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Infermieri e difesa personale, cosa fare in caso di aggressione

di Redazione

Intraospedaliera

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Si chiama Araba Fenice ed è un corso di difesa personale per operatori sanitari, organizzato dall'ordine degli infermieri di Savona e dal Comitato Provinciale Csen (Centro Sportivo Educativo Nazionale) e patrocinato dal Comune di Boissano.

Araba Fenice, infermieri a lezione di autodifesa

Ideatrice e promotrice del progetto è l'associazione Krav Maga Parabellum di Loano.

Gli episodi di violenza sono spesso associati all’aumento di persone con disturbi psichiatrici, acuti o cronici, dimessi dalle strutture ospedaliere e residenziali; dall’assunzione o all’abuso di alcol e droga, dall’accesso senza controllo di visitatori presso ospedali e strutture ambulatoriali, dalle lunghe attese nelle zone di emergenza o nelle aree cliniche, che possono favorire nei pazienti o accompagnatori uno stato di frustrazione per l’impossibilità di ottenere subito le prestazioni richieste.

Il comportamento violento avviene spesso secondo una progressione che, partendo dal uso di espressioni verbali offensive, arriva fino a gesti estremi dalle conseguenze imprevedibili.

La conoscenza di tale progressione può consentire al personale di comprendere quanto accade ed interrompere il corso degli eventi.

Le aggressioni in campo sanitario comportano un impiego di energie fisiche, mentali ed economiche, dovute ai giorni di malattia degli operatori e dalla temporanea sostituzione dell’organico mancante, oltre al coinvolgimento di altre figure sanitarie designate alla cura, come la psicologa ecc.

Nello specifico difesa personale per operatori sanitari si intende la possibilità di dilatare i tempi della catena di violenza, cercando di stemperare,arginare,contenere e riportare una situazione potenzialmente di rischio in una di tranquillità, o per avere supporto da un altro operatore o per far intervenire se necessario le forze dell’ordine.

Il corso si pone come obbiettivo la prevenzione di questi atti attraverso la conoscenza di tecniche utili ad allontanare da sé potenziali azioni ostli, come la comunicazione verbale,non verbale e fisica,cercando di apprendere consapevolezza di se stessi e di chi abbiamo di fronte.

Saranno anche proposte tecniche base di difesa personale, come proteggersi da un percussione, divincolarsi da una presa agli arti o da una immobilizzazione, senza utilizzare azioni lesive verso l'aggressore.

Il presidente Davide Carosa, istruttore di difesa personale e infermiere presso l'Asl 2 savonese, ci spiega come funziona.

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