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Dipendenti pubblici: arriverà mai l'aumento di 150 euro al mese?

di Redazione

Pubblico Impiego

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Altre promesse ed un ulteriore rinvio. Continua il tira e molla sul rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici tra la ministra Marianna Madia ed i Sindacati.

Il Ministro Marianna Madia

Contratti bloccati da 7 anni

Gli incontri degli ultimi mesi tra le parti sociali e la titolare del Ministero della Pubblica Amministrazione e della Semplificazione non hanno portato a nessun accordo. Le rispettive vedute rimangono distanti, nessuna delle due parti vuole cedere di un centimetro ed inoltre, a meno di 40 giorni dalla fine dell'anno, c'è anche un referendum costituzionale che potrebbe modificare lo scenario politico nazionale.

Il rinnovo del contratto degli infermieri, così come quello di tutti i lavoratori del settore pubblico, è bloccato da 7 anni. Troppi, francamente. All'interno della Legge di Stabilità il Governo sostiene di aver fatto la sua parte inserendo delle risorse adeguate per rinnovare i contratti, per sbloccare le assunzioni delle forze dell’ordine e per finanziare tutte le spese pubbliche.

La cifra, che in un primo momento sembrava essere di poco superiore al miliardo di euro, è salita fino a sfiorare i due miliardi. Le parti sociali considerano lo sforzo del Premier e dei suoi Ministri davvero esiguo. È necessario fare di più.

La richiesta dei sindacati

I sindacati, insomma, chiedono e pretendono di più. Ma quanto? Almeno un incremento di 150 euro al mese in busta paga. Questa è la soglia da cui partire.

Considerando questa ipotesi, il Governo dovrebbe trovare quasi 7 miliardi di euro per coprire i prossimi 3 anni. Le organizzazioni che tutelano gli interessi dei lavoratori, del resto, sottolineano come il blocco dei contratti abbia fatto risparmiare allo Stato almeno 10 miliardi di euro.

Se da una parte le casse dello Stato hanno respirato, non si può dire lo stesso per la busta paga dei dipendenti pubblici: gli stipendi dei lavoratori sono andati in apnea, mentre il costo della vita è aumentato. Si è calcolato che ogni dipendente del settore pubblico, per il mancato adeguamento del contratto di lavoro, ha perso 2500 euro lordi ogni anno.

Il braccio di ferro continua in maniera estenuante. Il prossimo 15 febbraio 2017 dovrebbe vedere la luce il testo unico del Pubblico Impiego e chissà se in quella data gli infermieri potranno beneficiare del suddetto aumento in busta paga. Con ogni probabilità ne sapremo di più lunedì 5 dicembre, il giorno successivo al referendum costituzionale.

L. D.

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