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Fials: troppi nodi da sciogliere nel contratto

di Redazione Roma

Pubblico Impiego

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Una migliore riscrittura sulla specificità delle attività e dei compiti dell’Oss, l’integrazione funzionale tra infermieri e medici, la conferma della mobilità per interscambio. Nel nuovo testo dell’Aran sono state accolte queste richieste della Fials. Che però lamenta (ed elenca): Ancora tante le questioni da risolvere, e la laurea magistrale non può rappresentare un requisito per il passaggio all’area delle elevate professionalità. Venerdì 4 marzo nuovo appuntamento tra le parti.

Rinnovo contratti, Fials: ancora troppe distanze con ARAN

All’interno del nuovo testo permangono diverse criticità più volte ribadite e formulate all’Aran, sulla quale si resta ancora in attesa di un riscontro favorevole. È questo, in estrema sintesi, il pensiero della Fials dopo l’ultimo incontro con l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni nell’ambito della trattativa per il rinnovo del contratto degli oltre 500mila operatori del comparto sanità (Stiamo facendo un buon contratto, ha spiegato il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, a Nurse24.it). È stato messo sul tavolo un nuovo testo corposo (circa 140 pagine) che raccoglie quasi tutti gli istituti contrattuali della parte normativa a quella economica, e definisce anche – rispetto a quello precedente – la valorizzazione degli importi minimi e massimi (in base alle rispettive complessità) attribuibili agli incarichi di funzione organizzativa e professionale sia per l’area dei professionisti della salute e dei funzionari, sia per le restanti aree degli assistenti e degli operatori.

In attesa del prossimo incontro tra le parti – fissato per venerdì 4 marzo, ma l’intenzione è quella di chiudere nella prima parte del 2022 – la Fials spiega che sugli aspetti di natura economica, l’Aran ha accolto le richieste del sindacato, che vedono nel confronto regionale definire le linee di indirizzo alle aziende sanitarie per incrementare i fondi contrattuali in percentuale all’aumento del personale. E il segretario nazionale Fials, Giuseppe Carbone – che si è espresso con forza sul tema dell’attuale non attrattività del sistema sanitario pubblico, con buste paga, per le professioni sanitarie di appena 1.500 euro netti mensili, ovvero 9,61 euro all’ora – parla di testo nel quale sono state accolte diverse nostre richieste che vedono una migliore riscrittura sulla specificità delle attività e compiti dell’operatore socio sanitario così come dell’assistente sociale ed in parte l’integrazione funzionale tra infermiere e medici eliminando la parte in cui vedeva la dirigenza medica valutare le professioni sanitarie e socio sanitarie. Ulteriore significativo risultato è l’aver recepito la nostra richiesta di conferma della mobilità per interscambio.

Ciò nonostante, Carbone parla di nodi contrattuali che ci vedono distanti dall’Aran, per poi entrare nel dettaglio. Punto per punto. In particolare, c’è la non condivisione del requisito della laurea magistrale per il passaggio all’area delle elevate professionalità del personale che sarà collocato nella nuova “area delle professioni della salute e dei funzionari” e sia per il conferimento degli incarichi di funzione organizzativa. Altro aspetto fondante per il segretario nazionale Fials è che il Comitato di Settore Regioni-Sanità emani l’atto di indirizzo all’Aran per le ulteriori risorse economiche già definite nella recente Legge di Bilancio. Risorse che a nostro parere, potrebbero risolvere, in parte, le diverse criticità nel nuovo sistema delle indennità accessorie che osserva, allo stato attuale, una perdita economica secca al 50% di alcune indennità come quella della turnistica e del lavoro straordinario.

