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Ccnl Sanità, Fials: priorità al tema degli incarichi

di Redazione Roma

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A poche ore dall’ultimo incontro con l’Aran per il proseguo dei lavori sul rinnovo del Ccnl comparto sanità, il segretario nazionale Carbone fa il punto sullo stato dell’arte. Precisando che il sindacato valuta il tema degli incarichi prioritario per la valorizzazione delle competenze dei lavoratori del settore.

Rinnovo Ccnl Sanità, Carbone (Fials): rivedere le indennità

Giuseppe Carbone, Segretario Nazionale Fials

I punti trattati sono stati numerosi, l’Aran ha dato però riscontro positivo alle nostre richieste di integrazione del precedente incontro. Ciò nonostante riteniamo ancora insoddisfacente il sistema delle relazioni sindacali sui cui di certo sarà necessario definire un nuovo incontro.

Così il segretario nazionale Fials, Giuseppe Carbone, che precisa: Abbiamo apprezzato che sia stato inserito, come da noi richiesto, all’articolo confronto il tema della pianificazione della formazione dei lavoratori e dell’andamento occupazionale. Ma riguardo l’articolo organismo paritetico per l’innovazione, ad oggi è stata rifiutata la nostra proposta di abbassare la soglia di età a 60 anni per l’eventuale esonerabilità non solo dalla pronta disponibilità ma anche dal turno notturno. Di seguito i temi al centro del confronto tra la Fials e l’Aran.

Limiti di turno notturno per gli over55

A supporto della sua richiesta, il leader di Fials evidenzia che sull’intero territorio nazionale, il numero di limitazioni al turno notturno per lavoratori sopra i 55 anni è già elevato e pertanto prevederne la possibilità di valutazione all’interno di questo organismo sarebbe comunque un gesto di attenzione verso i lavoratori.

Ancora una volta, dunque, è stato chiesto di innalzare i tempi di consegna e per le operazioni di vestizione/svestizione.

Differenziali economici di professionalità

Fials si ritiene soddisfatta, invece, in merito alla modifica dell’articolato della Progressione economica all’interno delle aree (è stata accettata la nostra proposta, sostenuta anche dalle altre sigle sindacali, di attribuire i differenziali economici di professionalità previa graduatoria dei partecipanti).

Proposta così definita: una quota non inferiore al 40% in base alla media delle ultime tre valutazione, un’ulteriore quota non inferiore 40% per l’esperienza professionale maturata e la restante quota per criteri da definire in sede di contrattazione integrativa.

Tuttavia rimane da inquadrare il tempo di permanenza in un medesimo differenziale economico. Da cinque anni si è passati a quattro, ma tenendo conto del loro valore annuo lordo che poco si discosta dal passato, la proposta non ci trova concordi, ammette il sindacato.

Focus sul sistema degli incarichi

All’ordine del giorno il rilevante tema del sistema degli incarichi, che Fials ritiene l’elemento prioritario per la valorizzazione delle competenze dei lavoratori. Così, nel corso della trattativa, il sindacato ha proposto per tutti gli incarichi, inclusi quelli di posizione, di prevedere che possano essere rinnovati, previa valutazione positiva a fine mandato, senza attivare la procedura di selezione.

Nero su bianco: Per gli incarichi di posizione attendiamo la definizione dei requisiti di accesso. Vista la natura dell’incarico è stata ribadita la richiesta di disporre il loro trattamento economico a bilancio e non sul fondo degli incarichi. Mentre per gli incarichi di funzione organizzativa abbiamo chiesto di eliminare come requisito d’accesso la laurea magistrale.

La ragione della richiesta è duplice: La prima nasce dalla considerazione che per tutte le altre professioni anche di altri comparti sono previsti solo i cinque anni di esperienza, pertanto non si comprende perché ci ostiniamo a inserire dei gradini di difficoltà solo ai professionisti sanitari. In secondo luogo riteniamo assurdo chiedere gli stessi titoli e anni di esperienza richiesti ad un dirigente delle professioni sanitarie soprattutto in considerazione della differenza di ruolo, ma anche stipendiale.

E ancora, tra i requisiti di accesso è stata chiesta la modifica riguardo le valutazioni “sempre positive” (è sicuramente necessario definire un riferimento temporale più ristretto. Non si può pensare che nell’arco della vita professionale non possa esserci una valutazione negativa, ha fatto notare il sindacato).

Quindi il segretario nazionale di Fials ha chiesto di prevedere anche per gli incarichi di funzione organizzativa la sostituzione in caso di temporanea assenza o impedimento del titolare di un incarico. Si pensi ad esempio ad un coordinatore assente per maternità – chiarisce Carbone – e che per diversi mesi lascia il reparto; in questo modo eviteremmo anche l’annoso problema dei facenti funzioni purtroppo ancora esistente in troppe realtà.

Riconoscimento delle ore di straordinario

L’emergenza pandemica ha dimostrato il ruolo e la valenza dei coordinatori in situazioni emergenziali. Riteniamo, pertanto che sul punto del riconoscimento ore straordinarie vi debba essere una norma di salvaguardia per riconoscere le ore di straordinario in casi eccezionali, spiega la Fials.

A questo proposito, nella tabella delle attività caratterizzanti l’incarico, per l’area dei professionisti della salute e dei funzionari, il sindacato ha chiesto di riconoscere l’incarico anche a chi si occupa di tutoraggio, di consulenza di studio e di ricerca mentre, per gli incarichi professionali e per il riconoscimento di questi incarichi all’area degli assistenti e degli operatori ha chiesto di prevedere cinque (e non quindici) anni di esperienza.

Il tema del contratto part-time

Questo argomento è tornato sia in rapporto all’accesso all’area ad elevata qualificazione sia sul conferimento degli incarichi di funzione organizzativa. Una doppia discriminazione – ragiona la Fials – il fatto di limitare il loro accesso solo ad incarichi inferiori ai 3.000 euro, il cui valore economico verrà a sua volta rideterminato in proporzione alla durata della prestazione lavorativa.

Sullo stesso punto il sindacato ha sottolineato che ad oggi nella bozza contrattuale, non esistono per l’area dei professionisti della salute e funzionari incarichi dal valore inferiore ai 3.000 euro. È evidente che se si proseguisse con la volontà di esclusione di questo personale si creerebbe un elemento discriminatorio tra professionisti di aree differenti e, soprattutto, si genererebbe un problema politico ben più grande sulla parità di genere e sulle stesse misure per la famiglia e la natalità, visto che generalmente sono le donne a richiedere l’orario di lavoro ridotto per accudire figli o familiari anziani.

I valori di indennità vanno rivisti

Il segretario nazionale Carbone ha ribadito, infine, la necessità di rivedere i valori di indennità. La previsione di uno stesso importo pari a 930 euro – sia per i professionisti della salute e dei funzionari sia per gli assistenti – riteniamo risulti contraddittorio anche rispetto alle declaratorie nel documento riportate e che ben evidenziano la differenza per ruolo, titoli e competenze di questi lavoratori, ha concluso.

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