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Pescara, Ccnl Sanità vecchio e ricco di criticità da superare

di Redazione

Pubblico Impiego

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Un contratto già vecchio con numerose criticità che devono necessariamente essere superate per il giusto riconoscimento dell’evoluzione della figura dell’infermiere. È di questo avviso l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Pescara, che nell’introduzione delle figure di infermiere esperto ed infermiere specialista vede un passo avanti solo parziale per la categoria, mancando ancora un feedback sul lavoro della Commissione Paritetica in merito alla classificazione del personale e al sistema degli incarichi funzionali.

Sichetti, Opi Pescara: Un contratto già vecchio, troppe le criticità

La figura infermieristica, evoluta in maniera esponenziale in termini di competenze nell’ultimo decennio, non ha visto il giusto riconoscimento degli status di ruolo e di responsabilità nel nuovo Ccnl Sanità. Un contratto collettivo che si presenta - per questo motivo e non solo - già vecchio e denso di criticità che vanno necessariamente superate.

Ruota attorno a questo perno la riflessione sul contratto del pubblico impiego per il personale del comparto sanità di Alessio Sichetti, vicepresidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Pescara.

L’istituzione, nell'ambito degli incarichi funzionali, delle figure di infermiere esperto - in possesso di competenze avanzate, acquisite tramite percorsi formativi complementari regionali e attraverso l'esercizio di attività professionali riconosciute - ed infermiere specialista - in possesso di master specialistico di I° livello - secondo Sichetti è l’esempio del tentativo di questo contratto di dare delle risposte agli infermieri.

Opi Pescara sta lavorando molto su prevenzione e territorio. Penso all'ospedale di comunità, agli ambulatori infermieristici territoriali e ospedalieri, perché l'infermiere non è solo cure palliative

Un tentativo che però risulta claudicante, perché ad oggi nulla si sa sul lavoro della Commissione Paritetica, l’organo che entro il mese di luglio di quest’anno avrebbe dovuto "individuare linee di evoluzione e sviluppo dell'attuale classificazione del personale, per la generalità delle professioni, verificando in particolare le possibilità di una diversa articolazione e semplificazione delle categorie, dei livelli economici e delle fasce". Insomma, l’organo che dovrebbe assegnare le qualifiche di “esperto” e “specialista”.

In più – sottolinea Sichetti - ad oggi l’unico master che abbia ordinamenti didattici definiti dal Ministero della Salute e dal MIUR è quello di primo livello in “Cure palliative e terapia del dolore”, il che rappresenta un ulteriore limite all’applicabilità del disposto.

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