Intraospedaliera
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In questi giorni le società scientifiche si stanno adoperando per fornire ai professionisti quante più evidenze possibili per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Tra queste, vanno segnalate le raccomandazioni fornite della Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIIARTI) per quanto riguarda la gestione delle vie aeree in caso sospetto o accertato di Covid-19.
Coronavirus, gestione vie aeree in caso di sospetta o accertata infezione
Una delle criticità del paziente Covid nella fase intermedia (tra esordio malattia e potenziale evoluzione critica, anche in relazione alle copatologie) risiede nella scelta dell’ossigenoterapia e dell’invasività di supporto respiratorio (Level of Care).
I supporti non invasivi (CPAP, BiPAP, NIV e HFNO) possono correggere l’ipossiemia aiutando a gestire l’insufficienza respiratoria (pur in assenza di dati univoci in letteratura) e a ritardare o evitare l’intubazione endotracheale (e le sue potenziali complicanze ed effetti sull’outcome).
È opportuno inoltre adottare EWS (criteri di alert), strategie condivise, training in team multidisciplinari, simulazione di scenari possibili, tenendo conto anche dei livelli di cura disponibili e della fattibilità di assistenza intensiva in ambienti dedicati.
Infine, rappresentano elementi decisionali per gestire il controllo avanzato di ossigenazione e supporto ventilatorio le competenze e l’organizzazione, oltre che alle risorse umane e ambientali disponibili.
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