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Emergenza-Urgenza

Derivazione ventricolare esterna, cos'è e a cosa serve

di Chiara Vannini

Intraospedaliera

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La derivazione ventricolare esterna (DVE) è un device inserito chirurgicamente utilizzato per monitorare la pressione intracranica (PIC) e la pressione di perfusione cerebrale (PPC). La DVE, drenaggio temporaneo, è utilizzata anche per trattare un danno cerebrale secondario ad un trauma cranico o ad una patologia che interessa l’encefalo.

Cos’è la derivazione ventricolare esterna

La derivazione ventricolare esterna (DVE) è un device inserito chirurgicamente, gestito nelle U.O. di neurochirurgia, in grado di monitorare (ed eventualmente trattare) un danno cerebrale, secondario ad un trauma cranico o ad una patologia che interessa l’encefalo.

È un provvedimento temporaneo che ha due obiettivi principali:

Monitoraggio Terapeutico
Per monitorare la pressione intracranica (PIC) e la pressione di perfusione cerebrale (PPC) Funge da drenaggio vero e proprio

Indicazioni terapeutiche alla derivazione ventricolare esterna

La derivazione ventricolare esterna è indicata:

  • nel trauma cranico grave
  • per monitorare la pressione intracranica (PIC)
  • per drenare il liquor a scopo distensivo dalle cavità ventricolari
  • per drenare il liquor a scopo terapeutico per esami colturali e/o chimico–fisici e valutarne le caratteristiche
  • nell'idrocefalo post emorragico
  • nell'idrocefalo neoplastico.

Com’è fatta la derivazione ventricolare esterna

Florence Nightingale

La DVE deve essere collegata ad un kit per il monitoraggio e la gestione della pressione intracranica, composto da:

  • un catetere intraventricolare (la DVE)
  • un rubinetto prossimale a tre vie al quale si collega il trasduttore per il monitoraggio PIC
  • un tappo perforabile da cui effettuare i prelievi
  • una camera di gocciolamento dotata di valvola antireflusso
  • una sacca di raccolta

Il kit viene poi collegato ad un monitor nel quale viene trasmesso non solo il valore della PIC, ma anche l’onda. Il catetere intraventricolare viene inserito chirurgicamente e, di norma, in sala operatoria.

Come per tutte le rilevazioni invasive della pressione (pressione arteriosa cruenta, pressione venosa centrale, ecc.) attraverso un trasduttore, è possibile trasformare la pressione rilevata in un valore numerico (che comparirà sul monitor) e un’onda. Il trasduttore deve essere inizialmente tarato e lo zero viene effettuato mantenendo il trasduttore a livello del meato acustico (è raccomandato effettuare lo “zero” ad ogni turno).

Il catetere viene collegato al kit, sul quale è presente un tappo perforabile per effettuare prelievi; un rubinetto a tre vie al quale si collega il trasduttore per monitorare la PIC al monitor, una sacca di raccolta per raccogliere il liquor drenato e una camera di gocciolamento con valvola antireflusso.

Complicanze della DVE Descrizione
Infezioni

Secondarie ad una prolungata ermanenza del device o ad una cattiva gestione.

È fondamentale, ogni ovlta che si medica e gestisce la DVE, utilizzare le norme di asepsi ed evitare la contaminazione del materiale

Ostruzione del circuito A causa di coaguli di sangue o materiale corpuscolato
Dislocazione del presidio Sposizionamento accidentale del catetere
Iniezione intraventricolare Iniezione accidentale intraventricolare

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