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Sciopero Infermieri

Sindacati confederali: Non scioperate il 23 febbraio

di Redazione

Pubblico Impiego

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Un appello agli operatori della sanità a non scioperare il prossimo 23 febbraio. Arriva da Fp Cgil, Cisl Fp e e Uil Fpl la richiesta di non scendere in piazza, proprio ora che si è nel mezzo della trattativa.

Sciopero infermieri, i confederali chiedono uno stop

petriccioli sorrentino librandi

Da sinistra: Petriccioli, Sorrentino e Librandi

Esprimiamo apprezzamento per l’uscita dell’atto di indirizzo integrativo da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome che, a questo punto, completa il quadro delle risorse necessarie per poter proseguire nella trattativa e giungere al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro degli operatori della Sanità pubblica. Lo dichiarano, in una nota congiunta, i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi, commentando l’uscita dell’atto di indirizzo integrativo che completa il quadro finanziario di riferimento per il rinnovo del Ccnl Sanità Pubblica. 

Lo sforzo profuso per il reperimento delle risorse mancanti è positivo - proseguono i segretari - e sottolinea come sia stata davvero importante la mobilitazione del 5 febbraio scorso. È la prova che è possibile raggiungere risultati importanti, in maniera pragmatica, senza per questo dover danneggiare gli operatori sanitari chiamandoli ad uno sciopero che, ad oggi, con le risorse stanziate e la trattativa che sta entrando nel vivo, appare francamente non condivisibile e strumentale

Ora basta tergiversare - concludono Sorrentino, Petriccioli e Librandi -. Attendiamo una convocazione immediata da parte dell’Aran, affinché la trattativa possa proseguire celermente per giungere ad un rinnovo che le lavoratrici, i lavoratori e i professionisti sanitari tutti aspettano da tanti, troppi anni.

I sindacati autonomi, invece, invitano a scioperare. E anche l’Ordine di Milano, in una nota, dice di sostenere lo sciopero del 23 febbraio perché crediamo nel sevizio pubblico e vogliamo essere messi nelle condizioni di esercitare la professione a pieno titolo, difendere la professionalità a tutela della salute delle persone che quotidianamente curiamo e assistiamo spiega il presidente Giovanni Muttillo.

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