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Contratto sanità, prosegue il negoziato tra le parti

di Redazione Roma

Pubblico Impiego

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Nell’ambito della trattativa per il rinnovo del Ccnl sanità pubblica triennio 2019/2021 ha destato scalpore la protesta del Nursing Up, con il presidente De Palma e i delegati che si sono imbavagliati, mostrando il cartello rispetto per gli infermieri. In merito al capitolo “rapporto di lavoro”, il NurSind ha registrato la disponibilità, dall’Aran, a recepire nonché ad approvare una serie di migliorie rispetto al contratto in essere. Soddisfatta a metà Cisl Fp: Nell’articolato presentato dall’Aran, nonostante abbiamo rilevato l’accoglimento di alcune nostre precedenti proposte, restano ancora in standby gli aspetti più rilevanti.

Rinnovo Ccnl: la protesta del Nursing Up

In divisa e imbavagliati. Si sono presentati così, in forma di protesta, il presidente nazionale del Nursing Up, Antonio De Palma, e i delegati degli infermieri all’ultima riunione – a livello temporale, in alcun modo conclusiva – nell’ambito delle trattative con l’Aran per il rinnovo del Ccnl Sanità relativo al triennio 2019/2021. Spiegando poi, attraverso un comunicato, il motivo dell’iniziativa (tutt’altro che folkloristica). Ecco in che modo abbiamo ridotto gli “angeli delle corsie” – spiega De Palma, particolarmente in apprensione per gli infermieri precari – ed ecco in che condizione hanno messo gli eroi del Covid per sperare di essere ascoltati. La valorizzazione della categoria rimane una chimera.

Quindi De Palma entra nello specifico della protesta, e della modalità mediante cui il Nursing Up ha deciso di esprimerla. Con i bavagli che indossiamo vogliamo rappresentare una situazione che i cittadini conoscono bene, quegli stessi cittadini per i quali abbiamo lottato, per difendere la loro salute e per i quali siamo ancora pronti a scendere in campo. Donne e uomini che hanno dimostrato di comprendere e apprezzare fino in fondo lo spirito etico e le qualità professionali degli infermieri, riconoscendo loro gli sforzi profusi. Sull’altro fronte, però, il sindacato di categoria esprime tutta la propria perplessità, e parla della pericolosa indifferenza fin qui mostrata da governo, Regioni e Aran rispetto ad un percorso, quello contrattuale, che rischia di rivelarsi un pericoloso boomerang per i professionisti della salute.

Riprende De Palma: Eccoci ancora una volta tristemente costretti a manifestare pubblicamente il nostro dissenso, e dalle denunce e dai bavagli, dalle urla represse in gola, si passerà – come è inevitabile – alle lotte di piazza, di fronte al perdurare di una situazione intollerabile, dove in ballo ci sono il nostro presente e futuro. Il rischio, concreto, è che le parti interessate sprofondino in un baratro di incomprensioni. Ma in questo momento, in particolare, non occorre lasciare posto ad alcun fraintendimento, e il presidente del Nursing Up lo sa bene. Le trattative in corso indicano la contorta via di un contratto che rischia di rivelarsi un nulla di fatto per la valorizzazione che infermieri e professioni sanitarie non mediche continuano ad attendere – illustra – e nel nuovo contratto che si profila, la nostra valorizzazione non esiste. Abbiamo chiesto da tempo il nostro inserimento “nell’area elevata qualificazione”, perché possediamo tutti i requisiti per esserci, secondo i perimetri delineati dal comitato di settore e dallo stesso ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.

La richiesta di De Palma – e dei professionisti sanitari che rappresenta – è chiara: occorre che il ministro Brunetta dia indicazioni all’Aran per inserire la categoria nell’area delle elevate qualificazioni, assieme ai colleghi delle altre professioni sanitarie con medesima base giuridica. Oppure, in subordine, affinché fornisca all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni indicazioni per creare una quarta area all’interno del comparto, dedicata agli infermieri e alle altre professioni sanitarie, con proiezione verso l’area elevata qualificazione. Tutto ciò è possibile, la legge lo consente, conclude De Palma.

Trattativa per il rinnovo del Ccnl: le modifiche apportate

Nell’ambito della trattativa per il rinnovo del Ccnl del comparto della sanità pubblica – laddove le aggressioni al personale sono parte della trattativa – in merito al capitolo “rapporto di lavoro”, il NurSind ha registrato la disponibilità dell’Aran a recepire ed apportare una serie di migliorie rispetto al contratto in essere. Commenta il segretario nazionale del NurSind, Andrea Bottega: Le numerose modifiche apportate alle misure relative al capitolo del rapporto di lavoro, attestano come giusta la scelta intrapresa di non firmare il contratto nella tornata precedente, il cui testo era stato considerato irricevibile ed oggi è stato sostanzialmente migliorato. Quali sono, in particolare, le modifiche apportate? Si spazia dall’indicazione dell’unità operativa oppure sede di servizio di prima destinazione al momento della sottoscrizione del contratto di lavoro alla programmazione oraria della turnistica, formalizzata entro il giorno 20 del mese precedente ai permessi retribuiti anche per esami e prove online. Previste le 150 ore del diritto allo studio anche per seguire i master online.

E ancora – chiarito nel testo che i permessi per ragioni personali non richiedono documentazione né giustificazione – si va dalla possibilità di fruire del congedo matrimoniale, nei casi di eventi imprevisti che ne rendano oggettivamente impossibile la fruizione nei 45 giorni previsti, entro 12 mesi dalla data di contrazione del matrimonio, dalla possibilità di un impiego flessibile per i dipendenti in svantaggio personale, sociale e familiare dei genitori di figli minori di 12 anni con particolare riguardo alla casistica riguardante genitori entrambi lavoratori turnisti.

Quindi – eliminato il limite dei 4 mesi nell’anno solare quale limite massimo per l’esclusione dal periodo di comporto dei giorni di assenza per i postumi delle terapie salvavita – si spazia dalla frazionabilità ad ore delle 18 ore mensili relative alla Legge 104/92 all’esclusione dal computo delle assenze per malattia e dunque dal periodo di comporto, dei giorni di convalescenza post-intervento. Infine, stabiliti temi certi per la pubblicazione dei bandi e la risposta da parte dell’ente di appartenenza alla richiesta di mobilità da parte dell’ente accettante, tra le modifiche apportate c’è l’opportunità, da parte dell’azienda, di dare priorità – nelle procedure di mobilità –alle domande per gravi e documentate esigenze di salute, per ricongiungimento del coniuge o per esigenze connesse all’assistenza ai figli minori o inabili e ai genitori.

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