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Pubblico Impiego

Contratto sanità, prosegue la trattativa per il rinnovo

di Redazione Roma

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Si è svolto il terzo incontro nell’ambito della trattativa per il rinnovo del Ccnl Sanità Pubblica. L’Aran ha inviato alle organizzazioni sindacali un testo con ipotesi di modifica di cinque articoli del contratto vigente. Il presidente nazionale del Nursing Up, De Palma: Individuare un metodo coerente per la gestione delle trattative, consentendo ad ogni sindacato di offrire il proprio contributo.

Rinnovo CCNL Sanità, prioritaria valorizzazione economica infermieri

Terzo appuntamento, quello del 21 settembre, nell’ambito della trattativa per il rinnovo del Ccnl Sanità Pubblica 2019/2021, partita il 5 agosto e ripresa il 7 settembre scorsi. Come riportano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in un comunicato congiunto, l’Aran ha inviato alle organizzazioni sindacali un testo con all’interno una serie di ipotesi di modifica relativamente a cinque articoli del contratto vigente.

La riunione ha preso il via con l’illustrazione dei testi formulata dalla delegazione di parte pubblica, testi che per la prima parte l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni ha definito sobri, confermando un approccio che – allo stato attuale – sembra orientato ad una manutenzione del testo vigente. Nel comunicato diramato, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl puntualizzano di aver ribadito quanto è stato oggetto di una nostra nota formale ad Aran inviata nella giornata di lunedì 20 settembre, ai rappresentanti delle Regioni e alle altre organizzazioni sindacali presenti al tavolo una volta ricevuto l’ulteriore testo.

Ovvero, che la trattativa deve svolgersi secondo una modalità che consenta di entrare concretamente, a mano a mano, nel merito degli argomenti proposti con pari legittimità sia da Aran sia dalle organizzazioni sindacali. Quindi una precisazione in merito. Per quanto ci riguarda – proseguono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl – abbiamo già replicato nei giorni scorsi al primo blocco di argomenti presentato da Aran nell’incontro di martedì 7 settembre, inviando le nostre proposte di modifica unitarie, che, coerentemente con la piattaforma unitaria presentata e discussa con le lavoratrici e i lavoratori, propongono modifiche alle parti non condivisibili del documento Aran.

Proposte di intervento, queste, che richiedono un rafforzamento dell’impianto relativo alle relazioni sindacali, l’allargamento del perimetro dei diritti individuali e collettivi in capo alle lavoratrici e i lavoratori su questioni quali orario di lavoro, permessi, assenze e congedi. Proprio sulla base di questi contenuti, le sigle sindacali hanno quindi chiesto di proseguire il confronto, in modo tale da poter entrare nel merito delle differenti questioni che intendono affrontare, per comprendere al meglio quanti e quali sono i punti di distanza fra le parti. Un’impostazione, la loro, accolta dal presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, garantendo che nel corso del prossimo incontro – in agenda giovedì 7 ottobre – si entrerà nel merito delle proposte presentate.

Sull’incontro in oggetto si è espresso il presidente nazionale del Nursing Up, Antonio De Palma. Si è realizzata una nuova, importante tappa nel complesso percorso della trattativa per il rinnovo del contratto 2019-2021 del comparto sanitario. È però necessario individuare un metodo coerente per la gestione delle trattative, che permetta, all’insegna del pragmatismo e della sinergia, di spaziare su tutti gli argomenti possibili e che consenta ad ogni sindacato di offrire il proprio contributo per le modifiche al Ccnl che ritiene indispensabili.

Da qui alcune riflessioni sulla professione: Gli infermieri e gli altri professionisti della salute – coloro che non si trovano già nell’area della dirigenza – vanno inseriti nell’area delle elevate professionalità promessa dal ministro Brunetta. È proprio lì dove legittimamente meritiamo di stare. E ancora, occorre lavorare per un adeguamento di stipendio degli infermieri e delle professioni che non siedono nel dorato alveo della dirigenza, quelli i cui stipendi raggiungono la media di 1.400 euro al mese mensili.

Quindi De Palma ha tenuto a precisare che quella di ieri è stata soprattutto la giornata per ribadire che, se da un lato nessuna fretta ci deve contraddistinguere nel ponderare e valutare i delicati aspetti contrattuali in discussione, dall’altro si tratta di un rinnovo troppo importante, che deve essere portato a termine in tempi ragionevoli. Sulla stessa scia il NurSind che – per voce del segretario nazionale, Andrea Bottega – rivolgendosi al ministro per la Pa, Renato Brunetta, ha chiesto che si proceda spediti ma senza bruciare le tappe né sventolando bandierine di sorta. Considerando, prioritaria la valorizzazione economica degli infermieri.

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Giornalista

Commenti (1)

MaxGen76

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56 commenti

Cambiare rotta, si può e si deve fare!

#1

Ci siamo quasi…ma la strada è ancora lunga!!!Secondo il mio modesto parere, bisogna essere TUTTI uniti e coesi SOPRATTUTTO NEL MODO DI PENSARE come infermieri!!! È una professione che si sta evolvendo sempre più! Siamo i SOLI che con la nostra professione possiamo PRENDERCI CURA dell’UTENTE! E la pandemia lo ha evidenziato e dimostrato ancora una volta (perché era così già da prima!) vedendoci schierati in prima linea!!! Non c’è e non ci sarà mai valorizzazione economica se non c’è coesione! Ciò che ancora non è chiaro ad alcuni di noi, speriamo la minoranza, è che non bisogna fare la guerra tra noi, perché c’è ancora chi è convinto che, fare l’igiene al paziente è necessariamente compito infermieristico (mansioni igienico-domestico-alberghiere!) magari per prendere visione delle piaghe da decubito!!! NO E POI NO, non è così dal 1985 (Nº1078 RG Nº 9518/80, CRON. 2210 DEL 9 FEB 1985!). Quindi tutti coloro i quali (laureandi e infermieri) si ostinano ancora a pensare ciò, cambiassero professione, magari facendo un mestiere diventando BADANTE, L’OSS, OTA, AUSILIARIO o PORTANTINO, senza accusare coloro che si adeguano alle leggi e al cambiamento, di essere “dottorini” o quant’altro. È ora di dire basta a questo finto perbenismo, camuffato da persone che non hanno voglia di cambiare, di mettersi in gioco e di rispettare, la legge in primis, i propri protocolli e le proprie procedure di lavoro! Non c’è spazio per voi! Ricordo a coloro che non hanno memoria, che il compito dell’infermiere è come descritto nella legge 739/94 e poi confermato dall’abolizione del mansionario dalla legge 42/99, ovvero è il responsabile dell’assistenza infermieristica generale. Dobbiamo fidarci della professionalità degli OSS (personale di supporto!), se così non fosse, si può tranquillamente presidiare l’igiene che sta facendo l’oss sul paziente e non eseguirlo o sostituirsi a lui(Legge 761/69 vieta le mansioni promiscue, conferenza stato regioni 2001)e aggiornare la la scheda(es: push tool).