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Emilia-Romagna

Donini rassicura Cgil: al vostro fianco su personale e salario

di Redazione

Pubblico Impiego

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Assunzioni, stabilizzazioni, salario. Queste le parole d'ordine che caratterizzano il presidio dei lavoratori della sanità organizzato oggi a Bologna dalla Fp-Cgil sotto la sede della Giunta regionale dell'Emilia-Romagna. Rivendicazioni, quelle del sindacato, raccolte dall'assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, che partecipa al presidio assieme ad alcuni consiglieri (Silvia Zamboni di Europa verde, Igor Taruffi di Emilia-Romagna coraggiosa, Silvia Piccinini del Movimento 5 stelle e Marilena Pillati e Andrea Costa del Partito democratico) e, dopo aver ascoltato gli interventi di sindacalisti e lavoratori, risponde loro su tutti i temi portati in piazza oggi.

Sanità Emilia-Romagna, Donini: serve anche lo sforzo del Governo

Manifestazione di Fp-Cgil sotto la sede della Giunta regionale dell'Emilia Romagna

I tre punti toccati dalla Cgil, spiega Donini, sono strettamente legati. Infatti, afferma l'assessore, abbiamo assunto e stabilizzato migliaia di lavoratori, e continueremo a farlo, tanto che oggi abbiamo 6.000 professionisti sanitari in più rispetto al 2020, e tuttavia proprio per questo la legge non ci consente di aumentare il salario accessorio.

Per quanto riguarda, in particolare, le stabilizzazioni, a livello nazionale - precisa poi l'assessore - dobbiamo chiarire alcuni aspetti sull'applicazione della normativa, per far sì che vengano stabilizzati soprattutto i precari che hanno lavorato nel periodo Covid e in questi due anni e mezzo, perché ora la norma è troppo generale e potrebbe consentire di stabilizzare qui anche chi non ha mai lavorato in Emilia-Romagna.

Rispondendo, poi, a chi lamenta problemi sul fronte del turnover, Donini fa sapere che a livello regionale è del 100% nei primi cinque mesi del 2022 e del 150% dal 2020 ad oggi. Evidentemente non è un 100% equamente distribuito, per cui ora l'obiettivo è arrivare sopra il 100% di turnover in ogni realtà, anche continuando a stabilizzare i precari.

Sempre sul fronte delle assunzioni e delle stabilizzazioni, Donini assicura che verranno fatte con particolare riguardo ai settori più in difficoltà, come i Pronto soccorso e il recupero delle liste d'attesa. Sul punto, l'assessore ricorda che abbiamo fatto un accordo per irrobustire la rete dei Pronto soccorso, i cui effetti si vedranno nei prossimi mesi, mentre sui tempi di attesa vogliamo tornare ai tempi del 2019, e per fare questo dobbiamo mettere in campo ogni azione possibile, a cominciare da un programma mirato di assunzioni.

Quanto, infine, al problema del salario accessorio, Donini spiega che le risorse da mettere in campo non possono essere modificate dalla Regione, anche se per fortuna è uscito un decreto, il decreto Calabria, che consente alle Regioni di incrementare i fondi.

Il problema, rileva però l'assessore, è che il decreto Calabria dice che i fondi del salario accessorio possono essere aumentati dalle Regioni solo se la spesa del personale è quella del 2004 meno l'1,4%, e questo non è alla nostra portata, perché noi solo negli ultimi tre anni abbiamo aumentato la spesa del personale a tempo indeterminato di 370 milioni. Ecco perché, aggiunge, io, come Emilia-Romagna, ho proposto alla commissione Salute nazionale di eliminare i tetti del personale, il che ci consentirebbe di intervenire.

Questa, conclude Donini, è una battaglia etica e di principio, e io la sto portando avanti per questo, anche perché sono convinto che se la vincessimo riusciremmo sicuramente a gestire il problema delle risorse in un tavolo con i sindacati. Da parte sua, il sindacato conferma la propria apertura di credito a Donini, a patto ovviamente che alle parole seguano i fatti. In caso contrario, concludono dalla Fp, il prossimo autunno sarà molto complicato.

Il monito della Regione: se non arrivano rimborsi Covid siamo nei guai

Se non ci dovessero essere riconosciute le risorse che abbiamo impiegato per il contrasto alla pandemia da Covid e per la campagna di vaccinazione, almeno 400 milioni nel 2021 e, si ipotizza, altrettanti per il 2022, è chiaro che dopo il terzo anno consecutivo di questa situazione noi mettiamo veramente a rischio la tenuta del sistema.

A lanciare ancora una volta l'allarme sul futuro della sanità dell'Emilia-Romagna è l'assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, nel suo intervento davanti ai lavoratori del settore che questa mattina hanno partecipato al presidio convocato dalla Fp Cgil.

Alla base della mobilitazione del sindacato ci sono diversi temi, come le assunzioni, le stabilizzazioni e il salario accessorio. Problemi che, secondo Donini, in buona parte si potrebbero cominciare a risolvere se ci venissero riconosciute le risorse necessarie da parte del Governo.

Infatti, attacca l'assessore rivolgendosi direttamente ai lavoratori, vi pare giusto che una Regione benchmark per la sanità pubblica sia con l'acqua alla gola a causa del fatto che il Governo non ci riconosce le spese che abbiamo sostenuto per curare e vaccinare i nostri cittadini?, e questo nonostante il ministro della Salute, Roberto Speranza, sia sempre stato al nostro fianco.

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