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Pubblico Impiego

Def, salgono a 2 miliardi le risorse per i contratti

di Redazione

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Nel Def approvato sabato ci sono due miliardi di euro per i contratti degli statali. Lo ha annunciato il ministro Padoan spiegando la manovra.

Def, due miliardi per i contratti pubblici

padoan

Il ministro Padoan

I due miliardi di euro nel Documento di economia e finanza serviranno a coprire gli aumenti medi di 85 euro per il pubblico impiego. Nel documento si evidenzia che la prossima legge di Bilancio, il cui voto è previsto per il 20 ottobre, completerà il quadro complessivo delle risorse che consentiranno di proseguire i negoziati e gli incontri avviati con le rappresentanze dei lavoratori, secondo gli indirizzi già espressi dal Governo.

Sabato scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato la nota di aggiornamento al Def 2017, certificando per l’anno in corso una crescita del Pil del 1,5% e confermando la stessa previsione per il 2018 e il 2019. Un dato previsionale di estrema rilevanza per il Paese, visto che nel DEF approvato ad aprile la crescita stimata del Pil era del 1,1% nel 2017 e del 1% nel 2018 e nel 2019.

Il dato più inquietante – commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – è che secondo la nota di aggiornamento del Def il rapporto tra spesa sanitaria e Pil dal 6,6% del 2017 si ridurrà al 6,4% nel 2019 per precipitare al 6,3% nel 2020, percentuali mai raggiunte in passato. Come dobbiamo prepararci a scendere ben oltre la temuta soglia di allarme del 6,5% fissata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, al di sotto della quale, oltre la qualità dell’assistenza e l’accesso alle cure, si riduce anche l’aspettativa di vita delle persone?.

La nota di aggiornamento del Def – conclude Cartabellotta – conferma in maniera inequivocabile che alla documentata ripresa dell’economia non conseguirà un incremento proporzionale del finanziamento pubblico del sistema sanitario nazionale. In altri termini, se inizialmente il progressivo definanziamento della sanità pubblica era una inevitabile conseguenza della crisi economica, oggi rappresenta una costante irreversibile.

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