gimbe, manovra 2020: è buio pesto su personale e sblocco Lea

Non mancano però le perplessità su quanto indicato dalla manovra. Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE, ad esempio vi individua incertezze ed ambiguità. L’art. 13 incrementa le risorse a carico dello Stato da destinare alla contrattazione collettiva nazionale per il triennio 2019-2021 con incrementi retributivi per il personale della Pubblica Amministrazione - scrive - Invece, per il personale dipendente e convenzionato del SSN gli oneri rimangono carico dei bilanci delle relative amministrazioni ed enti. Traducendo il politichese – puntualizza Cartabellotta – non esistono risorse dedicate per i rinnovi contrattuali del personale sanitario e le Regioni dovranno reperirle dal FSN.

Sempre secondo la Fondazione Gimbe, che ha realizzato un’analisi indipendente degli investimenti previsti per la sanità nella Legge di Bilancio 2020, restano fuori dalla manovra alcune rilevanti priorità per la tenuta del SSN: personale sanitario e nuovi LEA.

Da un lato, a fronte del grave impoverimento del capitale umano della sanità pubblica - si legge nell'analisi Gimbe - il testo della manovra non contiene alcun investimento dedicato né per i rinnovi contrattuali, né per lo sblocco del turnover secondo i parametri fissati dal Decreto Calabria, né prevede l’incremento del numero delle borse di specializzazione.

Dall'altro lato, a quasi 3 anni dalla pubblicazione del DPCM 12 gennaio 2017 continua l’assordante silenzio sulla mancata esigibilità dei nuovi LEA: i nomenclatori tariffari relativi a specialistica e protesica restano “ostaggio” del MEF per mancata copertura finanziaria - continua Gimbe - impedendo l’esigibilità delle nuove prestazioni nella maggior parte delle Regioni. Le stime per la copertura oscillano tra € 800 milioni (Ragioneria Generale dello Stato) e € 1.600 milioni (Conferenza Regioni e Province autonome).

Nonostante il seducente vestito confezionato per la sanità – conclude Cartabellotta – il testo della Legge di Bilancio sbarca in Parlamento con incertezze e ambiguità. Dalla mancata esplicitazione dell’incremento del FSN per il 2020-2021 all’omessa definizione delle risorse per il 2022; dal silenzio sui fondi per i farmaci innovativi all’istituzione di un Fondo per “disabilità e non autosufficienza” senza precisare che integra quello esistente.

Riguardo alla tutela dell’universalismo grande merito al Ministro Speranza di aver definitivamente eliminato il superticket: tuttavia, visto che l’articolo 32 della Costituzione rappresenta il faro del suo programma è indispensabile che Governo e Parlamento lo supportino, vincolando almeno € 1 miliardo per sdoganare i “nuovi LEA” e soprattutto, concretizzando un rilancio delle politiche per il personale sanitario che non hanno diritto di cittadinanza nel testo della manovra.

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