Rimane ancora ferma la richiesta di uno specifico fondo contrattuale per gli incarichi e non è stato condiviso quanto proposto dall’Aran di un “fondo incarichi e differenziali” che a nostro parere determinerebbe un conflitto a livello di trattative di integrativi aziendali con l’impossibilitò di istituire gli incarichi per il personale delle diverse aree, dalle professioni della salute e dei funzionari a quella degli assistenti ed infine degli operatori e di conseguenza il passaggio ai livelli differenziali superiori/ex fasce. E ancora, in sede di trattativa Fials – che non dimentica di rimarcare, tutt’altro, la questione delle aggressioni nei confronti dei sanitari Occorre aumentare la sorveglianza negli ospedali e incrementare il numero di infermieri in rapporto ai pazienti. Gli operatori sanitari non possono più essere lasciati soli – ha ribadito il diritto per tutto il personale al conferimento dell’incarico funzionale, anche se a part-time, senza che sia collegato a minimi economici.

In merito agli istituti del rapporto lavorativo – chiosa Carbone – abbiamo sottolineato le criticità che persistono del testo Aran, con particolare riferimento al non riconoscimento nei confronti del personale turnista: della pausa di 30 minuti, del riposo compensativo o corresponsione lavoro straordinario nell’attività prestata in giorno festivo infrasettimanale e il diritto ai 3 giorni della legge 104/1992 ad ore, diversamente dai non turnisti. Ulteriore aspetto rilevante per la Fials è la mobilità volontaria del personale tra Aziende, con il sindacato a rimarcare che in caso di mobilità volontaria il rapporto di lavoro prosegue senza soluzione di continuità e di conseguenza il diritto alle ferie maturate nell’Ente di provenienza e come l’eventuale rifiuto motivato l’assenso alla mobilità volontaria deve avere necessariamente solo la natura provvisoria e non definitiva. Non per ultimo, la definizione del profilo professionale dell’autista soccorritore.

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Giornalista

Commenti (2)

nicolettab

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1 commenti

TUTTO MOLTO BELLO MA.........

#2

E' SEMPRE LA SOLITA STORIA, ESULTIAMO PER IL CONTRATTO PUBBLICO MA NON TENIAMO CONTO DELLE MIGLIAIA DI INFERMIERI CHE HANNO UN CONTRATTO AIOP O SIMILI, CHE PRESTANO LA LORO OPERA DI PROFESSIONISTI IN STRUTTURE PRIVATE CONVENZIONATE, PERCIO' A TUTTI GLI EFFETTI CHE EROGANO PRESTAZIONI IDENTICHE A QUELLE DEGLI OSPEDALI PUBBLICI.
QUELLO CHE TUTTI I SINDACATI DOVREBBERO IMPEGNARSI A FARE UNITI, E' PORTARE A CASA UN UNICO CONTRATTO PER IL PERSONALE SANITARIO UGUALE PER TUTTI E CON GLI STESSI PARAMETRI RETRIBUTIVI (UTOPIA TROPPI INTERESSI POLITICI???). LA BASE E I DIRITTI DEVONO ESSERE UGUALE PER TUTTI NON CI SONO INFERMIERI, OSS, EDUCATORI, FISIOTERAPISTI ECC DI SERIE A E DI SERIE B.
E' OVVIO CHE POI OGNI STRUTTURA PRIVATA ATTRAVERSO LE PROPRIE RSU PROVVEDERA' A COMPATIBILIZZARE IL CONTRATTO ALL'INTERNO DELLA PROPRIA AZIENDA.
QUESTO SAREBBE UN SEGNALE IMPORTANTE DA PARTE DELLE OO.SS, LE CHIACCHIERE ORMAI LASCIANO IL TEMPO CHE TROVANO. SONO 40 ANNI CHE SPERO COME PROFESSIONISTA IN QUESTO MIRACOLO, CHE I SINDACATI UNITAMENTE AGLI ORDINI SI IMPEGNINO ANIMA E CORPO AL RAGGIUNGIMENTO DI QUESTO OBIETTIVO CHE PER LE PROFESSIONI SANITARIE SAREBBE VERAMENTE UNA CONQUISTA IMPORTANTE.
SOGNO IMPOSSIBILE???????

F.Pst

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1 commenti

Inutile studiare di più...

#1

È giusto che la laurea magistrale non sia un requisito per la nuova area ad elevata specializzazione. Meglio usare il buon vecchio metodo del lecchinaggio, delle tessere (di partito o sindacali) o essere amici degli amici...