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Rinnovo contratto sanità, Fials scrive a Brunetta

di Redazione

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Il segretario generale Giuseppe Carbone si rivolge al ministro per la Pa rimarcando l’importanza di riservare alla sanità un ruolo privilegiato sulla tempistica del negoziato con l’Aran ed il Comitato di settore Regioni-Sanità. Concludere la trattativa prima dell’estate, intercettando competenze e sviluppi di carriera in linea con l’Europa.

Fials a Brunetta: subito avvio rinnovi CCNL 550mila operatori sanitari

Giuseppe Carbone, segretario generale Fials

C’è amarezza nel valutare sia che sono 550mila gli operatori sanitari stremati da oltre un anno di Covid-19 in attesa del rinnovo contrattuale sia che i sindacati non sono stati ancora convocati per l’avvio delle trattative per il comparto sanità.

Si dice amareggiata, appunto, la Fials che – a firma del segretario generale Giuseppe Carbone – scrive una lettera al ministro per la Pa, Renato Brunetta, nella quale viene rimarcata l’importanza di assegnare alla sanità un ruolo “privilegiato” sulla tempistica del negoziato con l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) ed il Comitato di settore Regioni-Sanità.

L’intento è esplicito: Concludere la trattativa prima dell’estate, come segnale di attenzione. Un impegno nei confronti del personale del Servizio sanitario nazionale che sta reggendo l’impatto dello tsunami riversatosi negli ospedali e nei servizi territoriali nel corso della pandemia.

È giunto il momento di un rinnovo contrattuale che riconosca la professionalità dei dipendenti del comparto sanità, prosegue la missiva. Un rinnovo che intercetti competenze e relativi sviluppi di carriera in linea con gli altri paesi dell’Europa. Da porre sul tavolo ci devono essere certezze e risorse adeguate ai rinnovi contrattuali, evitando occasionali gratifiche come avvenuto nella Legge di Bilancio 2021 per le professioni sanitarie e sociali.

Occorre una decisa sterzata, secondo il segretario generale della Fials, con l’invio all’Aran da parte del presidente del Comitato di settore Regioni Sanità, Carlo Caparini, dell’atto di indirizzo per l’apertura del negoziato del contratto collettivo nazionale di lavoro. Certo, la Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità considera degne di nota sia l’apertura delle trattative delle Funzioni centrali (in agenda il 29 aprile in Aran) sia le dichiarazioni del ministro Brunetta sul contestuale avvio immediato e simultaneo anche del comparto sanità. Al contempo, però, la stessa Federazione fa presente che così non sta avvenendo e ciò sta provocando reazioni di insofferenza tra gli operatori.

E ancora: Non è possibile perseverare attraverso la prassi della definizione dell’intesa contrattuale per il personale delle Funzioni centrali – e per ultimo quello del comparto sanità imponendo nelle parti normative, giuridiche ed anche economiche – quanto definito negli altri comparti pubblici. Il segretario generale Carbone è fermo nella sua posizione e la rafforza con un’espressione eloquente: Stavolta non ci stiamo, consci delle attese di tutti gli operatori sanitari.

In merito all’immediata apertura del rinnovo contrattuale, la Fials non si esime dal considerarla una leva indispensabile per gestire le risorse umane e attuare politiche che mirino alla qualità e al miglioramento dei servizi nonché alla valorizzazione del personale. Condividendo il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale – firmato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, dal ministro Brunetta e dai segretari generali Maurizio Landini (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl) e Pierpaolo Bombardieri (Uil) –, proprio in merito alla revisione, dopo oltre 20 anni, del sistema di ordinamento professionale e la progressione di carriera, è imprescindibile l’aprirsi ad un sistema più evoluto.

Un sistema in grado di replicare a vecchi e nuovi bisogni assistenziali della popolazione, garantendo ai dipendenti e professionisti della salute nuove opportunità di crescita e valorizzazione professionale. Non esclusa, in alcun modo, l’opportunità di effettuare attività libero professionale intramoenia per le stesse professioni sanitarie e sociali, con l’estensione della relativa indennità di esclusività, chiosa Carbone.

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