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Contratto sanità, Ferruzzi (Cisl Fp): Vogliamo risposte certe

di Leila Ben Salah

Pubblico Impiego

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Irricevibile la proposta dell’Aran sull’orario di lavoro, impensabile andare avanti con la contrattazione senza risorse economiche, ma ferma volontà a procedere a passo spedito. Sul rinnovo del contratto della sanità Marianna Ferruzzi, segretaria nazionale Cisl Fp, ha le idee ben chiare.

Intervista a Marianna Ferruzzi, segretaria nazionale Cisl Fp

marianna ferruzzi

Marianna Ferruzzi, segretaria nazionale Cisl Fp

La trattativa per il rinnovo del contratto entra nel vivo e i nodi cominciano ad arrivare al pettine. I tempi sono stretti e da una parte c’è l’Aran che chiede sacrifici e dall’altra i sindacati che vogliono stringere, ma soprattutto vogliono portare a casa un buon contratto. Ne abbiamo parlato con Marianna Ferruzzi, segretaria nazionale Cisl Fp.

A che punto siamo nella trattativa?

Abbiamo appena concluso il sesto incontro. Siamo in una fase estremamente delicata perché i temi in discussione ci vedono ancora distanti dalle proposte dell’Aran. La nostra priorità è dare risposte certe ai professionisti, lavoratrici e lavoratori che rappresentiamo. Non è più ammissibile avere un contratto fermo al palo da oltre otto anni.

Quali i nodi da sciogliere e quali i punti che considerate assolutamente irricevibili?

Il primo nodo da sciogliere è il tema delle risorse economiche. Abbiamo bisogno di risorse utili a garantire il rinnovo contrattuale. Altro elemento importante è la volontà reale dell’Aran, in un periodo che per noi è tempisticamente stretto, di definire percorsi di effettivo riconoscimento professionale. Noi, come Cisl Fp, siamo pronti, nella consapevolezza che ci sono alcune questioni che dovranno essere affrontate in tempi congrui.

Un tema determinate è quello della rimodulazione dei fondi. È necessario verificare l’effettiva possibilità di utilizzo delle risorse complessivamente destinate alla luce degli ultimi interventi normativi. Ciò che invece consideriamo irricevibile, sono, da un lato, le proposte della parte normativa che tendono a ridurre diritti già acquisiti, dall’altro la proposta presentata sull’orario di lavoro, profondamente inadeguata.

Quali sono i punti con cui discordate maggiormente con gli altri sindacati, in primis con la Cgil?

In questo momento stiamo portando avanti una discussione unitaria, con l’obiettivo comune di chiudere un buon contratto. Chiaramente noi siamo aperti al confronto con tutte le organizzazioni che hanno come obiettivo primario quello di dare risposte immediate agli operatori del settore. Laddove, alla nostra volontà di confronto e di ricerca di soluzioni condivise, dovessimo trovare riposte ideologiche o chiusure aprioristiche, è chiaro che non presteremo il fianco ad atteggiamenti di questo tipo. Per il resto, ogni organizzazione ha le sue priorità, l’importante è trovare una sintesi comune.

Quali sono i tempi della trattativa?

Noi ci auguriamo i più rapidi possibili. Molto dipenderà, da un lato, dalla volontà dell’Aran di riconvocarci in tempi rapidi, dall’altra bisognerà valutare bene le risorse a disposizione. Vogliamo procedere speditamente, ma devono esserci le condizioni per chiudere un buon contratto.

Ormai è impensabile arrivare alla firma prima delle elezioni?

Mai dire mai. Noi lavoriamo incessantemente affinché il contratto si chiuda nel più breve tempo possibile. Se c’è volontà condivisa sicuramente il contratto potrà essere sottoscritto in tempi brevi.

Gli infermieri italiani sono pronti allo sciopero, soprattutto dopo la richiesta di derogare alla normativa europea sull’orario di lavoro per sospendere i riposi, come reputa questa richiesta?

Per la Cisl Fp la proposta dell’Aran è irricevibile. Voler derogare alla normativa sull’orario di lavoro, permettetemi una battuta, è come guardare al dito invece che alla luna. C’è, infatti, un tema molto più grande: quello della carenza di organico che ha raggiunto livelli insostenibili. Chi vincerà le prossime elezioni politiche dovrà porsi il tema della sostenibilità complessiva del sistema. Nel 2018 la spesa sanitaria sul Pil sarà del 6,5%. È un limite al di sotto del quale non è più possibile garantire a tutti i cittadini l'accesso alle cure e un livello minimo d’assistenza. Negli anni, l’onere di colmare le conseguenze della carenza di risorse e di organico, è ricaduto sulle spalle dei professionisti, delle lavoratrici e lavoratori. Proseguire in questo modo non è più ammissibile, perché in gioco c’è il rispetto stesso dell’art. 32 della Costituzione italiana.

Come pensa si possa valorizzare la figura degli infermieri nel contratto?

È nel dna della Cisl la volontà di valorizzare e riconoscere il ruolo delle professioni. Un percorso in tal senso può cominciare da subito, già a partire da questo contratto, ma deve essere fatto tenendo conto della sostenibilità complessiva del sistema dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, cosa che invece purtroppo non troviamo nella proposta dell’Aran.

Competenze specialistiche, l’atto di indirizzo le riconosce con le figure del professionista esperto e del professionista specialista. Ma basta od occorre chiarire meglio le due figure?

Il contratto sicuramente dovrà disciplinare in maniera chiara queste due figure. Per quanto riguarda l’esperto, occorre individuare un riconoscimento economico che tenga conto sia delle competenze acquisite nel percorso professionale, che della formazione fatta e dei modelli organizzativi in cui la figura dell’esperto opera. Per quanto concerne lo specialista, occorre prevedere il riconoscimento attraverso la revisione degli incarichi.

Ad ogni modo, resta la grande amarezza che, nonostante i nostri solleciti, il ministero della Salute e la conferenza delle regioni e delle province autonome non hanno voluto recepire, con un accordo, il percorso di implementazione di competenze specialistiche di queste due importanti figure.

Libera professione intramoenia, perché non trova spazio nel contratto anche per gli infermieri?

Perché è necessaria una norma di legge. Ciò che possiamo fare nel contratto è sollecitare un atto legislativo che permetta di affrontare il tema già nei prossimi mesi. Come Cisl Fp vogliamo fortemente che sia riconosciuta la possibilità di esercitare libera professione.

La presidente della Federazione degli infermieri Barbara Mangiacavalli ha richiesto un’area di contrattazione infermieristica separata, è fattibile secondo lei?

Dobbiamo tener presente che stiamo parlando del contratto dei dipendenti della sanità e gli infermieri sono il cuore stesso del sistema sanitario del nostro Paese. Parlare di un’area di contrattazione infermieristica separata, slegata dalle altre professioni, sinceramente, lo trovo limitante. Se è vero che la sanità nazionale si regge su un sistema di integrazione e interazione delle competenze e delle professionalità, a maggior ragione il contratto deve poter dare una risposta complessiva a tutti i professionisti, lavoratori e lavoratrici che operano nel comparto.

Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni?

La trattativa sta entrando nel vivo. Per quanto riguarda l’impegno della Cisl Fp, noi faremo di tutto affinché la trattativa acceleri e si giunga alla definizione di un contratto che dia risposte certe a lavoratrici e lavoratori.

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